Spagna, Ana Obregón diventa madre con la surrogata a 68 anni. L’ira del governo: «Illegale»

di Elena Tebano

Sta scatenando polemiche il caso dell’attrice Ana Obregón, madre di una bambina nata in Florida con la maternità surrogata. Podemos: «Pratica illegale in Spagna». Ma la legge spagnola permette il riconoscimento dei bambini nati con la gestazione per altri all’estero

Spagna, Ana Obregón diventa madre con la surrogata a 68 anni. L’ira del governo: «Illegale»

L’attrice, presentatrice e produttrice spagnola Ana Obregón, 68 anni, è diventata madre di una bambina tramite maternità surrogata. La bambina è nata in Florida il 20 marzo e la notizia della sua nascita è stata resa nota dalla rivista di gossip spagnola ¡Hola!, che ha pubblicato in copertina una foto di Obregón all’uscita da una clinica di Miami con la neonata in grembo.

L’attrice aveva tenuto riservata la scelta di avere una figlia con la maternità surrogata e la rivelazione ha suscitato immediate reazioni, compresa la condanna politica dei partiti di centrosinistra al governo.

Ana Obregón, che è molto nota in Spagna e negli anni ‘80 ha recitato anche in film e serie tv italiane («Car Crash» e «Voglia di cantare»), ha poi confermato la notizia sul suo account Instagram. «È arrivata una luce piena d’amore nella mia oscurità. Non sarò mai più sola, vivo di nuovo», ha scritto. La bambina è la sua seconda figlia: il primo, Álex Lequio, nato dalla relazione con l’italo-spagnolo Alessandro Lequio, è morto nel maggio 2020, all’età di 27 anni, per un cancro.

La polemica politica

La nascita della bambina è stata accolta con parole durissime dalla ministra delle Pari Opportunità Irene Montero (Podemos): «Come sapete è una pratica illegale in Spagna, considerata una forma di violenza contro le donne — ha detto — non dimentichiamoci delle donne che ci sono dietro questi casi, vittime di una chiara discriminazione per povertà».

«Mi è parsa un’immagine dantesca», ha commentato Pilar Alegria, ministro dell’Istruzione e portavoce del Partito socialista del premier, Pedro Sanchez, a proposito della foto dell’attrice che tiene in mano sua figlia. Il Partito socialista operaio spagnolo Psoe è infatti contrario alla gestazione per altri.

L’opposizione di centrodestra ha aperto invece alla discussione: la questione «merita un dibattito profondo e sereno, perché tocca molte questioni morali, etiche e religiose», ha detto Cuca Gamarra, la numero due del Partito popolare, partito conservatore di ispirazione cattolica che è contrario alla maternità surrogata a pagamento (come quella praticata in Florida) ma ha posizioni più sfumate su quella altruistica.

È invece favorevole il partito liberale Ciudadanos, che nel 2017 aveva depositato una proposta di legge per legalizzare la gestazione per altri che comprendeva anche un rimborso per il «mancato guadagno» delle madri surrogate durante la gravidanza. Posizioni molto diverse da quelle dei partiti di centrodestra in Italia, che invece si oppongono nettamente a ogni forma di gestazione per altri e hanno proposto di renderla perseguibile in Italia anche se praticata all’estero nei Paesi dove è legale.

Il divieto di surrogata in Spagna

La maternità surrogata, a pagamento o altruistica, è vietata in Spagna dal 2006 ed è stata inserita tra le «manifestazioni di violenza contro le donne» in una legge sull’aborto approvata lo scorso febbraio, che — analogamente a quanto previsto dall’Italia — vieta anche ogni «pubblicità tramite agenzie di intermediazione».

Il governo spagnolo di centrosinistra aveva anche ipotizzato la possibilità di renderla perseguibile se praticata all’estero ma poi ci ha rinunciato perché la legge avrebbe avuto dei profili di incostituzionalità (non si può rendere reato qualcosa che è legale nei Paesi dove si fa). Il nuovo Codice deontologico dei medici spagnoli, infine, ammette la maternità surrogata altruistica.

