Milano, 14 luglio 2017 - 16:04

Attentato in resort a Hurghada, sul Mar Rosso: due turiste tedesche morte e 4 ferite

L’attentato è avvenuto ad Hurghada, località balneare sul Mar Rosso. L’attentatore, che è arrivato al resort nuotando da una spiaggia vicina, è stato arrestato e interrogato

(Foto Twitter/@amrsalama) (Foto Twitter/@amrsalama)
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Le ha accoltellate tre volte al petto mentre erano stese sulla spiaggia, a pochi metri dalle acque cristalline del Mar Rosso. Tornano a insanguinarsi le spiagge delle vacanze low cost, dopo che ieri un uomo ha ucciso due turiste e ha ferito altre quattro persone in un resort di Hurghada.

«Le vittime sono due ucraine», hanno dichiarato le autorità egiziane cambiando poi versione e parlando di «due tedesche». La nazionalità delle vittime è stata confermata nella mattinata di sabato. Anche sull’identità dei feriti sono circolate diverse versioni che hanno parlato sia di turisti di nazionalità ceca che armena. Più chiaro invece l’arresto del killer che secondo le prime immagini postate in rete sarebbe stato bloccato dal personale dell’hotel e poi chiuso in un carrello per le valigie fino all’arrivo degli agenti. Secondo il sito web «Al Arabiya» il nome dell’aggressore è Abdel Rahman Shams. L’uomo avrebbe avuto una conversazione telefonica con qualcuno prima di compiere l’attacco e avrebbe chiesto al suo interlocutore di passarlo a prendere «via mare».

Jeans e maglietta nera indosso, il killer è arrivato a nuoto su una spiaggia pubblica. Poi ha scavalcato un muro di cinta e si è introdotto nel Sunny Days El Palacio, hotel particolarmente in voga tra i turisti ucraini e cechi. Arrivato alla spiaggia privata del resort, secondo alcuni testimoni avrebbe gridato «State lontani. Non voglio egiziani. Non siete voi il mio obiettivo». Poi, la furia contro le donne stese al sole in costume da bagno.

Difficile non pensare ai gruppi jihadisti, nonostante non sia arrivata una rivendicazione, soprattutto dopo che sempre ieri a Saqqara, a sud del Cairo, sono stati uccisi cinque poliziotti. Così come viene facile tornare col pensiero all’incubo di Sousse, in Tunisia, nel 2015, quando vennero uccisi 38 turisti, o alla stessa Hurghada già presa di mira a inizio del 2016. Anche allora a finire nel mirino furono gli hotel di lusso, dove per poche centinaia di euro si possono fare vacanze a buon mercato. E pure in quei casi furono le turiste e i turisti stesi al sole in costume da bagno ad essere massacrati da un killer arrivato via mare.

Dopo di allora, il turismo low cost di Sinai ed Egitto, complice anche l’attentato al volo Metrojet nel 2015, è entrato in crisi. A lasciare le spiagge del Mar Rosso per primi sono stati i britannici dopo che Londra ha bloccato i voli nella regione. Poi, nel 2016, dopo una campagna pubblicitaria costata 19 milioni di dollari, le presenze nella regione erano tornate a salire, soprattutto tra i turisti ucraini, polacchi e tedeschi. Fino a ieri, quando i marmi della hall del Sunny Days El Palacio si sono sporcati di sangue.

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