Israele - Hamas in guerra, le notizie di domenica 22 ottobre

di F. Battistini e L. Cremonesi, inviati; D. Frattini, da Gerusalemme, Redazione Online

Le ultime news di domenica 22 ottobre sulla guerra tra Israele e Hamas

Israele - Hamas in guerra, le notizie di domenica 22 ottobre

A Gaza (Epa)

Questa diretta è stata chiusa: trovate qui il nuovo articolo con tutte le notizie sulla guerra tra Israele e Hamas, in diretta

• È il sedicesimo giorno di guerra: sono più di 4.600 i morti palestinesi, 1.400 gli israeliani, 212 gli ostaggi.
• Il valico di Rafah riapre e richiude: passano gli aiuti, ma nessuno esce. Onu: «Un secondo convoglio di aiuti con 20-30 forse oggi».
Meloni: «Tutti bersaglio di Hamas, non cadiamo in trappola».
• Le parole e le sigle per capire il conflitto.
• La storia del conflitto tra palestinesi e israeliani spiegata.

Ore 01:49 - Herzog, Hamas voleva usare cianuro contro civili

Hamas intendeva usare il cianuro sui civili israeliani: lo ha affermato il presidente israeliano Isaac Herzog, facendo riferimento a chiavette Usb trovate sui corpi dei miliziani che hanno attaccato Israele il 7 ottobre nelle quale c’erano istruzioni su come creare un dispositivo per emettere cianuro. Le indicazioni erano tratte da una guida di Al-Qaeda del 2003.

Ore 01:38 - Netanyahu: Israele non fornirà aiuti umanitari a Gaza

«Israele non fornirà alcun aiuto umanitario a Gaza e impedirà qualsiasi fornitura non controllata da parte di altri». Lo ha sottolineato l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo che Washington ha annunciato un flusso continuo di aiuti a Gaza con il benestare delle autorità israeliane, scatenando le critiche dell’estrema destra israeliana.

Ore 01:23 - Netanyahu presiede un vertice delle forze di sicurezza

«Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta attualmente tenendo una valutazione della sicurezza al Kirya di Tel Aviv (il quartier generale delle Forze di difesa israeliane, ndr), insieme a membri del gabinetto di guerra e alti funzionari delle istituzioni di sicurezza». Lo si legge sul profilo X del premier israeliano.

Ore 01:22 - Ben-Gvir critica Netanyahu per flusso aiuti a Gaza

Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha criticato il premier Benjamin Netanyahu dopo l’annuncio della Casa Bianca secondo cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il leader del Likud sono d’accordo sul «flusso continuo» di assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza. «Qualsiasi accordo sul `flusso continuo´ di assistenza a Gaza che non includa il rilascio di tutti i nostri prigionieri è una continuazione dell’approccio che ci ha portato alla situazione attuale. Gli aiuti umanitari dovrebbero essere forniti solo in cambio del rilascio di tutti i prigionieri», ha affermato il leader dell’estrema destra israeliana.

Ore 01:17 - Israele, colpite altre due cellule Hezbollah in Libano

Le forze armate israeliane hanno colpito altre due cellule di Hezbollah nel sud del Libano prima che potessero effettuare attacchi contro lo Stato ebraico. Secondo quanto riferito dallo stesso esercito, una delle cellule, nell’area del Monte Dov, intendeva lanciare razzi mentre la seconda, vicino alla città settentrionale di Mattat, voleva lanciare un missile anticarro.

Ore 22:36 - Biden ha trovato un accordo con Netanyahu per un «flusso continuo di aiuti a Gaza»

«Ci sarà un flusso continuo di aiuti a Gaza». Lo ha annunciato Joe Biden dopo una telefonata con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. «Abbiamo trovato un accordo», ha sottolineato il presidente americano.

Ore 22:17 - In corso una riunione del gabinetto di guerra israeliano

Il gabinetto di guerra israeliano è riunito presso il quartier generale delle Israel Defence Forces a Tel Aviv. È quanto si legge sul profilo X del primo ministro Benjamin Netanyahu. «Il primo ministro sta facendo una valutazione della sicurezza presso la Kirya di Tel Aviv (dove si trova la principale base delle Forze armate israeliane, ndr) assieme ai componenti del Gabinetto di Guerra e ad alti funzionari delle strutture dedicate alla sicurezza di Israele», si legge nel profilo Twitter.

Ore 22:04 - Israele ha bombardato un campo profughi

L'agenzia Reuters riferisce che le forze armate di Israele hanno bombardato il campo profughi di Jabalia, nella parte settentrionale della Striscia di Gaza. Ci sarebbero almeno tre vittime, oltre a numerosi feriti.

Ore 20:46 - Riunione telefonica tra Biden, Meloni, Sunak, Trudeau, Macron e Scholz

Si è svolta stasera una riunione telefonica del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il Primo Ministro britannico, Rishi Sunak, il Primo Ministro Justin Trudeau, il Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, e il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz. La riunione è stata dedicata all’esame dell’evoluzione della grave crisi apertasi dopo l'attacco del 7 ottobre scorso perpetrato da Hamas contro Israele.

Ore 20:28 - Israele: «Oggi abbiamo colpito 5 cellule di Hezbollah»

Le forze di difesa israeliane affermano di aver effettuato un attacco contro un'altra squadra di missili guidati anticarro nel sud del Libano, che presumibilmente stava preparando un attacco contro l'area del Monte Dov. Oggi, in totale, sono state prese di mira cinque cellule Hezbollah nel sud del Libano.

Ore 20:06 - Colloquio tra Biden e Netanyahu; lunedì e martedì attesi in Israele Macron e Rutte

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu si sono parlati al telefono oggi per discutere degli ultimi sviluppi su Gaza. A riferirlo è la Casa Bianca. È la seconda telefonata tra i due leader da quando Biden è stato in visita in Israele la scorsa settimana.

Intanto, Israele fa sapere che lunedì e martedì sono attesi a Tel Aviv, rispettivamente, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte.

