Nel registro digitale di Atlantia è
stato trovato un documento che svela il rischio crollo per il
ponte Morandi. Finora i dirigenti di Aspi hanno dichiarato ai
magistrati che per il viadotto nessun report di Spea (società
delegata al monitoraggio della rete autostradale) aveva messo in
allarme per il pericolo di crollo. Il documento è stato
sequestrato dalla Gdf. Quel "documento di programmazione del
rischio", stilato dall'Ufficio rischio di Autostrade è passato
dai vari consigli di amministrazione sia di Aspi che di
Atlantia. Dal 2014 al 2016 per il Morandi si parla di "rischio
crollo", dal 2017 la dicitura diventa "rischio perdita
stabilità". Secondo fonti di Atlantia e Aspi l'attestato viene
presentato ai Cda per informare gli azionisti e per programmare
gli interventi, ma anche per chiedere consulenze tecniche a
ditte esterne: nell'autunno del 2017 il Cesi segnalò criticità
sugli stralli corrosi e suggerì controlli trimestrali mirati,
applicazione di sensori: indicazioni disattese secondo
l'indagine.
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