11 febbraio 2018 - 13:41

Mosca, precipita aereo di linea con 71 persone. “In fiamme prima di cadere”

L’Antonov AN-148 della compagnia locale Saratov è scomparso dai radar poco prima di schiantarsi.

di Fabrizio Dragosei

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MOSCA Non si parla di terrorismo, anche se alcuni testimoni dicono di aver visto l’aereo della Saratov Airlines già in fiamme prima di precipitare. L’Antonov era appena decollato dall’aeroporto moscovita di Domodedovo ed era diretto verso la città di Orsk, mille e cinquecento chilometri a Sudest, vicino il confine con il Kazakistan. Nevicava leggermente, ma non c’era forte vento. A circa 40 chilometri dalla capitale, l’An-148 è precipitato al suolo, provocando la morte delle 71 persone a bordo.

Lo schianto

Secondo i soccorritori giunti con difficoltà sul luogo dell’incidente, i rottami sono sparsi su un’area di circa un chilometro. Nei giorni scorsi la regione di Mosca è stata al centro di copiose nevicate, le più forti registrate in poche ore da circa un secolo. Ma ieri la situazione era abbastanza tranquilla, con meno cinque gradi. Alcuni testimoni hanno dichiarato all’agenzia Interfax di aver visto «fumo e scintille» mentre l’aereo precipitava. Un altro abitante del villaggio di Argunovo ha invece parlato solo di fumo. Circostanza smentita dal Cremlino: «Al momento della caduta l’aeromobile era integro, senza incendi, l’esplosione è avvenuta dopo lo schianto». In un primo momento era stata diffusa la notizia di una possibile collisione con un elicottero postale, ma poi anche qui è arrivata un’altra smentita. Un’altra indiscrezione parlava di una segnalazione di guasto a bordo da parte del pilota che avrebbe chiesto di poter atterrare nel vicino scalo di Zhukovskij. Ma il Comitato investigativo ha detto che dall’Antonov non era partita alcuna comunicazione anomala. Voci raccolte nello scalo di partenza sostengono che il pilota avrebbe rifiutato la procedura di de-icing che prevede di spruzzare sulle ali del velivolo sostanze chimiche che sciolgono il ghiaccio e ne prevengono la formazione. Ma la cosa appare assai poco probabile, visto che il de-icing è standard.

L’inchiesta

Vladimir Putin, che era in partenza per Sochi sul Mar Nero, è rimasto a Mosca e ha ordinato un’inchiesta particolarmente approfondita. Per ora, comunque, le autorità parlano solamente di possibile errore umano o di guasto tecnico. Nessun riferimento a ipotesi di attacco terroristico.Oltre a sei membri dell’equipaggio, c’erano a bordo 65 passeggeri, quasi tutti provenienti dalla regione di Orenburg, dove si trova Orsk. Sarebbero tutti morti nell’impatto violentissimo.L’An-148, costruito nel 2010, era appartenuto in un primo tempo alla Rossiya, una sussidiaria dell’Aeroflot. Poi era rimasto fermo due anni, dal 2015 al 2017, per mancanza di pezzi di ricambio, secondo l’agenzia Ap. Aveva ripreso a volare con la Saratov un anno fa. Una portavoce di questa compagnia regionale ha affermato che l’Antonov non aveva mai avuto problemi tecnici.

I precedenti

Il più recente incidente aereo in Russia risale a tredici mesi fa, quando un Tu-154 militare precipitò per un errore umano dopo il decollo da Sochi. Il Tupolev aveva a bordo il coro dell’Armata rossa che avrebbe dovuto esibirsi per capodanno di fronte ai soldati russi in una base in Siria. Un anno e mezzo fa un aereo della FlyDubai si schiantò mentre cercava di atterrare all’aeroporto di Rostov sul Don in condizioni meteo particolarmente cattive. Fu invece quasi certamente una bomba piazzata a bordo dai terroristi a far precipitare l’Airbus della Metrojet con 224 persone a bordo che cadde sul Sinai nell’ottobre del 2015.Nella cittadina di Orsk ieri la gente, sconvolta, portava fiori sulla piazza principale per onorare le vittime. E li deponeva ai piedi della statua di Lenin che domina la piazza intitolata al Komsomol, l’organizzazione dei giovani comunisti sovietici

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