Ore 19:41 - Il ministro della Difesa di Israele: «Ci vorrà un mese, due o tre, ma alla fine Hamas non ci sarà più»

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato che l’incursione di terra a Gaza nella prossima fase della guerra «potrebbe durare mesi», ma quando finirà «Hamas non esisterà più». «L’offensiva di terra deve essere l’ultima manovra a Gaza, per la semplice ragione che dopo di essa non ci sarà più Hamas. Ci vorrà un mese, due o tre, ma alla fine l’organizzazione non ci sarà più», ha detto il ministro durante una visita al centro di comando dell’aeronautica israeliana a Tel Aviv.

Ore 19:15 - Perché l’America potrebbe essere costretta ad abbandonare le «guerre gemelle» contro Putin e Hamas

Gli Stati Uniti non perdono mai le loro guerre, ma le abbandonano, spesso, a causa delle divisioni interne. È successo in Corea, in Vietnam, in Iraq e in Afghanistan. Rischiamo di vedere lo stesso spettacolo con l’Ucraina (a causa dei repubblicani pro-Putin) e con la guerra contro Hamas (per via degli esponenti democratici anti-Israele)? L’analisi di Federico Rampini

Ore 18:28 - Scontro tra soldati israeliani e combattenti di Hamas all’interno del territorio di Gaza

I combattenti di Hamas si sono scontrati con le truppe israeliane all’interno di Gaza.

Secondo le Brigate Al-Qassam del gruppo palestinese, i combattenti di Hamas hanno distrutto due bulldozer militari israeliani e un carro armato in un’imboscata, costringendo le truppe israeliane a ritirarsi in Israele senza i loro veicoli. Le forze di difesa israeliane, da parte loro, hanno detto solo che «sono stati sparati colpi contro i soldati che operavano a ovest della barriera di sicurezza della Striscia di Gaza, nell’area di Kissufim». L’esercito israeliano, inoltre, ha confermato telefonicamente a CNN che le sue truppe stavano operando all’interno di Gaza durante l’incidente.

Ore 18:11 - Telefonata tra Papa e Biden sul conflitto e sui percorsi di pace

Questo pomeriggio ha avuto luogo una telefonata tra Papa Francesco e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La conversazione, durata circa 20 minuti, ha avuto come argomento le situazioni di conflitto nel mondo e il bisogno di individuare percorsi di pace. Lo riferisce la sala stampa della Santa sede.

La Casa Bianca fa sapere che Biden, nel corso della telefonata, «ha condannato il barbaro attacco di Hamas contro i civili israeliani e ha affermato la necessità di proteggere i civili a Gaza - si legge nel resoconto della telefonata diffuso dalla Casa Bianca - Ha parlato della sua recente visita in Israele e dei suoi sforzi per assicurare la consegna di cibo, medicine e altri aiuti umanitari per contribuire ad alleviare la crisi umanitaria a Gaza».

Questa mattina, nell'Angelus, Francesco aveva chiesto lo stop alle ostilità, ricordando che «la guerra è sempre una sconfitta». I dettagli nell'articolo di Gian Guido Vecchi

Ore 17:43 - Gli ospedali di Gaza

Nella Striscia di Gaza ci sono dieci ospedali che non sono più operativi a causa della carenza di carburante e degli attacchi israeliani. Lo afferma il ministero della Sanità dell’enclave palestinese governata da Hamas, sottolineando che 23 ambulanze sono state distrutte nei bombardamenti israeliani.

Ore 16:52 - Tajani: «Speriamo di far uscire presto 19 persone da Gaza»

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo a In mezz’ora su Rai 3, ha detto che «la prima preoccupazione» del governo «è quella di liberare gli ostaggi». Allo stato attuale, le persone ancora nelle mani dei gruppi radicali palestinesi della Striscia di Gaza sono 203 e tra loro ci sono anche due italo-israeliani.

Il ministro ha spiegato poi che nel sud di Gaza ci sono 19 persone che il governo intende far uscire dalla Striscia: 7-8 italiani e le loro famiglie. «Speriamo di poter(li) far uscire quanto prima da Gaza. Anche la nostra ambasciata al Cairo è al lavoro per andare a prenderli nel momento in cui si decidesse», ha detto Tajani.

Tra gli italiani che si trovano ancora nel territorio della Striscia di Gaza c’è anche Giuditta Brattini, 65 anni, cooperante, che si trova nel campo profughi dell’Unrwa (ente dell’Onu) a Khan Yunis. Racconta Brattini: «Continua l’evacuazione di persone dal nord al sud della Striscia, ma adesso in tanti si dirigono verso Rafah in cerca di un’uscita verso l’Egitto. Sotto queste bombe non c’è salvezza per nessuno». Le sue parole nell’approfondimento di Corriere Brescia .

Ore 16:36 - Rafah, esplosione nei pressi del varco tra Egitto e Striscia di Gaza

Un’esplosione e sirene di ambulanze sono stati uditi vicino al valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza domenica pomeriggio, poco dopo che un secondo convoglio umanitario era entrato dal lato egiziano, hanno detto testimoni citati da Haaretz.

In seguito, un portavoce delle forze armate israeliane ha dichiarato che un carro armato ha colpito «per errore» una postazione egiziana nei pressi del confine, scusandosi per l’accaduto. Le autorità egiziane hanno fatto sapere che l’incidente ha causato un ferito lieve.

Ore 16:35 - Israele precisa: oggi nessun ingresso di carburante nella Striscia di Gaza

«Contrariamente a quanto riferito da alcuni media, non è entrato oggi combustibile dall’Egitto a Gaza, attraverso il valico di Rafah». Lo ha precisato il Coordinatore delle attività israeliane nei Territori, citato dalla televisione pubblica Kan. «I camion ripresi dalle telecamere - ha aggiunto - hanno spostato combustibile all’interno della Striscia, da un deposito dell’Onu nel versante di Gaza (di Rafah, ndr) verso ospedali della Striscia». Il direttore della Mezzaluna Rossa palestinese, Mahmud a-Neirab, ha intanto affermato che a quanto gli risulta non sono entrati oggi dall’Egitto camion con aiuti umanitari.