I diritti dei bambini

Il divieto di effettuare la maternità surrogata in Spagna però non significa che i bambini nati con questa tecnica all’estero non vengano riconosciuti. Anzi.Il Tribunale Supremo (la più alta corte del sistema giudiziario spagnolo) pur stigmatizzando la maternità surrogata ha ribadito che si debba sempre considerare l’«interesse superiore del minore» e questo consiste nel vedergli riconosciuti i genitori intenzionali, quelli cioè che hanno voluto metterlo al mondo incaricando la madre surrogata di portare a termine la gravidanza. La strada indicata dall’Alta Corte spagnola è dunque l’adozione: all’arrivo in Spagna il bambino nato con surrogata viene «affidato» ai suoi genitori intenzionali, che poi lo adottano.

Il riconoscimento

Nella prassi questa forma di adozione è equivalente a un riconoscimento alla nascita, grazie all’istituzione, il 5 ottobre 2010, di un sistema anagrafico per la filiazione dei bambini nati tramite maternità surrogata. Questo sistema consente di iscrivere i bambini nati con surrogata all’estero da cittadini spagnoli nei registri civili dei consolati spagnoli che si trovano nei Paesi dove sono venuti al mondo e dove è legale la maternità surrogata. La procedura è una semplice trascrizione dell’atto di nascita o dell’atto di adozione — il tipo di certificato cambia a seconda dei Paesi in cui si fa la surrogata. Grazie a questo sistema, la Spagna (a differenza dell’Italia) rileva i bambini nati con maternità surrogata: dal 2010 alla prima metà del 2022, ne sono nati 3.400 in 12 Paesi.

Le «adozioni private» americane

In Florida, come succede quasi ovunque negli Stati Uniti, le leggi che regolano la maternità surrogata si basano su quelle dell’adozione, che sono molto diverse dalle norme sull’adozione italiane e in generale europee. Negli Stati Uniti, come raccontato anche nel film Juno, una donna che decide di dare in adozione il figlio alla nascita può scegliere i futuri genitori adottivi. Si chiama «adozione privata» e in quasi tutti gli Stati prevede un rimborso spese per la madre o i genitori che danno in adozione il bambino, spese legali e per le agenzie che si occupano della transazione: il costo medio di un’adozione negli Stati Uniti è 43 mila dollari, quello di un’adozione in Florida tra i 60 e i 65 mila dollari (cioè fino a 60 mila euro).

La legge sulla surrogata in Florida

La gestazione per altri si basa sullo stesso principio: il contratto legale di maternità surrogata della Florida viene stipulato tra i genitori intenzionali e la madre surrogata che porta avanti la gravidanza (e il suo coniuge, se è sposata, per riconoscere che non ha diritti genitoriali) ed è una sorta di contratto di pre-adozione che prevede un compenso per la madre surrogata. Il bambino, a differenza dell’adozione privata, viene concepito con l’ovulo o il seme dei futuri genitori. Alla donna che porta avanti la gravidanza viene garantito il diritto di scegliere gli interventi medici e la gestione della gravidanza, a patto di seguire «ragionevoli» indicazioni mediche. Lei si impegna a rinunciare a tutti i diritti legali sul bambino dopo la sua nascita e i genitori intenzionali a rimanere tali anche in caso di handicap o problemi di salute del bambino. Una maternità surrogata in Florida costa tra i 110 e i 200 mila dollari (cioè fino a circa 180 mila euro).

I limiti di età per i futuri genitori

Nel caso dell’attrice spagnola Ana Obregón a suscitare critiche è anche l’età elevata: 68 anni. In Spagna (come in Italia) le tecniche di procreazione medicalmente assistita prevedono infatti limiti all’eta dei futuri genitori: di solito tra i 50 e i 55 anni a seconda delle cliniche e delle regioni. Anche per l’adozione ci sono limiti: come in Italia il genitore adottivo (o almeno uno dei due, in caso di coppie) non deve avere più di quarantacinque anni più dell’adottando.

30 marzo 2023 (modifica il 5 aprile 2023 | 18:48)