“La Spagna non si dividerà”. Mariano Rajoy ribadisce la promessa fatta di fronte alla possibilità che martedì il Parlamento di Barcellona dichiari l’indipendenza della Catalogna. “Faremo tutto quanto ci consente la legge per garantirlo”, ha detto il primo ministro spagnolo al tedesco Die Welt, riprese dalla stampa spagnola in vista del discorso che il presidente della Generalitat Carles Puigdemont terrà davanti all’assemblea catalana, che potrebbe poi approvare una dichiarazione di indipendenza.

Ramon Tremos, parlamentare del Pdecat, il partito di Puigdemont, ha proposto che venga approvata una Dichiarazione Unilaterale di Indipendenza (Dui) con “applicazione differita” come avvenne in Slovenia. Il governatore, ha detto, potrebbe sospenderla per un determinato periodo per cercare di ottenere riconoscimenti internazionali se lo stato spagnolo non accetterà l’organizzazione di un referendum concordato.

In mattinata Pablo Casado, vicesegretario del Partito Popolare, ha avvertito Puigdemont: “Speriamo che domani non dichiari nulla, perché rischia di finire come chi lo ha fatto 34 anni fa”, ha detto il politico riferendosi al caso di Lluis Companys che tentò di proclamare l’indipendenza nel 1934: la “Repubblica catalana” durò 11 ore e venne soffocata dall’esercito spagnolo, mentre Companys venne arresto e condannato a 30 ani di carcere. Liberato nel 1936, riprese la guida della Generalità, ma nel 1939, dopo la vittoria dell’insurrezione franchista, scelse l’esilio in Francia ma fu estradato dalla Gestapo e fucilato dalla dittatura nel 1940.

Il monito ha suscitato immediate polemiche. Il leader di Podemos Pablo Iglesias ha ricordato che “Companys fu torturato e fucilato. Casado, ha aggiunto, “è un ignorante o un irresponsabile”. Il deputato della sinistra repubblicana catalana di Erc Gabriel Rufian ha definito l’esponente popolare “miserabile”. Casado ha però precisato di avere fatto allusione ai fatti del 1934 e non alla fucilazione del predecessore di Puigdemont da parte del franchismo.

Al di là delle dichiarazioni, Madrid mette in atto le prime contromisure: alla vigilia della possibile dichiarazione di indipendenza, il presidente del Tribunale superiore di giustizia in Catalogna Jesus Maria Barrientos ha deciso di affidare la responsabilità della sicurezza del Palazzo di Giustizia alla polizia spagnola, togliendola ai Mossos d’Esquadra, la polizia catalana. Il Tsjc è titolare dei procedimenti avviati dalla giustizia spagnola contro le autorità catalane per il referendum.

I popolari possono contare sull’appoggio del Psoe: “Supporteremo la risposta dello Stato di diritto di fronte a qualsiasi tentativo di distruggere l’armonia sociale”, ha dichiarato il leader socialista Pedro Sanchez, durante una conferenza stampa a Barcellona. Sanchez ha ribadito che l’importante non è discutere ciò che il governo dovrebbe fare se l’indipendenza fosse dichiarata, ma quello che può essere fatto per scongiurare che accada. “Abbiamo ancora tempo”, ha ripetuto il leader socialista.

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