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La seconda rete di Chiesa (reuters)

Milan-Juventus 1-3: Chiesa riporta i bianconeri in corsa per lo scudetto

Con una decisiva doppietta, l'esterno condanna la capolista al primo ko e riporta i suoi a - 7 dalla vetta con una gara da recuperare. Di McKennie, entrato nel finale, il terzo gol. Per i rossoneri illusoria rete del momentaneo 1-1 di Calabria

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MILANO - La Juventus rimescola le carte scudetto. Infligge (1-3) al Milan la prima sconfitta in campionato, interrompendo un'imbattibilità che durava da 27 partite, e torna a -7 dalla vetta con una gara da recuperare. Il Milan ingoia il boccone amaro ma esce dal Meazza a testa alta: a lungo ha messo in difficoltà i campioni d'Italia dimostrando di non essere capolista per caso. La sconfitta dei rossoneri fa felice l'Inter, che non perde ulteriore terreno dopo la sconfitta a Genova, e anche la Roma che, inaspettatamente, si ritrova così a 4 punti dagli uomini di Pioli.

<<La cronaca della gara>>

Una vittoria firmata Chiesa e Pirlo

E' stata una partita brillante, di stampo europeo: alti ritmi, poco ostruzionismo, tante occasioni. Alla fine la Juve è riuscita a fare la differenza grazie a due invenzioni di un ispirato Chiesa che ha vinto alla grande il duello con Hernandez. A blindare, poi, il risultato ha pensato Pirlo con i giusti cambi dalla panchina che hanno definitivamente steso un Milan già barcollante dopo aver incassato l'1-2 nel momento migliore.

Pioli con Calabria a centrocampo, Pirlo sceglie Frabotta

Il Covid ha deciso di penalizzare le due squadre in maniera equa: ha messo ko Rebic e Krunic da una parte e Cuadrado e Alex Sandro dall'altra. Vista l'emergenza a centrocampo, considerati anche l'infortunio di Bennacer e la squalifica di Tonali, Pioli ha deciso di mettere Calabria accanto a Kessié con Dalot a destra. Infine ha dato una chance dal 1' sulla trequarti a Hauge. Pirlo ha risposto senza fare rivoluzioni nel suo 4-4-2: a sinistra in difesa ha piazzato Frabotta, rilanciando in mediana Rabiot al posto di McKennie.

Tacco di Dybala, Chiesa sblocca il risultato

Le due squadre si sono subito affrontate ad alti ritmi, attuando un pressing continuo, e le occasioni sono fioccate. La Juve ha minacciato Donnaruma con Dybala e Frabotta, il Milan Szczesny con Leao e Castillejo. Attorno al quarto d'ora è salito in cattedra Chiesa che, per niente intimorito da un paio di duri colpi subiti in avvio da Hernandez, ha prima centrato un palo clamoroso sugli sviluppi di un angolo e poi si è rifatto infilando Donnarumma con un preciso diagonale al termine di un pregevole triangolo (di tacco) con Dybala.

Calabria pareggia

Il Milan non si è disunito e, grazie a continue verticalizzazioni, ha messo in difficoltà la retroguardia bianconera, costretta a continui e disordinati ripiegamenti: Szczesny si è salvato sulle conclusioni di Leao (2), Calabria, Calhanuglu e anche su un tentativo involontario di autogol di Ramsey ma nulla ha potuto al 41' sull'ennesima ripartenza rossonera viziata però da un dubbio intervento a centrocampo (vigorosa spallata) di Calhanoglu a Rabiot: Leao si è involato sulla sinistra e ha servito Calabria che con un destro di prima intenzione ha infilato magistralmente l'incrocio.

Chiesa riporta in vantaggio i bianconeri

Sulle ali dell'entusiasmo il Milan è ripartito forte nella ripresa e ha di nuovo impegnato Szczesny con un forte tiro da fuori di Dalot. La Juve ha stretto i denti e le linee, ha iniziato a difendere meglio e alla terza ripartenza, dopo un paio di opportunità sciupate da Ramsey e Dybala, ha trovato al 62′ il gol che ha spaccato in due la partita: Dybala ha servito al limite Chiesa bravo a eludere Hernandez e a infilare l'angolo più lontano con un chirurgico sinistro a giro.

McKennie entra e chiude i conti

Il Milan ha accusato psicologicamente il colpo e Pirlo lo ha definitivamente steso inserendo contemporaneamente Kulusevski al posto di Chiesa (uscito per crampi) e McKennie al posto di Dybala. In vantaggio e con le forze fresche, la Juve ha trovato ulteriore fiducia e al 76' ha definitivamente chiuso i conti grazie proprio ai nuovi entrati: lo svedese è andato via in area sulla destra a Romagnoli e ha servito al compagno un pallone solo da girare in rete. La partita, di fatto, si è chiusa qui malgrado i generosi tentativo di Calhanoglu di riaprirla con continui tiri da fuori. La Juve fa festa e si rilancia. Per lo scudetto c'è anche lei.

MILAN-JUVENTUS 1-3 (1-1)
Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma, Dalot (36′ st Conti), Kjaer (36′ st Kalulu), Romagnoli, Hernandez, Calabria (36′ st Maldini), Kessie, Castillejo (42′ st Colombo), Calhanoglu, Hauge (22′ st Diaz), Leao (1 Tatarusanu, 99 A. Donnarumma, 22 Musacchio, 43 Duarte, 97 Frigerio) All.: Pioli.
Juventus (4-4-2): Szczesny, Danilo, Bonucci, De Ligt, Frabotta (42′ st Demiral), Chiesa (18′ st Kulusevski), Bentancur (29′ st Arthur), Rabiot, Ramsey (29′ st Bernardeschi), Dybala (18′ st McKennie), Ronaldo (31 Pinsoglio, 77 Buffon, 3 Chiellini, 34 Da Graca, 36 Di Pardo, 39 Portanova, 41 Fagioli). All.: Pirlo.
Arbitro: Irrati di Firenze.
Reti: nel pt 18′ Chiesa, 41′ Calabria; nel st 16′ Chiesa, 31′ McKennie.
Angoli: 7-4 per il Milan.
Recupero: 0′ e 5′.
Ammoniti: Bentancur, Danilo, Romagnoli per gioco falloso.

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