I GUAI
Cosa è successo? Ama è responsabile della raccolta dei rifiuti non speciali dentro l’Umberto I; si era affidata alla Cooperativa 29 giugno, ma l’appalto è stato sospeso prima del termine perché l’Ama ritiene che vi siano state delle inadempienze. Il problema è che nella fase di passaggio della raccolta delle utenze non domestiche a nuove società private il meccanismo si è inceppato e lo si vede in tutta Roma, anche nel II Municipio dove si trova il Policlinico. Resta incomprensibile come mai quanto meno in un grande ospedale Ama non abbia garantito la continuità del servizio con mezzi propri.
Racconta il direttore generale del Policlinico Umberto I, Vincenzo Panella: «Da giorni gli uffici stanno segnalando l’emergenza all’Ama che inizialmente ha rinviato la soluzione, poi nelle ultime ore è divenuto difficile proprio avere un contatto con l’azienda, non ci rispondono. Per questo ho anche scritto una lettera all’Ama». Ma l’Umberto I non potrebbe provvisoriamente intervenire con i propri mezzi? «Teniamo conto che per quanto riguarda i rifiuti speciali ospedalieri esiste una procedura per lo smaltimento di cui ci occupiamo noi, secondo quanto previsto dalla legge. Ma per i rifiuti urbani non possiamo fare nulla, anche se ci organizzassimo per liberare l’area dovremmo avere l’autorizzazione per il trasporto e soprattutto Ama dovrebbe dirci dove portarli».
PERICOLI
Nelle montagne di rifiuti sorte sulle strade interne, proprio sotto i reparti, c’è soprattutto carta e plastica. Non si producono, almeno per ora, cattivi odore, ma secondo la direzione generale dell’Umberto I esistono serie incognite per il rischio di incendi, visto che è materiale infiammabile, e per la sicurezza igienico-sanitaria. «Ciò che sta avvenendo - dice l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato - è inaccettabile. Già è grave che a Roma vi siano i rifiuti sulle strade e sui marciapiedi, ma è incomprensibile che salti anche la raccolta, per molti giorni, perfino dentro gli ospedali».
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