Sei persone sono iscritte nel registro degli indagati per una presunta truffa che riguarda il Cara di Mineo, il centro richiedenti asilo in provincia di Catania. La Procura di Caltagirone ha disposto perquisizioni e sequestri.
Truffa di un milione di euro
I reati ipotizzati sono falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa aggravata. L’inchiesta riguarda una presunta truffa da un milione di euro nella contabilità sulle presenze di migranti nel centro, che sarebbero state «gonfiate» per ottenere importi superiori a quelli dovuti. I fatti contestati risalgono al periodo 2012 -2015. Il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera ipotizza una truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea di un milione di euro.
Perquisizioni
Agenti della squadra mobile di Catania e del commissariato della polizia di Stato di Caltagirone stanno eseguendo nei confronti dei sei indagati, in diverse regioni, un decreto di perquisizione e sequestro e contemporaneamente stanno notificando le informazioni di garanzia. Le indagini nascono da una «costola» del procedimento «Mafia Capitale» della Procura di Roma: la gara d’appalto, indetta il 24 maggio del 2014, per la gestione triennale dei servizi del Cara di Mineo per un importo di 97 milioni è stata ritenuta illegittima nel febbraio del 2015 dall’Autorità nazionale anticorruzione, con parere del presidente Raffaele Cantone. Su questo filone è ancora aperto un fascicolo alla Procura distrettuale di Catania.