Ore 16:00 - Blinken: «Rischio escalation nella guerra in Medio Oriente»

Il segretario di stato americano Antony Blinken ha avvertito che Washington vede il rischio di un’escalation nella guerra in corso in Medio Oriente per via dell’Iran e dei suoi alleati nella regione. «Israele non può tornare allo status quo ma non ha intenzione di governare Gaza», ha detto ancora Blinken in un’intervista con Nbc news.

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Ore 15:52 - A Gaza i genitori scrivono i nomi sulle gambe dei loro bimbi

Un gesto drammatico, disperato, pur di non lasciare i propri piccoli senza identità per l’orrore dei raid mortali su Gaza: secondo i video girati da un giornalista che lavora per la Cnn, alcuni genitori nella Striscia hanno deciso di scrivere i nomi dei loro figli sulle gambe dei bambini, per aiutarli a essere identificati nel caso in cui loro stessi o i piccoli venissero uccisi.

I video provengono dall’ospedale dei martiri di Al Aqsa a Deir Al Balah, nel centro di Gaza, un distretto dove stanotte ci sono stati attacchi aerei israeliani. Mostrano quattro bambini uccisi, che portano i loro nomi scritti in arabo sui polpacci. Sono distesi su barelle posate sul pavimento in una stanza che sembra essere un obitorio, che è piena. Non è chiaro se anche i loro genitori siano stati uccisi, racconta la Cnn.

Il giornalista spiega che la pratica è diventata più comune negli ultimi giorni. Si sono verificate scene caotiche in diversi ospedali di Gaza in seguito agli attacchi aerei, con spazio insufficiente per gestire l’afflusso di pazienti e obitori stracolmi. I video mostrano che in alcune parti dell’ospedale di Al Aqsa, i feriti - compresi i bambini - giacevano nei corridoi su letti e materassi di fortuna. I video mostrano un flusso di pazienti portati in barella anche questa mattina presto.

Ore 15:47 - Austin: «Gli Usa agiranno se la guerra si allarga»

Gli Stati Uniti «non esiteranno ad agire» militarmente in caso di «allargamento» del conflitto. Lo afferma il ministro della Difesa Usa, Lloyd James Austin.

Ore 15:05 - Unrwa (agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ): «Dal 7 ottobre uccisi 29 nostri colleghi»

In un post su X, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha reso noto che, dal 7 ottobre, 29 dei suoi dipendenti sono stati uccisi a Gaza. «Siamo sotto shock e in lutto. È ora confermato che 29 nostri colleghi a Gaza sono stati uccisi dal 7 ottobre. La metà di questi colleghi erano insegnanti dell’Unwra. Come Agenzia, siamo devastati. Siamo in lutto gli uni con gli altri e con le famiglie», si legge nel post, corredato da una foto delle macerie di un edificio distrutto.

Ore 15:05 - Sei autocisterne di carburante entrano a Gaza via Rafah

Le prime sei autocisterne di carburante sono entrate nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono un funzionario al valico di Rafah e un giornalista dell’Afp. Sei camion con carburante per alimentare i generatori di due ospedali hanno attraversato il valico dall’Egitto, hanno detto all’Afp l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) e una fonte egiziana. In seguito, Israele ha smentito, precisando che — riferisce il Times of Israel — c’è stato solo un trasferimento di carburante agli ospedali all’interno di Gaza dai depositi di carburante delle Nazioni Unite.

Ore 14:49 - Il cratere, la carica esplosiva: le nuove prove sul missile dell’ospedale di Gaza. Gli 007: «Non era di Israele»

(Davide Frattini) Un metro per 75 centimetri con una profondità di 30-40 centimetri. I servizi segreti internazionali hanno studiato le riprese in diretta e le immagini emerse dalla Striscia di Gaza per risalire alle cause dell’esplosione avvenuta martedì scorso nel cortile dell’ospedale Al Ahli, fondato nel 1882 dalla diocesi episcopale di Gerusalemme e dove si erano rifugiati centinaia di civili.

Qui l’articolo completo.

Ore 14:36 - Netanyahu: «Se Hezbollah fa guerra totale sarà distruzione»

Benyamin Netanyahu ha minacciato oggi «conseguenze distruttive per gli Hezbollah e per il Libano» se quella milizia filo-iraniana decidesse di scatenare una guerra piena contro Israele. «Ancora non sappiamo se gli Hezbollah siano intenzionati ad andare ad un conflitto totale - ha detto il premier, durante un sopralluogo al confine nord. - Se lo facessero, proverebbero poi nostalgia per la guerra del 2006. Sarebbe per loro un errore fatale. Noi li colpiremmo allora con una potenza che nemmeno si immaginano, con conseguenze distruttive per loro e per lo Stato del Libano».

Ore 14:17 - Esercito: «A Gaza il diesel c’è, ma lo tiene Hamas»

Di fronte agli appelli urgenti per la introduzione a Gaza di scorte di combustibile a fini umanitari, il portavoce militare israeliano ha sostenuto oggi che Hamas ha provveduto per tempo a mettere da parte un’ingente quantità di diesel nella zona di Rafah. Essa - ha notato sul profilo X il portavoce dell’esercito in arabo, Avichay Adraee - «potrebbe servire agli ospedali, alla igiene e agli impianti di depurazione d’acqua». Adraee è tornato quindi ad accusare Hamas di subordinare ai propri interessi quelli della popolazione di Gaza.

Ore 14:04 - 17 nuovi camion con aiuti umanitari entrano a Gaza da Rafah

Diciassette camion umanitari hanno attraversato oggi il valico egiziano di Rafah verso la Striscia di Gaza, bombardata e assediata da Israele, il secondo convoglio in due giorni destinato al territorio palestinese dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas. Lo ha constatato un corrispondente dalla Afp sul posto.

Ore 13:41 - Esercito Israele: «Ucciso vicecapo artiglieria Hamas a Gaza»

L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver ucciso Muhamad Qatmash, il vice capo dell’artiglieria di Hamas a Gaza, «responsabile per le operazioni nella Brigata Centrale». Secondo il portavoce militare, «ha avuto un ruolo significativo nella programmazione e nella esecuzione del fuoco verso Israele». L’esercito ha poi aggiunto che sta continuando a colpire obiettivi di Hamas da questa mattina.

