20 luglio 2019 - 16:28

Emanuela Orlandi, nel Cimitero Teutonico di Roma «trovate migliaia di ossa»

Gli ossari rinvenuti all’interno del camposanto in Vaticano contengono, secondo gli esperti, i resti di decine di persone, che saranno analizzati da sabato 27: si allungano i tempi per scoprire se la quindicenne sparita nel 1983 sia stata sepolta lì

di Ester Palma

Emanuela  Orlandi, nel Cimitero Teutonico di Roma «trovate migliaia di ossa»
shadow

Se davvero Emanuela Orlandi è stata sepolta nel Cimitero Teutonico di via della Sagrestia, all’interno del Vaticano e a poca distanza da San Pietro, ci vorrà molto più tempo del previsto per scoprirlo: «Non ci aspettavamo di trovare così tante ossa. Oggi ne sono state ritrovate migliaia, dunque si ipotizza la presenza di decine di persone. Sono state ritrovate ossa piccole e grandi e soprattutto ossa craniche che sono riconducibili a soggetti adulti e non adulti». Lo ha detto il genetista della famiglia Orlandi, Giorgio Portera, all’uscita dal cimitero Teutonico. Come spesso accade durante le ristrutturazioni dei cimiteri, le ossa delle vecchie sepolture finiscono negli ossari comuni, le cosiddette terresante . E i due ritrovati nel camposanto della comunità tedesca sorto oltre sei secoli fa nell’area dell’antico Circo di Nerone, dove migliaia di cristiani subirono il martirio, probabilmente non fanno eccezione.

La prima ricognizione

La prima ricognizione sui resti si è conclusa intorno alle 15 di sabato, all’interno del cimitero. «Secondo quanto disposto dall’Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, le operazioni peritali proseguiranno sabato 27 luglio, alle 9, con un’approfondita analisi morfologica dei reperti contenuti negli ossari», spiega il direttore «ad interim» della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti: «Il professor Giovanni Arcudi e il suo staff, alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi,hanno portato alla luce i resti presenti negli ossari, che sono stati sottoposti ad una prima valutazione».

Emanuela Orlandi, la storia e i personaggi di un mistero
L’appello di Karol Wojtyla all’Angelus del 3 luglio 1983

La sorella: «Aspettiamo e vediamo»

«Aspettiamo e vediamo cosa succede, finché non abbiamo i risultati delle ossa...», ha commentato Federica Orlandi, sorella di Emanuela, molto provata dalla mattinata al Cimitero. E ha aggiunto: «Sono esperienze molto forti, perché qui potrebbero esserci le ossa di mia sorella. Però non ci pensiamo fino a che non abbiamo i risultati. E continueremo a cercare la verità». Aggiunge l’avvocato della famiglia, Laura Sgrò: «Il lavoro per capire la datazione di queste ossa proseguirà sabato prossimo. Richiederemo la documentazione perché è imprescindibile per capire le attività che si sono svolte nel cimitero Teutonico e come queste ossa sono finite lì. Le due botole aperte la settimana scorsa sono profonde un metro e cinque. Uno spazio pieno di ossa, di cui sono stati riempiti i sacchi. I lavori continueranno la settimana prossima per capire una prima datazione di queste ossa».

La storia di Carlotta Federica

Fra le ossa ritrovate dovrebbero con ogni probabilità esserci quelle delle due principesse tedesche dell’Ottocento le cui tombe sono state ritrovate vuote e in cui secondo la segnalazione anonima ricevuta dagli Orlandi sarebbero stati nascosti i resti di Emanuela. Le tombe appartenevano a Sophie von Hohenlohe e Carlotta Federica di Mecklenburg, ex moglie, nonché cugina, del principe ereditario di Danimarca Cristiano Federico. I due si sposarono nel giugno 1806, ebbero un figlio, Federico, poi a sua volte divenuto re. Ma il matrimonio durò solo 4 anni, il divorzio fu chiesto dal marito dopo aver scoperto la relazione di lei con un musicista. La principessa, dopo vari peregrinaggi per l’Europa finì a Roma, dove si convertì al cattolicesimo e morì nel 1840, a 56 anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT