Milano, 23 settembre 2017 - 22:03

Elezioni in Germania, il voto non è (più) scontato: nazionalisti choc Merkel in trincea

L’ultimo sondaggio dà la Cancelliera vincente ma indebolita. Per la politica tedesca potrebbe essere un terremoto

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Un possibile terremoto politico aspetta la Germania, questa sera, quando si apriranno le urne. Gli orientamenti degli elettori fotografati nei sondaggi uniti ai meccanismi del sistema elettorale tedesco potrebbero dare un colpo alla tradizionale stabilità politica del Paese.

I sondaggi

Che Angela Merkel rimanga cancelliera anche nella prossima legislatura è abbastanza scontato: la sua Unione Cdu-Csu è data con oltre dieci punti di vantaggio sull’avversario diretto, la Spd di Martin Schulz. La leader tedesca, però, potrebbe venire ammaccata dal risultato: l’ultimo sondaggio, condotto da Insa, prevede l’Unione al 34%: più di sette punti percentuali in meno delle elezioni del 2013, non esattamente un trionfo.
Sarebbe più debole a Berlino e in Europa. Lo stesso sondaggio dà anche i socialdemocratici in caduta libera, al 21%, quasi cinque punti meno di quattro anni fa, minimo storico per l’ex grande partito popolare. E prevede Alternative für Deutschland (AfD) al 13%: sarebbe un successo enorme per il partito nazionalista che nel 2013 non riuscì a entrare in Parlamento.
La sinistra-sinistra della Linke è vista all’11%, i Liberali al 9% e i Verdi all’8%. Altri sondaggi offrono risultati meno drammatici ma confermano queste tendenze.

Le coalizioni

Sulla base delle percentuali previste, ci sarebbero solo due coalizioni di governo possibili (dal momento che nessuno vuole allearsi con AfD).
Una Grande Coalizione come quella attuale, tra cristiano-democratici e socialdemocratici, o un’alleanza tra Unione, Liberali e Verdi. Un successo consistente dei nazionalisti, però, influenzerebbe pesantemente la formazione delle alleanze. Una tentazione dei partiti storici sarebbe quella di alzare un cordone sanitario attorno alla AfD, che considerano pericolosa per la democrazia.
Un passo però rischioso: una «conventio ad excludendum» spesso rafforza proprio chi è escluso e AfD si presenterebbe come vittima e unica oppositrice in Parlamento. Più probabilmente, Merkel dovrà cercare di giustificare la nascita di una forza considerevole alla sua destra e recuperare in quella direzione.
Fatto che potrebbe mettere in discussione una nuova alleanza con la Spd. Spd che, tra l’altro, con un voto molto negativo sarebbe tentata di stare per i prossimi quattro anni all’opposizione, «sotto una tenda a ossigeno».
Un governo tra Unione, Liberali e Verdi, d’altra parte, non avrebbe una grande maggioranza (51%) e avrebbe problemi a confrontarsi con le coalizioni dei singoli Länder, molto diversificate, e dunque con la Camera alta delle Regioni, il Bundesrat, che dei Länder è espressione
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Un grande Bundestag

A rendere ancora più instabile il quadro politico tedesco per l’intera prossima legislatura sarà la presenza nel Parlamento di un gruppo di nazionalisti della AfD numerosissimo: probabilmente tra i 90 e i cento, alcuni dei quali con esplicite tendenze neonaziste. Uno choc per la Germania.
A rendere così consistente il gruppo è il sistema elettorale. Oggi, gli elettori avranno due voti. Con il primo, eleggono direttamente un parlamentare in ogni circoscrizione, con sistema maggioritario (chi prende più voti nel collegio va al Bundestag), per un totale di 299 seggi.
Con il secondo voto, che va ai partiti, eleggono gli altri 299 deputati per arrivare a 598: su base pienamente proporzionale (corretta solo da uno sbarramento al 5%).
Può però succedere che un partito prenda più seggi diretti nelle circoscrizioni di quanti gli spetterebbero in base al voto proporzionale: dal momento che a chi è eletto direttamente non può essere tolto il seggio, occorre allora alzare il numero di eletti da assegnare agli altri partiti per rispettare il verdetto proporzionale.
Nel caso di oggi, si prevede che l’Unione di Merkel conquisti 258 mandati diretti: il 43% dei seggi invece del 34% raggiunto nel proporzionale (stando al sondaggio Insa). Per farla tornare alla sua quota proporzionale, andranno dati nuovi seggi agli altri partiti, il che porterebbe il prossimo Bundestag addirittura a più di 700 membri, oltre 90 dei quali nazionalisti.
I tempi del tutto previsto-tutto stabile sono finiti, probabilmente anche in Germania
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