Ore 13:26 - Hamas accusa Israele di «crimini di guerra e genocidi»

Con i suoi continui bombardamenti a Gaza, Israele «si è macchiato di crimini di guerra e di genocidio»: lo ha affermato oggi Izzat al-Rishq, un membro dell’ufficio politico di Hamas. «Questi crimini - ha aggiunto - sono perpetrati con il sostegno e la partecipazione dell’amministrazione americana e di alcuni paesi occidentali che danno all’entità sionista copertura e il via libera per commettere altri crimini e massacri contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza».

Ore 13:25 - Israele: «Se Hezbollah apre il secondo fronte, colpiremo l’Iran»

«Il piano dell’Iran è di attaccare Israele su tutti fronti. Se realizziamo che vogliono attaccare Israele, non solo su tutti i nostri fronti, noi attaccheremo la testa del serpente, l’Iran». Lo ha detto il ministro dell’economia di Israele Nir Barkat in una intervista al quotidiano inglese `Daily Mail´. Barkat - che si riferiva agli Hezbollah libanesi, alleati di Teheran - ha anche minacciato che se questi apriranno un fonte al nord, Israele «li cancellerà dalla faccia della terra».

Ore 13:23 - Sanità Gaza: «4.651 morti e oltre 14mila feriti»

È salito a 4.651 il numero dei morti a Gaza per gli attacchi di Israele. Lo ha fatto sapere, citato dai media, il ministero della Sanità locale — controllato da Hamas — secondo cui i feriti sono ora 14.245.

Ore 13:16 - L’avvertimento dell’Iran a Usa e Israele

L’Iran ha messo in guardia Israele e gli Usa sul rischio che la situazione mediorientale possa diventare «incontrollabile». L’avvertimento è stato pronunciato dal ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian.

Se Usa e Iran — ha detto — «non metteranno immediatamente fine ai crimini contro l’umanità e al genocidio a Gaza», la situazione «rischia di andare fuori controllo».

«Oggi la regione è come una polveriera… Vorrei avvertire gli Stati Uniti e il regime fantoccio israeliano che se non metteranno immediatamente fine ai crimini contro l’umanità e al genocidio a Gaza, tutto sarà possibile in qualsiasi momento e la regione andrebbe fuori controllo», ha detto durante una dichiarazione con la sua controparte sudafricana Naledi Pandor a Teheran.

Ore 12:32 - Nili, la forza speciale di Israele nata con l’obiettivo di colpire l’unità d’élite di Hamas

(Guido Olimpio) La chiamavano la «pagina rossa», rossa come il foglio con l’autorizzazione al Mossad ad assassinare un avversario. Erano gli anni dopo la strage di Monaco 1972 e la caccia a Settembre Nero. Oggi, con un conflitto n corso, è probabilmente ancora più veloce. Gerusalemme – secondo i media locali – ha creato un’unità dello Shin Bet, i servizi interni, per colpire capi, miliziani, facilitatori della Brigata Nukhba, reparto d’élite di Hamas ritenuto responsabile dei massacri nei kibbutz. Il suo nome in codice è Nili, acronimo della frase in ebraico della Bibbia «La Gloria di Israele non mentirà», lo stesso di una rete di spionaggio ebraica durante il primo conflitto mondiale. È un team «cerca e distruggi» concentrato su una lista di target selezionati diversi da quelli perseguiti dalla Difesa. Nell’operazione, sempre in base ad alcune indiscrezioni, potrebbe far parte anche il Mossad, nel caso l’obiettivo sia all’estero o in situazioni dove sia utile il suo intervento. Inoltre, considerando il teatro e quanto avvenuto in passato, è prevedibile il supporto e l’azione dei commandos delle forze speciali, dalla Flottiglia 13 della Marina alla Sayeret Matkal.

Qui l’articolo completo.

Ore 12:24 - Papa Francesco: «Guerra è sempre una sconfitta, fratelli fermatevi»

«Ancora una volta il mio pensiero va a quanto sta accadendo in Israele e in Palestina. Sono molto preoccupato e addolorato. Prego e sono vicino a tutti coloro che soffrono, agli ostaggi, alle vittime e ai loro familiari». Così Papa Francesco dopo l’Angelus da piazza San Pietro. «Penso alla grave la situazione umanitaria a Gaza, e mi addolora che anche l’ospedale anglicano e la parrocchia greco-ortodossa siano stati colpiti nei giorni scorsi. Rinnovo il mio appello affinché si aprano degli spazi, si continuino a far arrivare gli aiuti umanitari e si liberino gli ostaggi. La guerra, ogni guerra che è nel mondo, penso anche alla martoriata Ucraina, è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana. Fratelli fermatevi, fermatevi», ha ripetuto il Papa. «Il 27 ottobre prossimo - ha ricordato - ho indetto una giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza, e quella sera alle 18 in San Pietro vivremo un’ora di preghiera per implorare la pace nel mondo».

Ore 11:55 - Meloni: «Vicinanza a Israele dopo disumani attacchi Hamas»

«Stasera andrò in Israele a ribadire la vicinanza del popolo italiano di fronte ai disumani attacchi terroristici di Hamas». Lo ha detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, in un video registrato ieri per «L’Italia vincente - Un anno di risultati», in corso a Roma.

Ore 11:38 - Identificati i corpi di 1.075 israeliani uccisi da Hamas

La polizia israeliana ha annunciato di aver identificato fino ad ora i corpi di 1075 israeliani nell’attacco di Hamas ai kibbutz del sud. Di questi, 769 sono civili e 307 soldati. Secondo la stessa fonte ci sono i corpi di altri 200 israeliani civili le cui identità non sono ancora state confermate.

Ore 11:24 - Governo di Hamas: «80 persone uccise nella notte da raid Israele»

Secondo il governo di Hamas, al potere nella Striscia di Gaza, almeno 80 persone sono state uccise nella notte dai bombardamenti israeliani. Secondo i giornalisti della France Presse, i bombardamenti hanno preso di mira la città di Rafah nel sud, vicino al confine con l’Egitto, e nuvole di fumo si sono alzate sopra Gaza City nel nord.

