la polemica
Roma, nella scuola del figlio del premier sit-in dei genitori. E Conte va a sorpresa in istituto di periferia
Mamme e papà: «Il 23 entreranno le seconde classi, il 24 le terze e il 25 le prime. Il piano ci è stato comunicato solo ieri». Ma c’è chi non è d’accordo: «Succede ovunque»
Sono tornati in classe il 14 settembre, ma dopo qualche ora di lezione sono rientrati a casa. Per gli studenti dell’istituto di istruzione secondaria di primo grado «Parco della Vittoria», nel quartiere Prati, è iniziata infatti la turnazione delle presenze. Una soluzione adottata da molti dirigenti scolastici, che qui ha provocato però le proteste dei genitori.
Questa mattina un gruppo di mamme e papà si è riunito davanti alla sede di via Mordini, il plesso «Gioacchino Belli», per chiedere risposte alla dirigente scolastica, Carla Costetti. «Ieri mio figlio ha iniziato le lezioni ma non andrà a scuola fino a mercoledì prossimo» racconta una mamma. Secondo il racconto dei genitori, infatti, gli studenti e le studentesse la prossima settimana entreranno una sola volta: il 23 le seconde classi, il 24 le terze e il 25 le prime. «Il piano ci è stato comunicato solo ieri- afferma un’altra mamma- . La didattica a distanza non è stata attivata, non c’è programmazione, non c’è comunicazione. Nulla». Ancora non sono arrivati i nuovi banchi, e neppure gli insegnanti, per questo la dirigente si è detta costretta a organizzare le lezioni coi (pochi) mezzi a disposizione. I genitori però chiedono almeno «continuità: scuola tutti i giorni, anche se poche ore al giorno. Per loro non si prevede neppure la didattica a distanza, una scuola di un giorno a settimana non può definirsi tale».
Ma davanti al plesso, frequentato anche dal figlio del premier Giuseppe Conte, qualcuno prova a smorzare le polemiche. «C’è una turnazione a causa della mancanza di spazi: certo la situazione non è ottima, ma aspettiamo e vediamo nelle prossime settimane. Succede in tante scuole - commenta un’altra mamma-. Io sono solidale con il personale scolastico. Se si dovesse continuare così, a perderci sarebbero soprattutto i ragazzi». Poco più di 1.500 gli alunni dei due plessi, un numero in crescita rispetto agli anni scorsi. «Si poteva almeno evitare di aumentare le sezioni fino alla sezione R - aggiunge un papà -. Molti di noi stanno pensando di spostare i propri figli in istituti privati». La dirigente scolastica incontrerà i rappresentati di classe questo pomeriggio in streaming, per molti genitori è già tardi. «Così non viene tutelato il diritto allo studio dei ragazzi- dicono-; sicuramente ci sono problemi legati alla mancanza di banchi e dell’organico, ma altrove ci si è organizzati tempestivamente».
E proprio il presidente del Consiglio sta visitando sita a sorpresa in queste ore una scuola della periferia di Roma, tra Tor Bella Monaca e Torre Angela. Arrivato pochi minuti fa, è in giro nelle stanze del l’istituto di via Poseidone 66. «Ditemi quali sono le criticità?» ha chiesto Conte alla dirigente scolastica. Ha poi precisato, con orgoglio: «Gli studenti rispettano le regole con grande disciplina. Come spesso accade i piccoli sono responsabili e a volte ci insegnano anche qualcosa. Sono tutti entusiasti di essere tornati a scuola. Continuiamo a lavorare e buona parte delle risorse del Recovery Fund saranno destinate a migliorare i nostri percorsi formativi. Abbiamo già dei progetti allo stato embrionale per migliaia di infrastrutture edilizie e digitali. Dobbiamo migliorare il rapporto tra docenti e discenti. Possiamo trasformare questa emergenza in opportunità».