29 giugno 2018 - 05:11

Migranti, Conte e l’accordo al vertice nella notte: «L'Italia non è più sola»

Nel documento finale approvato dall'Ue è «passato un nuovo approccio per quanto riguarda i salvataggi in mare: d'ora in poi si prevedono azioni basate sulla condivisione e quindi coordinate tra gli stati membri». Macron: «Soluzione europea»

di Redazione Online

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Dopo tredici ore e mezza di trattative è arrivato nella notte tra giovedì e venerdì, intorno alle 4 e mezza, l'accordo tra i leader europei. Ad annunciarlo ufficialmente è il il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che twitta: «I 28 leader hanno trovato un accordo sulle conclusioni del consiglio europeo, inclusa l'immigrazione». Secondo quanta trapela dalle prime informazioni, a prevalere sarebbe stato il principio di solidarietà tra i Paesi europei di «primo ingresso». «Da questo Consiglio esce una Europa più responsabile e solidale, l'Italia non è più sola», ha detto il premier Giuseppe Conte. «Chi arriva in Italia arriva in Europa e tutte le navi che arrivano nel Mediterraneo devono rispettare le legge quindi anche le ong e non devono interferire con la guardia costiera libica», ha precisato Conte, aggiungendo che c'è «si afferma chiaramente la necessità di riformare Dublino e quindi anche tenendo conto delle persone che vengono soccorse in mare». Siamo soddisfatti, ha concluso, è stata una lunga negoziazione.

I punti

Quella migratoria «è una sfida non solo di uno Stato membro, ma di tutta Europa nel suo insieme». È questa la premessa da cui partono le conclusioni del Consiglio europeo, adottate all'unanimità all'alba dai capi di Stato e di governo dell'Ue. Il documento in 12 punti introduce diverse novità. I leader si dicono «determinati a continuare e rafforzare» l'azione «per prevenire un ritorno ai flussi incontrollati del 2015 e ridurre ulteriormente la migrazione illegale su tutte le rotte esistenti e nuove». Per il Mediterraneo centrale, «l'UE continuerà a stare dalla parte dell'Italia», rafforzato il sostegno alla regione del Sahel, alla Guardia costiera libica, alle comunità costiere e del sud del paese, si legge nel documento. «Tutte le navi che operano nel Mediterraneo devono rispettare le leggi applicabili e non ostruire le operazioni della Guardia costiera libica». Come chiesto dall'Italia, le conclusioni del Vertice evocano la necessità «di un nuovo approccio fondato su azioni condivise o complementari tra gli Stati membri per gli sbarchi di chi è salvato nelle operazioni di ricerca e soccorso» in mare. In questo contesto, i leader chiedono alla Commissione di «esplorare rapidamente il concetto di piattaforme regionali di sbarco» nei paesi terzi che dovrebbero «operare distinguendo le situazioni individuali dei migranti, nel pieno rispetto del diritto internazionale e senza creare un fattore calamita». Le conclusioni del Vertice prevedono che «sul territorio dell'Ue chi viene salvato secondo il diritto internazionale debba essere preso in carico sulla base di uno sforzo condiviso, attraverso il trasferimento in centri controllati istituiti in alcuni Stati membri, solo su base volontaria».

Nei centri chiusi dovrebbero essere effettuate in modo rapido e «con il pieno sostegno dell'Ue» le procedure per «distinguere tra migranti irregolari, che saranno rimpatriati, e chi necessità di protezione internazionale, per cui si applicherà il principio di solidarietà». In sostanza, la ridistribuzione dei richiedenti asilo tra alcuni Stati membri sarà possibile solo per quei paesi in prima linea che istituiranno i centri chiusi. Come chiesto dai paesi di Visegrad, la ridistribuzione dei richiedenti asilo si effettueranno «su base volontaria» e «senza pregiudizio per la riforma di Dublino». I leader hanno anche concordato di trasferire 500 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo per rifinanziare il trust Fund per l'Africa e di sbloccare la seconda tranche da 3 miliardi per la Turchia. Come chiesto dai paesi di Visegrad, sulla riforma del regolamento di Dublino il Consiglio europeo ha ribadito che una decisione sarà presa per consenso (all'unanimità degli Stati membri), senza utilizzare la maggioranza qualificata prevista dal trattato. In una concessione all'Italia, la riforma dovrebbe «tenere conto delle persone sbarcate dopo operazioni di ricerca e soccorso». Sui movimenti secondari (i migranti che si trasferiscono dai paesi di primo ingresso in altri Stati membri in violazione delle regole di Dublino) il Consilgio europeo ricorda il «rischio» di mandare in crisi Schengen e chiede agli Stati membri di prendere tutte le misure interne necessarie a limitare questi movimenti. Inoltre, come chiesto dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel, le conclusioni chiedono agli Stati membri di «cooperare strettamente tra loro» per limitare i movimenti secondari.

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Macron: «Abbiamo trovato soluzione europea»

Soddisfatto il presidente francese Emmanuel Macron, che aveva perso la pazienza: «Molti predicevano un mancato accordo o il trionfo di soluzioni nazionali, questa sera abbiamo trovato soluzioni europee».E poi ha aggiunto: «L'Europa vivrà ancora per lungo tempo la sfida della migrazione, dobbiamo fare fronte a questa sfida restando fedeli a mostri valori. Oggi è una tappa importante perché siamo riusciti a ottenere una soluzione europea e un lavoro di cooperazione». Molto compiaciuti anche i polacchi: ha prevalso il «carattere volontario» nel documento delle conclusioni finali relativo al capitolo migranti, ha detto il premier polacco Mateusz Morawiecki. «Il fatto di aver concordato un testo comune è un buon segnale», ma «abbiamo ancora molto lavoro da fare per superare le divisioni», ha sottolineato la Cancelliera Angela Merkel.

Le sanzioni alla Russia

I capi di Stato e di governo dell'Unione Europea hanno trovato anche un accordo per rinnovare le sanzioni economiche contro la Russia per il suo intervento in Ucraina dell'Est. Durante il vertice Macron e Merkel hanno presentato un rapporto sulla mancata attuazione degli accordi di Minsk sul cessate il fuoco in Ucraina. Secondo fonti europee, la decisione di prolungare per altre sei mesi le sanzioni contro i settori bancario, finanziario e energetico russi sarà formalmente presa a livello di ambasciatori dei 28.

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