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Ore 11:02 - Chiese Gerusalemme: «Condanniamo attacchi e restiamo a Gaza»

I Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme esprimono la loro «forte condanna» per «gli attacchi aerei israeliani» alla chiesa di San Porfirio a Gaza e sottolineano che non lasceranno la Striscia. «Nonostante la devastazione causata alle nostre e ad altre istituzioni sociali, religiose e umanitarie, restiamo comunque pienamente impegnati ad adempiere al nostro sacro e morale dovere di offrire assistenza, sostegno e rifugio a quei civili che vengono da noi in un bisogno così disperato. Anche di fronte alle incessanti richieste militari di evacuare le nostre istituzioni di beneficenza e i nostri luoghi di culto, non abbandoneremo questa missione cristiana, perché non c’è letteralmente nessun altro posto sicuro al quale questi innocenti possano rivolgersi».

Ore 10:52 - Ripreso il lancio di razzi da Gaza verso il sud di Israele

È ripreso il lancio di razzi da Gaza verso il sud di Israele, in particolare nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia come il kibbutz di Nahal Oz. In precedenza una salva di razzi aveva interessato la città costiera di Ashkelon.

Ore 10:49 - Turchia invia in Egitto aereo con aiuti umanitari per Gaza

La Turchia ha inviato in Egitto un aereo con un’equipe medica e rifornimenti per portare aiuti umanitari a Gaza. Lo ha dichiarato il ministro della Sanità di Ankara, Fahrettin Koca. “Il nostro aereo è decollato per aiutare Gaza. L’aereo presidenziale pieno di medicinali e forniture mediche, con a bordo 20 medici specializzati, è partito da Ankara alla volta dell’Egitto”, ha dichiarato Koca in un post sui social media.

Ore 10:49 - Sotto la moschea di Jenin una «cellula terroristica Hamas-Jihad»

Israele ha eliminato oggi una «cellula terroristica di Hamas e della Jihad islamica» che stava preparando un attentato da tenersi nell’immediato in territorio israeliano, e che operava «da un ambiente sotterraneo ricavato sotto alla moschea al-Ansar di Jenin». Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. «Questa - ha aggiunto - è appunto una caratteristica di Hamas, che si nasconde in zone civili, presso moschee, scuole ed ospedali, che si fa scudo della popolazione civile e che non esita nemmeno a profanare luoghi di culto islamici».

Ore 10:28 - Su aiuti Gaza «triangolo strategico» Biden-Sisi-Netanyahu

Sulle modalità dell’ingresso di aiuti umanitari per la striscia di Gaza si è creato «un triangolo strategico» fra i presidenti americano ed egiziano, Joe Biden e Abdel Fatah al Sisi, ed il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari rispondendo alla domanda di un giornalista che chiedeva se i camion di aiuti passati ieri dal valico di Rafah fossero stati ispezionati. Hagari ha replicato che sono stati «ispezionati da egiziani ed americani» e poi sono stati seguiti all’interno della Striscia «per accertarsi che raggiungessero l’Unrwa», l’agenzia dell’Onu per i rifugiati.

Ore 10:23 - Onu avverte: «Casi di scabbia, varicella e diarrea a Gaza»

I servizi sanitari nella Striscia di Gaza, assediata da due settimane da Israele, hanno rilevato casi di varicella, scabbia e diarrea causati dalle cattive condizioni igieniche e dal consumo di acqua proveniente da fonti non igieniche. L’allarme arriva dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari. Nel rapporto quotidiano sulla situazione a Gaza, le Nazioni Unite avvertono che questi casi possano aumentare a meno che non ritorni l’elettricità nella Striscia, che è completamente isolata da Israele, o non arrivi più carburante ai generatori di corrente: alcuni palestinesi sono costretti a consumare acqua salata dai pozzi agricoli, il che potrebbe causare epidemie di colera e comportare rischi per la salute come un possibile aumento dei livelli di ipertensione, soprattutto nei neonati e nelle donne incinte e nelle persone con problemi renali.

Ore 10:22 - Forze di Israele: «Alto comandante di Hamas ucciso in raid su Gaza»

Il portavoce delle forze di Difesa israeliane (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari, ha affermato che un alto comandante di Hamas è stato ucciso in un attacco aereo israeliano avvenuto nella notte sulla Striscia di Gaza. «Non fermeremo i nostri attacchi sulla Striscia», ha dichiarato il portavoce dell’Idf, aggiungendo che dozzine di membri di Hamas, compreso il vice comandante del sistema missilistico del gruppo terroristico, sono stati uccisi in attacchi notturni. «Stiamo aumentando gli attacchi nella Striscia di Gaza per ridurre le minacce alle nostre forze in preparazione alla prossima fase della guerra», ha aggiunto Hagari, riferendosi alla prevista offensiva di terra da parte di Israele. «Andremo alla fase successiva nelle migliori condizioni per l’Idf e in conformità con la decisione presa a livello politico», ha detto ancora Hagari.

Ore 10:20 - Esercito Israele: «Sono 212 gli ostaggi ancora a Gaza»

È salito a 212 il numero degli ostaggi israeliani accertati, civili e militari, che Hamas ha portato a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare israeliano Daniel Hagari aggiungendo che su questo Hamas «sta conducendo terrorismo psicologico» nei confronti delle famiglie.

Ore 10:08 - Il valico di Rafah tra Gaza e l’Egitto al momento rimane chiuso

Il valico di Rafah tra l’Egitto e Gaza rimane al momento chiuso dopo la temporanea apertura di ieri che ha permesso il transito di una ventina di camion con aiuti umanitari destinati alle persone della Striscia. Nel versante egiziano si vedono camion di aiuti fermi.

Ore 10:06 - Israele: «Ritrovati file di Hamas con istruzioni su uso armi chimiche»

Le autorità di Israele sostengono di aver trovato file di Hamas contenenti istruzioni per l’uso di armi chimiche. L’indiscrezione è stata riportata dal portale di notizie Axios, che ha citato due funzionari israeliani e una copia di un documento riservato del Ministero degli Affari Esteri israeliano. L’esercito israeliano avrebbe trovato una chiavetta Usb sul corpo di un membro di Hamas che ha partecipato all’attacco terroristico del 7 ottobre, contenente le istruzioni per realizzare un “dispositivo di dispersione di cianuro”. Tuttavia, i media riferiscono di non essere stati in grado di confermare in modo indipendente l’autenticità del file elettronico di Hamas.

