Putin sfida a 'duello' gli Usa su missile Oreshnik
Ricorda con affetto Berlusconi ("Ci prenderei un tè"), parla di "reciproca simpatia" per l’Italia, ma soprattutto fa capire che sulla guerra in Ucraina si negozierà alle sue condizioni. È un Vladimir Putin, che gonfia il petto quello che ieri ha parlato per oltre quattro ore durante la conferenza stampa di fine anno, alla presenza di centinaia di giornalisti. Non un’ombra sulla Russia, nemmeno su quei capitoli sotto la lente di ingrandimento degli osservatori internazionali.
REBUS TRATTATIVE SULL’UCRAINASi può trattare, ma solo con un governo legittimo, che potrà essere rappresentato ancora da Zelensky. A detta di Putin, l’Ucraina ha bisogno di un governo frutto di elezioni per avviare i negoziati. "Se l’Ucraina vuole davvero intraprendere il cammino verso una soluzione pacifica, può certamente farlo.
Ma possiamo firmare (accordi di pace, ndr) solo con chi è legittimo. E la Rada (il Parlamento ucraino, ndr) e il presidente della Rada sono legittimi". Con queste parole, Putin è entrato a gamba tesa negli affari interni del Paese, dove le elezioni sono state sospese a causa della guerra, aggiungendo che i negoziati potranno iniziare solo quando Kiev sarà disposta a compromessi.