Milano, 13 settembre 2017 - 09:43

Juncker sullo stato dell’Unione:
«Sui migranti il tributo dell’Italia
ha salvato l’onore dell’Ue»

Un omaggio all’Italia «per la sua perseveranza e generosità» sulla gestione dei flussi dei migranti arriva dal presidente della Commissione Ue, Juncker, nell’annuale discorso a Strasburgo. Che ricorda la ripresa economica dell’Ue e insite su un’Europa più forte

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«L’economia riprende in ogni Paese e si estende» in una Europa finalmente «con il vento in poppa» dopo la lunga crisi. Su questa constatazione positiva, il presidente lussemburghese della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha incentrato il suo discorso annuale sulla Stato dell’Unione nell’Europarlamento di Strasburgo, dove ha cercato di rilanciare un'Europa «più democratica» e soprattutto la sua istituzione, che dovrebbe elaborare le proposte legislative per il livello decisionale del Consiglio dei governi e per quello co-decisionale degli eurodeputati (limitato ad alcuni settori).

Ma che, dopo tre anni di scarsi risultati e il trauma della Brexit, è stata di fatto emarginata dai più influenti capi di governo e tagliata fuori dai progetti più importanti (Europa a più velocità, accordo Ue-Turchia sui rifugiati, nuova governance economica, difesa comune, web tax, ecc.), lanciati e sviluppati su base intergovernativa.

Sui migranti: «L’Italia salva l’onore dell’Europa»

Nelle sue proposte, Juncker, parlando oltre un’ora, ha cercato di rientrare in gioco con i suoi commissari mettendosi in linea con gli orientamenti dei Paesi, dei partiti e delle lobby più potenti. Ha sostenuto il progetto di difesa militare comune promosso dall’asse franco-tedesco con l’appoggio dell'Italia, aggiungendo la proposta di una agenzia Ue per la cybersicurezza. Ha difeso la cancelliera Angela Merkel e gli altri leader tedeschi dalle accuse di nazismo avanzate dalla Turchia, che ha sollecitato a «liberare i giornalisti» imprigionati. Alla Francia (e agli ambientalisti) ha promesso di impegnarsi affinché l’Ue sia «all'avanguardia nella lotta contro il cambiamento climatico» attuando gli obiettivi «fissati, l'anno scorso con la ratifica dell'accordo di Parigi». A Italia, Grecia e Spagna ha riconosciuto che «gli Stati Ue in prima linea non vanno lasciati soli» nell’affrontare l’emergenza migranti. «Non posso parlare di immigrazione senza rendere omaggio all'Italia per la sua perseveranza e la sua generosità – ha affermato Juncker -. Questa estate la Commissione ha lavorato a strettissimo contatto con il mio amico Paolo Gentiloni e il suo governo. Continueremo a farlo perché nel Mediterraneo l'Italia salva l'onore dell'Europa».

«È il momento di costruire un’Europa più forte»

Alle organizzazioni umanitarie ha ammesso che «dobbiamo migliorare le condizioni di vita dei profughi in Libia», dicendosi «atterrito dalle condizioni inumane che prevalgono nei centri di accoglienza». Ha contemporaneamente sollecitato l’accelerazione dei rimpatri dei migranti illegali e un potenziamento dei controlli alle frontiere in funzione anti-terrorismo (anche con una agenzia di intelligence europea). Agli apparati industriali e commerciali ha riconosciuto la necessità di difendere le imprese europee dalla concorrenza sleale extracomunitaria e di controllare gli investimenti stranieri. Alle associazioni di cittadini, che contestano la segretezza dei trattati di libero scambio internazionali, fornirà «trasparenza» sui mandati negoziali. Al settore farmaceutico ha riconosciuto l'importanza dei vaccini. Ha poi aperto alla proposta di liste transnazionali alle prossime elezioni europee, avanzata dall’Italia. Ai sindacati ha ventilato l’idea di una agenzia Ue per difendere i diritti dei lavoratori europei.

Brexit: «Il Regno Unito se ne andrà dall’Ue. Sarà un momento tragico»

E’ stato duro con il Regno Unito in uscita dall’Ue, affermando che Londra “rimpiangerà” la Brexit. I leader dei maggiori gruppi politici, intervenuti nel lungo dibattito con Juncker nell’Europarlamento, si sono dimostrati favorevoli. Dalle opposizione (sosprattutto euroscettiche) sono arrivate valutazioni critiche. Ma un pò tutti i settori dell'aula sono apparsi consapevoli che l'eventuale ripartenza dell’Ue potrà avvenire - indipendentemente dalle proposte della Commissione europea - solo dopo l’esito delle elezioni in Germania del 24 settembre prossimo e in base ai conseguenti effetti sugli equilibri nel Consiglio dei governi.

L'appello alla Turchia per liberare i giornalisti arrestati

Juncker ha anche escluso la prospettiva dell'adesione della Turchia all'Ue nel futuro immediato e ha invitato Ankara a rilasciare i giornalisti europei arrestati. «La Turchia - ha detto - si allontana dall'Unione europea a passi da gigante. I giornalisti appartengono alle sala stampa - ha aggiunto - non alle prigioni». Il presidente della Commissione europea ha quindi chiesto a «quanti sono al potere in Turchia» di «liberare i nostri giornalisti». Juncker invita inoltre Ankara a smettere di comparare i leader degli stati membri dell'Ue a fascisti e nazisti. «L'Europa e' un continente di democrazie compiute», ha detto. «Gli insulti creano barriere. A volte - ha osservato Juncker - ho l'impressione che la Turchia stia intenzionalmente mettendo queste barriere cosi' da poter incolpare l'Europa per ogni interruzione nei negoziati di adesione».

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