Roma, i video della donna trascinata dal vagone della metro B mentre il macchinista mangia in cabina: indagato

Le due sequenze choc dell’incidente ad una fermata della metro B di Roma mercoledì scorso. Grave la vittima, salvata da un altro passeggero. La procura di roma ha aperto un’inchiesta: indagato per lesioni il dipendente Atac - Alessandro Capponi /Corriere TV

Si tratta di immagini impressionanti, e poco importa l’età di chi guarda: perché i video girati dalle telecamere della linea B della metropolitana di Roma mostrano, un fotogramma choc dopo l’altro, quanto accaduto mercoledì sera alla donna rimasta agganciata alle porte di un convoglio in partenza da Termini e trascinata via. Sembra impossibile che ne sia uscita viva, invece ce l’ha fatta: ora è ricoverata in terapia intensiva con un polmone perforato, una frattura esposta al bacino e altre a gambe e braccia. Ma non è in pericolo di vita, e a vedere i due video in possesso del Corriere sembra un miracolo. Soprattutto le immagini sembrano poter spiegare anche la dinamica, fino a oggi mai chiarita. Sull’incidente indaga la procura di roma che ha iscritto il dipendente atac alla guida del convoglio nel registro degli indagati per lesioni.

Nel primo filmato — di un minuto — viene inquadrata nella parte sinistra dello schermo la cabina del macchinista: si vede il treno arrivare, fermarsi, aprire le porte; escono ed entrano passeggeri, come sempre accade; stavolta, però, non tutto scivola come normale routine. Nella cabina del macchinista si accende una luce e l’uomo, con il treno fermo, sembra mangiare: ha un contenitore davanti a sé, con la mano destra porta alla bocca una forchettata e poi un’altra; a questo punto guarda lo specchio retrovisore, due volte, infine chiude le porte, riparte e, benché le immagini non siano più chiarissime — il treno è in movimento ed esce dall’inquadratura — l’impressione è che abbassi la testa per mangiare ancora. Le immagini scorrono veloci come la metropolitana, e dopo pochissimo ecco sopraggiungere la coda del treno: incastrata in una porta dell’ultimo vagone c’è la donna, è fuori dal treno ma ha una mano agganciata alla porta e con l’altra gesticola, chiede aiuto, cerca di liberarsi. È inginocchiata, come se pregasse: in questa posizione, attaccata al treno, viene trascinata via. Dall’Atac nessun commento: tutto ciò che si sa è che dall’alba di giovedì è scattata l’istruttoria sul ruolo del macchinista e sul funzionamento dei mezzi, e sembra inevitabile una severa procedura disciplinare per il dipendente.

È il secondo video, però — un minuto di puro terrore — che meglio racconta il dramma vissuto dalla quarantatreenne bielorussa Natalya Garkovic: l’inquadratura stavolta è quasi su di lei. Quando arriva gli altri passeggeri sono tutti saliti: lei entra ma poi ci ripensa, esce, le porte si chiudono, e così rimane con la mano destra attaccata al convoglio. L’incidente sembra essere dovuto a una borsa, o a una busta che rimane all’interno della metropolitana: il manico forse funge da manetta, le cinge un braccio, perché lei cerca di sfilarlo. Se così fosse si potrebbe anche spiegare perché le porte non si siano subito aperte: perché incastrato non c’era un braccio, e neanche il polso di un bimbo ma qualcosa di molto più sottile che avrebbe «tradito» i sensori mandando il messaggio di una porta regolarmente serrata. In ogni caso, con la donna incastrata in quel modo, in quel momento sulla banchina anche altri si accorgono di ciò che sta accadendo: c’è un uomo con la divisa blu della sicurezza che corre, salta e sventola un indumento verso la testa del treno. Anche altri gesticolano. Un uomo corre parallelamente al convoglio. Ma è inutile. La velocità del treno aumenta progressivamente, la donna viene trascinata: di fronte a sé ha un muro, la parete laterale del tunnel nel quale il treno si infila. Ma rimanendo vicinissima alla metropolitana trova lo spazio per entrare a sua volta nel tunnel, e poi qualcuno dall’interno del convoglio riesce a forzare le porte, e la libera.

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