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"Ecstasy nello champagne": arrestato un senatore francese che "voleva stuprare" una deputata

Joël Guarriau, del partito di destra Horizons, avrebbe invitato la collega Sandrine Josso nella sua abitazione. Poi l'avrebbe stordita con la droga per violentarla

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Il senatore francese Joël Guerriau è stato arrestato con l'accusa di aver drogato la deputata Sandrine Josso con l'obiettivo di violentarla.

I fatti - come riportato da BfmTv - sarebbero accaduti nella notte fra martedì e mercoledì. Il 66enne, del gruppo Les Indèpendants, avrebbe invitato la donna a casa sua. La deputata, dopo aver sorseggiato una bevanda, si sarebbe sentita male e avrebbe deciso di lasciare l'abitazione. La donna si è poi sottoposta a un prelievo di sangue dove è stata rilevata la presenza di ecstasy. Guerriau rischia fino a cinque anni di carcere.

 

 

E' quindi scoppiato uno scandalo all'interno del Parlamento francese. Sandrine Josso, quasi 20 anni meno di Joël Guerriau, ha trovato la forza di denunciare l'uomo e di farlo arrestare. Ora Guerriau, 66 anni, affiliato al partito dell'ex premier Edouard Philippe 'Horizons', è in stato di fermo e deve rispondere dell'accusa di aver voluto drogare Josso, 48 anni, deputata centrista, allo scopo di ottenere da lei "favori sessuali".

 

Joël Guerriau era stato eletto dal 2011 nella Loira Atlantica, dove era uno stimato sindaco del piccolo centro di Saint-Sébastien-sur-Loire. In stato di fermo da un giorno, nega tutto: "Il confronto con la deputata - ha affermato il suo avvocato - ha consentito al mio cliente di confermare con forza la versione dei fatti che a questo punto dell'inchiesta non consente di ipotizzare alcun reato".

 

La Josso ha raccontato agli inquirenti la serata: i due, amici da una decina d'anni, dovevano cenare al ristorante, ma in extremis Guerriau le aveva proposto una serata a casa sua. Lui si è messo ai fornelli, decantando le qualità dei piatti che stava preparando, ma intanto ha offerto alla collega diversi bicchieri di vino come aperitivo.  Li preparava in cucina e glieli serviva, "aveva un comportamento strano", ha ricostruito lei davanti agli inquirenti. In particolare, ha detto di averlo visto variare più volte l'intensità della luce, mentre la guardava con insistenza, invitandola a "fare festa" insieme.

 

Venti minuti dopo aver bevuto il primo sorso dal bicchiere che le era stata offerto, Sandrine Josso ha raccontato di essersi sentita male: sudore freddo, battito cardiaco accelerato. Ha avuto paura, ma ha deciso di dissimulare il malessere a Guerriau, chiamando un taxi per rientrare a casa e uscendo alle 22. Si è fatta portare in Parlamento, spiegando la situazione ad alcuni colleghi, che hanno chiamato i soccorsi: i primi esami hanno confermato che la deputata aveva le pupille dilatate e il ritmo cardiaco elevato. All'ospedale, le analisi hanno confermato la presenza di ecstasy nel suo organismo. A più riprese, la donna ha affermato di "non capire" il comportamento del senatore, che da quando è stato posto in stato di fermo per il sospetto di aver voluto drogare di nascosto la deputata per poi violentarla ha negato con forza l'intenzione.

 

Le analisi su di lui hanno però rafforzato i sospetti degli inquirenti: nel suo sangue sono state trovate tracce di anfetamine, oppiacei, cannabis, cocaina, metadone e Mdma (la molecola dell'ecstasy). La radio Rmc ha riferito che la polizia ha già effettuato perquisizioni a casa del senatore, dove è stata ritrovata ecstasy, trovata anche nel suo ufficio in Senato. Per porlo in stato di fermo non è stato necessario attendere la richiesta di sospensione della sua immunità parlamentare dal momento che l'inchiesta è stata aperta "in flagranza di reato".

 

In Senato Guerriau ricopre anche la carica di vicepresidente della commissione Esteri, Difesa e Forze armate. Di professione banchiere, è stato in passato direttore generale della Federazione delle Casse di risparmio. Di lui si era parlato un'altra volta, in passato, per un episodio mai del tutto
chiarito: nel 2016 sul suo account Twitter era stata pubblicata una risposta al collega senatore Bruno Retailleau corredata dalla foto di un pene in bella evidenza. Allora il senatore Guerriau si era giustificato affermando che il suo account era stato piratato.

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