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Andreas Brehme è morto: fu campione del mondo con la Germania e terzino dell’Inter di Trapattoni

Andy Brehme
Andy Brehme 

Colpito da un arresto cardiaco, aveva 63 anni. Nella finale del Mondiale del 1990 segnò il rigore decisivo all’Argentina. Ernesto Pellegrini: “A sinistra, il più grande della storia interista dopo Facchetti”. Aldo Serena: “Un uomo semplice e generoso”

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Addio a un campione della nazionale tedesca. A 63 anni è morto Andreas Brehme, ex terzino tra le altre del Bayern Monaco e dell’Inter oltre che della Germania, con cui ha vinto il Mondiale 1990 segnando il rigore decisivo in finale contro l’Argentina. Con i nerazzurri, sotto la guida di Giovanni Trapattoni, ha vinto uno scudetto, una Supercoppa italiana e una Coppa Uefa.

Brehme colpito da arresto cardiaco

Brehme è deceduto nella notte tra lunedì e martedì a Monaco a causa di un arresto cardiaco: l’ex calciatore è stato trasportato al pronto soccorso della clinica in Ziemssenstrabe, vicino alla sua abitazione, ma ogni soccorso è stato vano. Brehme lascia la compagna Susanne Schaefer e due figli adulti avuti dalla ex moglie Pilar.

L’Inter: “Addio Brehme, grande interista”

A ricordare il campione tedesco sono tutti coloro che gli hanno voluto bene, dai calciatori della nazionale che vinse il Mondiale a Italia ‘90 fino all’Inter, che lo fa con un messaggio sui propri canali sociale: “Un giocatore magnifico, un grande interista. Ciao Andy, per sempre leggenda”. Dell’Inter di Trapattoni, Brehme oltre che esterno a sinistra era di fatto regista decentrato, grazie alla visione di gioco e al fatto di essere nella sostanza ambidestro: “Il sinistro è più potente ma il destro è più preciso”, disse dopo avere calciato (di destro) il rigore con cui la Germania Ovest sconfisse a Roma in finale l’Argentina di Maradona.

Pellegrini: “Brehme il più grande terzino sinistro dell’Inter dopo Facchetti”

Un rapporto speciale e ininterrotto nei decenni è quello che legava Brehme a Ernesto Pellegrini, suo presidente ai tempi dello scudetto dei record in maglia nerazzurra: “Provo un dolore grandissimo. Perdiamo una persona speciale, e il più grande terzino sinistro della storia interista dopo Giacinto Facchetti. Aveva Tutto: tocco di palla, dribbling e cross. Ho ancora negli occhi la meraviglia dei suoi palloni alti per la testa di Aldo Serena. Andy mi ha chiamato pochi giorni prima di Inter-Salernitana. Eravamo davvero molto legati. Ha fatto tantissimo per il nostro club e ricordo la gioia di vederlo trionfante al Mondiale italiano”.

Proprio Aldo Serena ha dedicato a Brehme un ricordo particolarmente affettuoso: “Eri non solo un compagno, eri chi in campo mi aiutava a fare i gol. Il tuo gioco era generoso, altruista, specchio del tuo carattere gioviale. Un uomo semplice, diventato campione del mondo calciando un rigore in punta di piedi, come tutta la tua vita”.

Bergomi: “Brehme compagno vero, uniti da rapporto speciale”

"Andy è stato un compagno vero, una bella persona in campo e fuori. Avevamo un rapporto speciale, ero molto legato a lui. Ci mancherà tanto – il ricordo di Giuseppe Bergomi -. Dovevo vederlo pochi giorni fa per Inter-Salernitana, mi aveva chiamato. Lui poi di solito si fa risentire sempre il giorno prima ma stavolta non ha chiamato. Non sapevo niente delle sue condizioni. Io posso solo dire che è stato un compagno vero, una bella persona in campo e fuori. Ero molto legato a lui anche dopo, alla fine della nostra carriera. All'Inter sono arrivati tanti giocatori stranieri e con lui c'era un rapporto speciale. Aveva una casa sul lago a Bardolino, veniva spesso in Italia. Lui mi chiamava, io lo raggiungevo e si stava insieme, anche con la sua nuova compagna. Ci mancherà tanto, era davvero una bella persona".

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