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ITALIA

Il governatore della Liguria alla stampa estera

Toti: "Ricostruire il centrodestra". Riportare Genova come prima del crollo? Si stimano 500 milioni

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Giovanni Toti (ansa)
"Io non voglio fondare nuovi partiti, men che meno per scissione", ma deve essere rimesso "in discussione l'intero impianto" di Forza Italia, compresi i piani altissimi: non farlo vorrebbe "dire che non abbiamo una seria classe dirigente". Ospite della stampa estera, il governatore della Liguria Giovanni Toti sprona Forza Italia a reagire al declino costante: "A Salvini non devo dare consigli visto che veleggia verso il 30%, mentre oggi- dice- vedo Forza Italia al 7-8%. Se qualcuno non si fa una domanda vuol dire che non c'è una seria classe dirigente".

Gli ricordano che tempo fa, in questa stessa sala stampa di via dell'Umiltà, Alfano lasciò Forza Italia per fondare Ncd. "Non mi sembra un viatico fortunato - sorride Toti - la strada intrapresa da quel giorno non gli ha portato fortuna". Lui, giura, non vuole seguirne le orme: "Io continuo a ripetere cose che dico da tempo: il centrodestra deve ristrutturarsi. Non voglio fondare nuovi partiti, men che meno per scissione. Io vorrei aggregare il centrodestra, vorrei che qualcuno avesse il coraggio di mettere in discussione l'intero impianto, compreso se stesso".

Toti non nega l'interesse con cui osserva l'operato del governo, con cui è ovviamente in continuo contatto dal giorno della tragedia del ponte Morandi. Però precisa: "Io non sono un sovranista, sono un conservatore moderato e liberale. Ma chiedo: siamo in grado di rimetterci in discussione? Siamo il partito che più di tutti in Italia predica l'ascensore sociale, poi però all'attico ci sono sempre le stesse persone, al secondo piano idem e al seminterrato le stesse".

400 - 500 milioni per Genova
Passando alla vicenda del crollo del ponte Morandi secondo Giovanni Toti  "per rimettere Genova nella situazione in cui era prima", senza investimenti in opere aggiuntive, "occorreranno tra i 400-500 milioni di euro". "Bene che si faccia il decreto - ha osservato Toti - se risponde all'esigenza della città di fare presto il ponte". Ha ribadito poi che avrebbe preferito un coinvolgimento di Autostrade nella ricostruzione. "Non credo che si costruiscano colpevoli per decreto", ha sottolineato, ribadendo che "sarebbe stato meglio obbligare Autostrade a ricostruire il ponte. Certamente sotto il controllo di un commissario e con affidamenti ad imprese di comprovata affidabilità. Come è stato fatto con la Concordia, un'altra grande tragedia di questo Paese, dove Costa è stato general contractor". Tornando poi sulla copertura finanziaria, ha concluso: "Auspico che il decreto venga coperto finanziariamente in modo importante".

Toti: "Non è regione distrutta, i porti restano in salute"
"La Liguria tende ad essere descritta come una regione distrutta, lacerata. E' sicuramente così dal punto di vista emotivo e, in parte, anche da quello fisico. Ma continua a funzionare", ha sottolineato Il governatore Toti. La Liguria sta reagendo: "la gestione delle emergenze è stata ben fatta", assicura. "Nonostante la ferita, è una regione che ha un trend positivo e vuole reagire. Ci stiamo muovendo con grande rapidità - ha sottolineato -. In un mese è stata aperta una nuova strada dal porto, riaperta la ferrovia merci, nessuno dei grandi armatori è andato via". "I due porti di Genova - ha osservato - hanno perso qualche movimento, ma non hanno strutturalmente perso linee di trasporto. Sono sostanzialmente in salute e da soli fanno più movimentazione del resto d'Italia insieme". Il governatore ha ringraziato la stampa estera per l'attenzione dedicata alla tragedia e la vicinanza. "Gli occhi del mondo - ha aggiunto - sono su quel ponte. Dalla capacità di lavorare insieme, dalla capacità di dare risposte si saggerà se l'Italia è entrata in un'epoca diversa o se siamo alla stessa storia delle casette e dei ricorsi al Tar, quella dove si riparte sempre dal via come nel gioco dell'oca". 

Rischio mafia nei lavori?
"Il rischio di infiltrazioni mafiose è possibile in tutti i cantieri di grandi opere nel nostro Paese, ma questa non è una buona ragione per non costruire il ponte o per ritardare le altre opere. E' stata fatta un'Autorità anticorruzione apposta, come esiste la magistratura che fa un eccellente lavoro con le nostre forze di polizia contro le mafie del nostro Paese: si arrestino i delinquenti e si costruiscano i ponti che servono", ha dichiarato Toti, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle dichiarazioni del presidente dell'Anac, Raffaele Cantone. Toti ha, quindi, aggiunto che non condivide "la cultura dello stop ai cantieri perché tutti rubano. Magari - ha infine osservato - servirebbe avere meno leggi e più semplici".