Ore 09:39 - Blinken ringrazia Qatar per aiuto in rilascio ostaggi Usa

Il segretario di Stato americano Antony J. Blinken ha parlato con il primo ministro e ministro degli Affari Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Il segretario Blinken ha ringraziato il primo ministro Al Thani per l’importante assistenza del Qatar nel garantire il rilascio di due americani tenuti in ostaggio da Hamas. I due, riferisce il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, hanno discusso degli sforzi per garantire il ritorno immediato e sicuro di tutti gli ostaggi e hanno riaffermato la partnership strategica tra Stati Uniti e Qatar.

Ore 09:25 - Dopo l’attacco alla moschea di Jenin altri morti in Cisgiordania

In seguito all’attacco notturno alla moschea al-Ansar di Jenin - dove Israele ha colpito un cellula armata che, secondo la radio militare, stava preparando un attentato - è salito il bilancio dei palestinesi uccisi in Cisgiordania in scontri con l’esercito. Secondo un bilancio della Wafa, l’agenzia di stampa ufficiale palestinese, nella moschea sono rimaste uccise due persone. Una terza è stata colpita dall’esercito durante disordini verificatisi nella vicina località di Kabatya. Due altri palestinesi sono stati colpiti a morte nel corso di incidenti avvenuti a Tubas e a Nablus, secondo fonti mediche citate sempre dall’agenzia.

Ore 09:19 - Crescono le richieste di arruolamento degli ebrei ortodossi

Stanno crescendo le richieste degli ebrei ortodossi (haredim) di arruolarsi nell’esercito. Lo ha confermato l’esercito israeliano secondo cui negli ultimi giorni le domande sono aumentate arrivando a 2 mila. In Israele la norma prevede che gli haredim siano esentati dal servizio di leva. Il portavoce militare ha annunciato che nelle prossime ore comincerà il vaglio delle domande inoltrate.

Ore 08:44 - 007 francesi: «Razzo palestinese la causa della strage all’ospedale»

Secondo l’intelligence francese, è stato un razzo palestinese, e non un raid aereo israeliano, la causa dell’esplosione dell’ospedale al-Ahli di Gaza, un razzo palestinese che trasportava una carica esplosiva di circa 5 chilogrammi e forse ha fatto cilecca. Lo riferisce l’agenzia Ap che cita come fonte un alto militare francese. Secondo la fonte, sono diversi i razzi nell’arsenale di Hamas in grado di trasportare cariche esplosive di quel peso (tra i quali uno di fabbricazione iraniana e un altro palestinese).

Ore 08:42 - Crosetto: «Israele doveva reagire, ma Hamas non è la Palestina»

(Monica Guerzoni) Impedire che l’attacco barbaro di Hamas e la reazione di Israele scatenino una nuova «battaglia di Lepanto». È anche con questo cruciale obiettivo, secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto, che Giorgia Meloni è andata in missione al Cairo e a Tel Aviv.

Qui l’intervista completa.

Ore 08:19 - Sirene di allarme nel centro di Israele e a Tel Aviv

Le sirene di allarme per la ripresa del lancio dei razzi da Gaza sono risuonate nel centro di Israele e nella zona grande di Tel Aviv. Lo ha fatto sapere l’esercito israeliano.

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Ore 08:01 - Esercito israeliano: «Evacuate altre 14 comunità al confine col Libano»

L’esercito israeliano e il ministero della Difesa hanno annunciato la decisione di evacuare altre 14 comunità israeliane a ridosso del confine con il Libano dove la tensione per i razzi degli Hezbollah e delle altre fazioni palestinesi è oramai altissima. Già la settimana scorsa è stata avviata l’evacuazione di 28 altre comunità e della di Kiryat Shmona.

Ore 08:00 - Media: «Aeroporti Damasco-Aleppo fuori servizio dopo raid Israele»

Gli attacchi israeliani notturni in Siria hanno messo fuori uso i due principali aeroporti del Paese: Damasco e Aleppo. Lo hanno riferito i media statali, citando una fonte militare. «Intorno alle 5.25 (ora locale), il nemico israeliano ha effettuato un attacco aereo contro gli aeroporti internazionali di Damasco e Aleppo, provocando la morte di un dipendente» allo scalo della capitale «e il ferimento di un’altra» persona, ha precisato una fonte militare, citata dall’agenzia ufficiale siriana Sana. «Le piste degli aeroporti sono fuori servizio», ha aggiunto la stessa fonte.

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Ore 07:59 - Onu: «Il 42% della case di Gaza distrutte o danneggiate»

Almeno il 42% (164.756) di tutte le unità abitative nella Striscia sono state distrutte o danneggiate dall’inizio delle ostilità. Lo ha fatto sapere il ministero dell’Edilizia Abitativa di Gaza, citato dall’Ufficio dell’Onu per gli affari umanitari secondo cui si stima che gli sfollati nell’enclave palestinese siano 1.400.000 con 566.000 di questi rifugiati in 148 strutture di emergenza designate dall’Unrwa, l’agenzia dei profughi.

Ore 06:56 - World Food Programme: «Gaza sull’orlo della catastrofe»

La carenza di beni di prima necessità sta spingendo Gaza «sull’orlo della catastrofe», afferma il Programma Alimentare Mondiale (World Food Programme) citando la grave carenza di cibo, acqua e forniture mediche nell’enclave. L’agenzia ha dichiarato di aver bisogno urgentemente di 74 milioni di dollari per sostenere l’emergenza a Gaza per i prossimi 90 giorni. I magazzini dell’enclave costiera hanno riserve alimentari inferiori a una settimana e la capacità di rifornire queste scorte è «compromessa da strade danneggiate, problemi di sicurezza e carenza di carburante», ha dichiarato il Programma Alimentare Mondiale.

