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Hotel Barberini, sequestrata la Spa dopo gli otto casi di intossicazione da cloro. I 35 ospiti sistemati in altre strutture: “Non riuscivamo a respirare”

Cinque dipendenti dell’albergo in via Rasella portati in ospedale, gli altri tre, con sintomi lievi, hanno rifiutato l’ambulanza. Chiuse le strade limitrofe

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Otto persone sono rimaste intossicate all’interno dell’hotel Barberini, al centro di Roma. Cinque di loro, tutti dipendenti dell’albergo, sono stati trasportati in ospedale, uno di loro è in prognosi riservata. Si tratta di un uomo di 59 anni. Due sono stati dimessi. Altri tre, con sintomi lievi, hanno rifiutato il trasporto. I vigili del fuoco hanno accertato che gli intossicati sono rimasti vittima di esalazioni da cloro per una errata miscelazione nel locale tecnico a servizio della Spa al piano inferiore dell'albergo. Vigili del fuoco e polizia locale hanno sgomberato lo stabile di via Rasella, al civico 3. In tutto sono state sgomberate 35 persone. Che non sono rientrate in hotel perché, per motivi di sicurezza, è stato vietato l’accesso. Sono state sistemate in altre strutture.

(foto Vincenzo Tersigni/F3Press)
(foto Vincenzo Tersigni/F3Press) 

Molti degli ospiti dell'albergo avrebbero riferito di aver accusato "bruciore agli occhi e mancanza di respiro" nei momenti successivi all'intossicazione. Sul posto sono arrivati vigili del fuoco e personale della polizia locale, per la messa in sicurezza dell'area e la viabilità della zona. Fino al primo pomeriggio sono rimaste chiuse via delle Quattro Fontane, da Piazza Barberini a Via Rasella e via Rasella, da via delle Quattro Fontane a Via del Boccaccio. Per consentire le indagini sono state sequestrati sia la Spa, alcune strumentazioni e le sostanze utilizzate nel locale tecnico.

(foto Vincenzo Tersigni/F3Press)
(foto Vincenzo Tersigni/F3Press) 

Le testimonianze: “Siamo stati invasi da fumo e cloro”

"Verso le 9:30-9:40 il telefono ha suonato e nello stesso momento hanno bussato alla porta. Un uomo con la maschera a gas ci ha detto di uscire immediatamente dalla stanza. Aperta la porta siamo stati invasi da fumi e cloro", racconta una turista americana, ospite dell'hotel. "Abbiamo provato ad aspettare l'ascensore, ma non riuscivamo a respirare, quindi siamo scesi con le scale il più velocemente possibile e siamo usciti. C'erano molte persone che tossivano, qualcuno vomitava per via dei fumi. Ci hanno detto fosse per via del cloro della piscina. Un uomo stava versando il cloro e le esalazioni hanno iniziato a diffondersi attraverso le ventole all'interno dell'hotel", spiega la donna.

"Noi eravamo al quarto piano, ma c'era gente rimasta bloccata sul tetto per lungo tempo. Bastava respirarlo e tutti quanti tossivamo. Siamo ancora in pigiama, non abbiamo avuto il tempo di prendere nulla. Lui - dice indicando il marito - ha le sue medicine in camera, ma non è potuto entrare a prenderle. Non sappiamo tra quanto possiamo rientrare, credo siano più preoccupati nel mettere l'hotel al sicuro. Penso ci vorrà un po', perché l'odore era veramente forte per i polmoni e faceva tossire”. Avete avuto paura? Assolutamente sì, perché non sapevamo da dove provenisse. Lo staff non ci ha potuto dire nulla, ma hanno portato a tutti acqua e asciugamani. Hanno portato alcune persone in ambulanza. La pressione di un uomo era veramente alta e l'uomo che versava il cloro è stato portato in ospedale", conclude.

Le ipotesi di reato

È attesa nelle prossime ora in Procura, a Roma, la prima informativa delle forze dell'ordine sull'incidente avvenuto all'hotel Barberini di via Rasella dove alcuni dipendenti sono rimasti intossicati in seguito alle esalazioni di sostanze tossiche, riconducibili al cloro. Una volta arrivata l'informativa, i pm di piazzale Clodio coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo apriranno un fascicolo in cui si potrebbero ipotizzare le lesioni personali, legate alla violazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro.

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