21 maggio 2021 - 10:35

Rapina Grinzane Cavour: Roggero sparò ai ladri fuori dalla gioielleria

È l’esito della ricostruzione della Procura. L’esercente resta indagato: durante la rapina vennero uccisi due malviventi e un terzo restò ferito

di Massimo Massenzio

Rapina Grinzane Cavour: Roggero sparò ai ladri fuori dalla gioielleria
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L’orefice Mario Roggero ha sparato all’esterno del suo negozio. I pochi dubbi rimasti dopo il sopralluogo di giovedì a Grinzane Cavour (Cuneo) sono stati spazzati via da un comunicato della Procura di Asti che ha confermato che il gioielliere albese, nel pomeriggio del 28 aprile, si trovava già in strada quando ha esploso 4 colpi con il vecchio revolver appartenuto a suo padre. Due pallottole hanno ucciso i rapinatori Andrea Spinelli e Giuseppe Mazzarino, che avevano aggredito e minacciato la moglie e la figlia del negoziante, impugnando una pistola giocattolo priva del tappo rosso.

Secondo la ricostruzione degli investigatori , coordinati dal pm Davide Greco, «il gioielliere colpiva in successione Alessandro Modica – in carcere per tentata rapina - ferendolo alla gamba destra, Andrea Spinelli al fianco destro e Giuseppe Mazzarino alle spalle». La Procura ha inoltre specificato che i proiettili che hanno ucciso Spinelli e Mazzarino hanno raggiunto il cuore «cagionandone la morte».

Il palo della banda, Alessandro Modica, che comunque è entrato nella gioielleria, è stato ferito a una gamba, mentre il quarto proiettile ha mandato in frantumi il finestrino della Ford Fiesta che sarebbe dovuta servire per la fuga dei banditi. Mario Roggero resta indagato con l’accusa di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa, ma il suo avvocato Stefano Campanello ha ribadito: «Ci sono ancora molti accertamenti da completare. Quello che emerge ancora più chiaramente è che il mio assistito ha agito senza alcun dubbio in una condizione di forte agitazione e turbamento per l’aggressione subita da lui e dai suoi familiari».

La perizia balistica affidata al professor Stefano Conti dovrà ricostruire la traiettoria dei proiettili e la posizione esatta in cui si trovava l’orefice, che è stato visto da una testimone ingaggiare una colluttazione con uno dei banditi di fronte alla Fiesta bianca. I dati verranno poi incrociati con i risultati dell’autopsia, ma i filmati di videosorveglianza sembrano essere molto chiari, anche se rimangono ancora alcuni punti non coperti dalle telecamere.

Nel montaggio che è stato mostrato agli avvocati e ai consulenti nella caserma dei carabinieri di Alba si vede Modica, in carcere con l’accusa di tentata rapina, fuggire zoppicando e Spinelli, colpito da un proiettile che gli ha trapassato il torace, barcollare e poi accasciarsi senza vita al centro di via Garibaldi. Il proiettile che ha ucciso Mazzarino, invece, non è fuoriuscito e il rapinatore torinese è crollato fra le auto, a pochi metri dall’ingresso laterale.

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