Ore 06:33 - Esercito israeliano: «Hezbollah trascina il Libano in guerra»

L’escalation di attacchi da parte di Hezbollah rischia di «trascinare il Libano in una guerra», ha dichiarato l’esercito israeliano, dopo nuovi scontri a fuoco transfrontalieri che hanno fatto temere un conflitto più ampio. «Hezbollah sta trascinando il Libano in una guerra dalla quale non guadagnerà nulla, ma perderà molto», ha detto il portavoce delle Forze di difesa israeliane Jonathan Conricus. Aggiungendo: «Stanno aggravando la situazione».

Ore 05:44 - Biden «ha frenato le bombe di Israele contro Hezbollah». A Rafah passano i primi aiuti, poi il valico si richiude

(di Davide Frattini, corrispondete da Gerusalemme) Il varco per i 20 camion è ridotto a una strettoia, dove c’erano una cancellata e la recinzione gli egiziani hanno tirato su blocchi di cemento alti 5-6 metri. Da qui passano i primi aiuti in quindici giorni, dal sabato della mattanza perpetrata da Hamas. Da qui non possono passare in senso contrario i palestinesi più bisognosi di cure o quelli con passaporto straniero. Nella Striscia è entrato un decimo degli autotreni in attesa nel deserto del Sinai, sono state le pressioni di Joe Biden, il presidente americano, a sbloccare il movimento. Dalla Striscia sotto bombardamento non si esce, il raìs Abdel Fattah al Sisi non cambia la dottrina adottata sedici anni fa, quando i fondamentalisti hanno preso il dominio sui 363 chilometri quadrati dall’altra parte.
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I primi aiuti umanitari per Gaza (Afp)

Ore 05:42 - Media palestinesi: un morto nell’attacco alla moschea di Jenin

Un morto e tre feriti. Sarebbe questo il bilancio dell’attacco aereo effettuato da Israele contro una «struttura sotterranea» della moschea Al-Ansar a Jenin, in Cisgiordania. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa citando il direttore della Mezzaluna Rossa palestinese di Jenin, Mahmoud Al-Saadi. La vittima del bombardamento sarebbe un giovane.

Ore 05:34 - «A Gaza siamo in trappola, teniamo il carburante per scappare in Egitto»

(di Lorenzo Cremonesi, inviato a Askhelon) «Siamo topi in trappola alla mercé delle bombe israeliane. Ci avevano detto di scappare nel sud di Gaza, ma poi l’hanno colpito. Molti sono tornati nel nord e l’hanno bombardato. Ora stanno colpendo qui a est di Khan Younes nel quartiere di Al Fokhari. Siamo in una ventina nella nostra abitazione, dove sto con mia moglie e i nostri tre figli, più due di mio fratello. Fatichiamo a tenerli tranquilli, specie quando le esplosioni avvengono di notte. Sentiamo i rombi, ma non siamo mai certi sul luogo esatto, avverto che sono molto vicini. Un mio amico ha appena inviato le immagini della strage nella chiesa ieri di San Porfirio, personalmente ho contato 18 cadaveri, tutti di civili con tanti bambini piccoli. È puro terrore», ci dice per telefono dalla Striscia di Gaza il 39enne Fadi Abu Shammalah. Le comunicazioni sono molto complicate e Fadi è uno dei pochi che riusciamo a contattare direttamente per la seconda volta in pochi giorni, il suo lavoro di responsabile dei centri culturali gli garantisce contatti che molti giornalisti locali non hanno più.

Come fate per l’acqua?
«Abbiamo le cisterne sul tetto. La gente va con i bidoni alle poche fonti di Gaza e le riempie, ma non è acqua potabile. Nei negozi si trovano le bottiglie di minerale, in pochi giorni il prezzo è raddoppiato».

Benzina?
«Non se ne trova. La mia auto ha mezzo serbatoio, non la uso, la tengo pronta per scappare verso l’Egitto se aprissero il confine di Rafah. Oggi per la prima volta hanno permesso l’entrata a 20 camion carichi di aiuti umanitari. Ma sono un granello di sabbia. In tempi normali una media di 500 camion raggiunge Gaza. E comunque non è permesso il transito alle persone».

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Ore 05:33 - Media: raid israeliano sugli aeroporti di Damasco e Aleppo

Un attacco aereo sarebbe stato condotto dall’esercito israeliano sugli aeroporti di Damasco ed Aleppo. Lo riferiscono i media israeliani. La rete libanese Al Mayadeen ha riferito che Aleppo è stata colpita da quattro missili.

Ore 05:26 - Il «gioco» sugli ostaggi di Hamas: si tratta sui civili, non sui soldati

(di Guido Olimpio) Sulla partita per gli ostaggi Hamas gioca con i distinguo: sui militari prigionieri negozierà solo dopo la fine dei raid, sui civili c’è disponibilità. E la puntualizzazione può spiegare la decisione di liberare venerdì le due americane, forse seguite presto da altre.
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Ore 05:20 - 007 del Canada: «Israele non ha colpito l’ospedale di Gaza»

Il ministero della Difesa canadese ha fatto sapere attraverso un comunicato che le indagini sull’attacco all’ospedale dimostrano che a colpire Al-Ahli non è stato Israele. «L’analisi condotta in modo indipendente dalle forze armate canadesi dal comando dell’intelligence indica con un alto grado di sicurezza che Israele non ha colpito l’ospedale Al-Ahli il 17 ottobre 2023», si legge in un comunicato. L’impatto è stato probabilmente causato da un razzo lanciato da Gaza, ha detto il Dipartimento della Difesa sulla base di un’analisi di dati pubblici e di informazioni classificate.

Ore 05:05 - Gli Usa attivano sistemi di difesa in tutto il Medio Oriente

Il Pentagono si sta muovendo per aumentare la propria presenza militare in Medio Oriente, ordinando l’attivazione di sistemi di difesa aerea «in tutta» la regione e ha annunciato che anche altre forze statunitensi che potrebbero essere dispiegate a breve. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha dichiarato, in un comunicato, che si tratta di una risposta alle «recenti escalation dell’Iran e delle sue forze per procura in tutto il Medio Oriente». Saranno schierati in tutta la regione «un sistema di difesa antimissile ad alta quota (THAAD) e diverse batterie di missili terra-aria Patriot» e altri mezzi militari sono stati collocati in uno stato di «pre-schieramento».

