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Champions League, Manchester City-Borussia Moenchengladbach 2-0: tutto facile per Guardiola

(afp)
Con due reti di De Bruyne e Gundogan in avvio di partita, i Citizens bissano il risultato dell'andata e vanno ai quarti
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BUDAPEST - L'anima di Puskas, cui è dedicato il bello stadio magiaro, applaude il Manchester City  che quest'anno vuole scrivere la storia e un tecnico che, come l'Ungheria del grande n.10, è già sui libri che raccontano il calcio. Puskas che avrà certamente ammirato il pittore fiammingo De Bruyne che, come lui ma in chiave moderna, ispira e realizza. Ma siamo certi: se avesse potuto, Pep sarebbe volentieri andato a visitare il Castello o il Bastione dei pescatori, anziché fare atto di presenza: per almeno 70'. 

City, what else?

Perché il match dura infatti poco meno di venti minuti. Manchester City, what else? Pep Guardiola non è George Clooney ma il suo prodotto è come la capsula del noto caffè. Facile da preparare, poi te la gusti in tazzina. Il Gladbach si arrende quasi subito all'evidenza, ma con dignità. Pep non schiera attaccanti di ruolo, sì, in pratica di falso non c'è solo il nove. Ci sono tanti allenatori che piangono la mancanza di attaccanti di ruolo, il calcio universale dei Citizens sembra fatto per smentirli. 

La tela del ragno

Il gioco è sempre lo stesso: un ragno biancoceleste che tesse la sua trama con pazienza e la metafora dell'aracnide è calzante, perché attrae fuori la preda e poi improvvisamente cambia velocità e ottiene quello che vuole. Se il primo gol al 13' è un capolavoro balistico del fuoriclasse belga De Bruyne che scarica un missile sotto l'incrocio, dal limite dell'area, unendo forza a precisione millimetrica; il secondo, 5' dopo,  conferma lo stratagemma inglese, un lento giro palla in orizzontale per attirare l'avversario, poi un passaggio a Foden, cui si chiede il compito di scattare ad alta lvelocità tra le linee e di dettare la stessa velocità ai compagni, nella fattispecie Gundogan che riceve sul filo del fuorigioco e, con un tocco sotto, elude l'uscita di Sommer. 

Tutto il resto è noia

Due gol, come all'andata, e poi? La diciamo come il "Califfo". C'è poco altro da registrare, se non un tiro di Embolo che sfiora il palo con Ederson a guardare. Un Borussia dignitoso, nonostante le grandi difficoltà sorte all'indomani dell'annuncio del tecnico Rose, promesso "sposo" dell'altro Borussia il Dortmund. E da allora i "nipotini di Netzer" sono in caduta libera.  

Il secondo tempo somiglia più a una partitella di allenamento che a un match di Champions. Non ci sono azioni particolari da segnalare, solo diversi errori di mira di Mahrez, una ammonizione da oscar della stupidità che si becca Fernandinho  e dall'altra parte Wolf, entrato in corsa, tira al piccione.  Una ripresa da sbadigli. A meno che non l'abbiate passata giocando a tressette. 

MANCHESTER CITY (4-3-3): Ederson - Walker, Ruben Dias (70' Laporte), Stones, Cancelo (63' Zinchenko) - Gundogan, (70' Sterling), Rodri (63' Fernandinho), De Bruyne - Mahrez, Foden, Bernardo Silva (75' Aguero). All. Guardiola

BORUSSIA MOENCHENGLADBACH (4-2-3-1): Sommer - Lainer, Ginter, Elvedi (87' Jantschke), Bensebaini (87' Wendt) - Zakaria, Neuhaus - Hofmann, Stindl (80' Traore), Embolo (65' Plea) - Thuram (65' Wolf). All. Rose
ARBITRO: Karasaev (RUS)

RETI: 13' De Bruyne, 18' Gundogan. 

NOTE: recupero 0' e 2'. Ammoniti: Cancelo, Lainer, Fernandinho.

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