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Milano-Cortina 2026, Baselga di Pinè rinuncia alle Olimpiadi. Ma Torino rimane in standby

Una gara di pattinaggio di velocità alle Olimpiadi di Torino 2006
Una gara di pattinaggio di velocità alle Olimpiadi di Torino 2006 
Il Trentino rinuncia alle gare di pattinaggio di velocità, dopo il rialzo dei prezzi per preparare la pista da 50 a 75 milioni. Sull'ingresso dell'Oval dei Giochi 2006 decideranno il cda e i territori convolti che salvarono i Giochi dopo il no grillino
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Cambia la mappa delle Olimpiadi italiane del 2026. Fuori Baselga di Pinè in Trentino, che non ospiterà le gare di pattinaggio di velocità dell'edizione invernale di Milano-Cortina. Ma non è scontato che lo speed skating si svolgerà ora a Torino, l'unica città in grado di offrire un impianto praticamente pronto come l'Oval, sede dei Giochi del 2006. La decisione sarà presa dal cda di Milano-Cortina e dai sei territori convolti, che dovranno votare all'unanimità il cambio di sede.

Fugatti: "Serve senso di responsabilità"

Ad annunciare la rinuncia di Baselga è il governatore del Trentino, Maurizio Fugatti, durante una conferenza stampa col presidente del Coni Giovanni Malagò nella stessa località dove si allenano gli azzurri su una pista scoperta. Non ritenuta idonea così com'è dal Cio, che da tempo prevede gare indoor alle Olimpiadi. Il governatore Fugatti ha spiegato che è stato fatto "tutto quello che si doveva fare per permettere la costruzione dell'oval come previsto dal Cio. Il tempo tecnicamente c'è ma la copertura dell'ice rink è imprescindibile e i costi sono cresciuti dai 50 milioni di euro previsti a novembre scorso fino ai 70-75 milioni attuali per cui serve senso di responsabilità". 

I 50,5 milioni di euro stanziati per il rifacimento e la copertura della pista saranno destinati diversamente: "Per aggiornare, potenziare, innovare e rendere competitiva la struttura esistente" ha continuato Fugatti, "saranno dedicati 29 milioni, mentre i restanti 21,5 saranno utilizzati, tramite un accordo tra Provincia Autonoma di Trento e Comune di Baselga di Pinè, per interventi sull'altopiano di Pinè e territori limitrofi al fine dello sviluppo commerciale, economico ed ambientale dei prossimi 20 anni".

Malagò: "Il Cio aveva dubbi dall'inizio"

"Il Cio aveva tanti dubbi fin dall'inizio sulla sostenibilità di una location come Piné. Noi l'abbiamo difesa fino all'ultimo" ha aggiunto Malagò. "Abbiamo fatto l'impossibile per difendere questo posto. Baselga non è una vittima di tutto questo, ma è un caso come ce ne sono a decine nell'organizzazione dei Giochi Olimpici".

L'ipotesi di un impianto provvisorio (non a Torino)

Non è ancora sicuro che a sostituire Baselga sia Torino, come veniva dato per certo da settimane. La città delle Olimpiadi 2006 infatti si tirò fuori dalla candidatura, guidata dall'amministrazione pentastellata, e per dare corpo ai Giochi che desideravano il Coni e il presidente del Cio Thomas Bach fu varata la soluzione Milano-Cortina, non ideale dal punto di vista logistico ma affascinante al punto da vincere facilmente la sfida con la Svezia nel 2019. Saranno i protagonisti di quella sfida a decidere che fare del pattinaggio di velocità, e non è escluso che si possa trovare una soluzione con una struttura provvisoria in grado di ospitare una pista ghiacciata di 400 metri e il numeroso pubblico internazionale che segue questo sport.

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