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Sistema di difesa anti missile THAAD (Afp)

Ore 03:38 - Uccisa la presidente di una sinagoga a Detroit

La presidente di una sinagoga di Detroit è stata pugnalata a morte fuori dalla sua casa. La vittima è Samantha Woll, 40 anni, ed è stata trovata morta davanti a casa. Gli agenti «hanno notato una scia di sangue per strada che li ha portati alla residenza della vittima, dove si ritiene sia avvenuto il crimine». La polizia afferma che non si conosce il movente del delitto. C'è il sospetto che ci possa essere un collegamento con il conflitto tra Israele e Hamas. La sezione locale dell’Fbi aiuterà la polizia di Detroit nelle indagini. Woll guidava la sinagoga Isaac Agree Downtown dal 2022.

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La scena del delitto e nel riquadro Samantha Woll (Afp)

Ore 03:19 - Quello che stiamo vivendo è solo un assaggio del mondo post-americano

(di Federico Rampini) In due settimane il mondo è cambiato molto, a nostro sfavore, se per «noi» intendiamo l’Occidente. O per lo meno è peggiorata drasticamente la nostra percezione del mondo, dei suoi equilibri e rapporti di forze geopolitici. Il feroce attacco di Hamas contro la popolazione civile israeliana (qui le notizie in diretta) è stato il detonatore di una serie di reazioni a cascata: controffensiva delle forze armate israeliane; manifestazioni pro-Hamas dalle piazze d’Europa ai campus americani a tutte le nazioni islamiche; atti di terrorismo in Francia e Belgio. Una conseguenza è il repentino indebolimento delle leadership arabe o islamiche più pro-occidentali o meno anti-israeliane (Egitto, Giordania, Arabia saudita, Emirati). All’interno dell’Occidente stesso le divisioni politiche più pericolose si manifestano proprio nella potenza leader, l’America.
Leggi qui Oriente|Occidente, di Federico Rampini.

Ore 02:17 - Morti 2 palestinesi per un attacco aereo israeliano su Jenin. Israele: «Era una cellula terroristica»

Sarebbe di due morti e diversi feriti il bilancio dell'attacco aereo israeliano che ha colpito la località di Jenin in Cisgiordania.

Secondo l'esercito israeliano, l'Idf ha colpito una «rotta dei terroristi» sotto la moschea di Al-Ansar a Jenin, uccidendo due terroristi. L'esercito su X ha pubblicato foto e video che mostrano i cunicoli sotto la moschea, usati dalla cellula terroristica eliminata, che è stata responsabile di una serie di attacchi a Israele compiuti negli ultimi mesi e che stava organizzando un attacco imminente.


Ore 01:49 - Formula per arma chimica a base cianuro su corpo miliziano Hamas

Soldati israeliani hanno trovato sul corpo di un miliziano di Hamas file di computer con istruzioni per la formula di un’arma chimica a base di cianuro. Lo riferiscono i media secondo cui il miliziano di Hamas aveva preso parte all’attacco dello scorso 7 ottobre contro le comunità israeliane a ridosso della Striscia.

Ore 01:14 - Biden: «Ritardare l'invasione? Sto parlando con Israele»

«Sto parlando con Israele». Così ha risposto Joe Biden ai giornalisti al seguito se gli chiedevano se «stesse incoraggiando gli israeliani» a posticipare l'invasione di Gaza come suggerito da una sua dichiarazione di venerdì, poi corretta dalla Casa Bianca.

Ore 01:00 - Meloni: «Il bersaglio di Hamas siamo noi, non cadiamo in trappola»

(di Marco Galluzzo) «Presidente al-Sisi la ringrazio per la determinazione con cui ha inteso organizzare questa conferenza, molto importante dopo il terribile attacco di Hamas», un attacco che «lascia inorriditi, che si è abbattuto contro civili inermi con una efferatezza senza precedenti ed che è giusto condannare senza ambiguità». Giorgia Meloni interviene alla Conferenza per la Pace organizzata dal governo egiziano pronunciando parole molto chiare.

La linea è quella che ha espresso in diversi modi sia l’amministrazione americana, con il viaggio di Biden a Tel Aviv, sia l’Unione europea. In primo luogo, rimarca la presidente del Consiglio, la crisi in Medio Oriente «non diventi un conflitto più ampio, una guerra di religione, un conflitto tra civiltà, vanificando gli sforzi fatti per normalizzare i rapporti».

Meloni esprime quella che è un’interpretazione prevalente della diplomazia internazionale e di molti analisti: «L’impressione che ho, per le modalità con cui si è svolto l’attacco», è che l’obiettivo di Hamas «fosse costringere Israele a una reazione contro Gaza che creasse un solco incolmabile fra Paesi arabi, Israele e Occidente, compromettendo la pace per tutti i cittadini coinvolti, compresi quelli che si dice di voler difendere». E quindi, è la conclusione, «il bersaglio siamo tutti noi, e cadere in questa trappola sarebbe molto, molto stupido».


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(Ansa)

Ore 00:41 - Onu: «Un secondo convoglio con 20-30 tir forse oggi a Gaza»

Il capo della missione umanitaria delle Nazioni Unite Martin Griffiths afferma che un secondo convoglio di 20-30 camion potrebbe entrare a Gaza oggi. L'Onu e Israele stanno avendo discussioni «dure ma giuste» su come verranno ispezionati i camion.

Ore 00:30 - Israele «inizierà ad aumentare gli attacchi»

Il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha annunciato che Israele inizierà ad aumentare l’intensità degli attacchi sulla Striscia di Gaza. Parlando ai reporter, Hagari ha spiegato che «aumenteremo la profondità dei nostri attacchi per minimizzare i pericoli per le nostre forze nelle prossime fasi della guerra». Hagari ha anche ribadito la necessità, per i residenti di Gaza, di evacuare verso Sud: una richiesta che l’esercito israeliano ha fatto da giorni, e che si scontra con l’appello di Hamas alla popolazione di Gaza di «rimanere al proprio posto».

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Le macerie dei bombardamenti a Gaza (Epa)

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(Epa)

22 ottobre 2023 (modifica il 23 ottobre 2023 | 06:55)