Virtus Bologna-Olimpia Milano risultato gara 6 finale scudetto: finisce 85-66

di Roberto De Ponti, inviato a Bologna

Si va a gara 7, quella decisiva che si giocherà venerdì 23 giugno. Bolognesi praticamente sempre in testa in gara 6 che hanno chiuso all’inizio del 4° quarto

Virtus Bologna-Olimpia Milano risultato gara 6 finale scudetto: finisce 85-66

Sei partite, e ancora nulla è deciso. In una serie finale che ha cambiato inerzia un numero imprecisato di volte — per quanto il fattore campo sia stato finora sempre rispettato — la voglia della Virtus di regalarsi lo spareggio è stata molto ma molto più forte di quella dell’Olimpia di chiudere i conti, e tra due squadre ormai stremate da un corpo a corpo di 250 minuti la forza della disperazione ha fatto la differenza. E così la finale scudetto diventa una partita secca, e venerdì al Forum vincerà chi riuscirà a trasformare in canestri le ultime energie, che sono davvero poche.

L’esempio lampante è la partita di oggi: nel primo quarto Bologna e Milano sembrano irresistibili in attacco, ma solo perché le difese hanno il piombo nelle gambe. Non è un caso che che nel 27-23 a favore di Milano, chiuso da un canestro da metà campo di Voigtmann, ci siano la bellezza di 9 schiacciate. Sarà l’unico vantaggio dell’Olimpia in tutta la partita, e anche l’ultimo sussulto biancorosso: Napier ancora una volta viene stritolato dalle spire di Hackett, le palle perse — alla fine sul pallottoliere saranno 17 — sono un fardello insopportabile in una finale scudetto, e nel suo momento più difficile (terzo fallo, tecnico, a un Teodosic ben poco brillante) la Virtus prende il largo. Non di tanto, ma di quel tanto che basta perché l’Olimpia resti agganciata alla partita con l’elastico senza però ritrovare il rilancio giusto per sorpassare come spesso è accaduto in questa serie. Inevitabile, se smetti di fare canestro: i 27 punti del primo quarto si trasformano nei 16 del secondo e del terzo (contro i 26 e i 18 della Virtus) e addirittura nei 7 dell’ultimo periodo, quando Bologna dilaga e in campo per l’Olimpia si rivede persino Tonut, il reietto di queste finali utilizzato giusto nel garbage time.

È come se Milano avesse improvvisamente (ma forse nemmeno troppo improvvisamente) esaurito la benzina, e non è un bel segnale in vista della finale di venerdì, perché anche Bologna non pare freschissima (i primi 5’ minuti del terzo quarto hanno registrato un imbarazzante 0-0) ma nel secondo tempo ha saputo approfittare dei mille errori/orrori degli avversari, tiri non presi, rotazioni difensive inesistenti che hanno concesso agli avversari di segnare da 2 punti con il 76% di media, palle perse — con inspiegabile superficialità — come se piovesse. Due soli giocatori in doppia cifra, 11 i punti di Melli e Voigtmann, non a caso due lunghi, mentre gli esterni hanno straperso la sfida con gli avversari: Hackett, oltre che difendere alla grande, ha trovato praterie nell’uno contro uno (13 punti per lui), Cordinier è rimbalzato come una palla magica imprendibile per Milano, in particolare per Napier dirottato sul francese per evitargli umilianti confronti con Danny Boy Hackett. E poi quel Belinelli, faccia da poker che ha scoperto come rimanere per sempre giovane: 14 chirurgici punti (miglior marcatore della partita) con 4/6 da 3. Il punteggio finale, per la cronaca, è di 85-66. Dice: si riparte da 0-0, i 19 di scarto non contano più. Vero, ma nella testa e nei muscoli di Milano venerdì che cosa ci sarà?

21 giugno 2023 (modifica il 21 giugno 2023 | 23:32)