30 luglio 2020 - 19:46

Roma, scorta a Valerio Carocci del Piccolo cinema America

Il provvedimento della Prefettura della Capitale dopo le minacce e le aggressioni ricevute fino a pochi giorni fa dal giovane presidente dell’associazione

di Redazione Roma

Roma, scorta a Valerio Carocci del Piccolo cinema America
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Valerio Carocci, presidente dell’associazione Piccolo cinema America, che organizza le arene gratuite, è sotto scorta: lo ha deciso la Prefettura della Capitale dopo le minacce e le aggressioni ricevute negli ultimi mesi e fino a pochi giorni fa dal giovane. Carocci, neanche trentenne, è responsabile da molti anni del Cinema America, rassegna di film all’aperto delle estati romane di cui è stato ospite anche il premier Giuseppe Conte.

È finito nel mirino perché accusato, sia dall’estrema destra che da alcuni esponenti dei centri sociali, di essere «amico delle guardie»: l’etichetta lo accompagna da quando, a giugno dello scorso anno, alcuni ragazzi dell’America aggrediti perché indossavano l’iconica maglietta amaranto considerata simbolo antifascista denunciarono e mandarono a processo cinque giovani vicini a Casapound. La prima udienza del processo è fissata al 26 febbraio 2021.

A Trastevere nelle scorso settimane Carocci aveva subito due aggressioni in soli tre giorni: in una occasione era stato preso per il collo e insultato (è seguita denuncia), nell’altro caso era stato offeso. La persona denunciata per l’attacco di metà luglio, vicina ai centri sociali, aveva già aggredito verbalmente Carocci a giugno e dicembre 2019. E oltre agli insulti, il ragazzo avrebbe ricevuto anche esplicite minacce di morte («ti ammazzo», «devi morire»). Da qui la decisione della Prefettura, per salvaguardarne l’incolumità, di assegnargli una scorta. In passato anche la ex fidanzata del ragazzo fu aggredita e intimidita: «Di’ a Valerio - le fu detto - di darsi una calmata». Carocci ha sostenuto in passato che a dare fastidio è il buon rapporto creato sia con le istituzioni che con le forze dell’ordine, grazie al quale l’America avrebbe creato un modello di «occupazione gentile». Le denunce alla polizia dopo le aggressioni sarebbero state la causa scatenante: sui social è stata lanciata una campagna social contro gli «infami, bastardi, amici delle guardie». Hashtag: `#iostocongliaggressori´.

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