Roma

Roma, orrore nel parco, donna uccisa dal compagno

E' accaduto lo scorso 11 maggio nel parco "don Picchi" alla Montagnola. Un passante aveva notato la presenza di una donna distesa sul prato, semicoperta e in stato di incoscienza, con evidenti segni di violenza sul volto. Indagini dei carabinieri effettuate anche dai Ris hanno portato all'arresto del convivente, un polacco senza fissa dimora
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 L'ha massacrata di botte lasciandola a terra ormai incosciente ed è scappato via. A notare il corpo della donna nel parco è stato un passante. Quando si è avvicinato ha visto che era già priva di coscienza con il viso tumefatto e ricoperto di sangue.

L'allarme nel parco Don Mario Picchi, in via Attilio Ambrosini a Grottaperfetta, era scattato la mattina dell'11 maggio.
La vittima - Drabikova Maria, 40enne di origine slovacca e senza fissa dimora- è stata soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata all'ospedale San Giovanni Addolorata. I medici non hanno potuto fare nulla per salvarla e poche ore dopo è finita in coma ed è morta.

I carabinieri del comando Provinciale di Roma hanno aperto subito un'inchiesta. I militari sono dunque tornati al Don Mario Picchi dove testimoni e residenti hanno ricostruito la possibile dinamica dell'aggressione e indirizzato gli investigatori sulle tracce del fuggitivo.
 
La donna era infatti un'assidua frequentatrice del giardino e molto conosciuta. In tanti hanno riferito di averla vista spesso in compagnia "di un uomo, il suo fidanzato". La coppia, da quanto accertato, stava insieme da diverso tempo e spesso trascorreva la notte nel parco. Ma dal giorno dell'aggressione nessuno lo aveva più visto nel quartiere.
Nel mirino delle indagini è finito così il compagno e convivente, A.D. 41enne di origini rumene, anche lui senza fissa dimora.

È stato quindi rintracciato dai carabinieri prima all'Eur e poi a San Lorenzo. Interrogato a lungo, ha riferito di non ricordare nulla sulla notte dell'aggressione:" Non ricordo neanche se eravamo insieme quella sera" ha detto più volte.
A incastrarlo però sono stati gli esami del R.I.S.  che hanno confermato che è stato proprio lui ad aggredire la vittima.
Arrestato, è stato già trasferito nel carcere di Regina Coeli con le accuse di maltrattamenti in famiglia e omicidio aggravato.