Sanremo, Coletta: "Il Festival sarà in sicurezza". Il ministro Speranza: "Il Cts stili i protocolli, in teatro senza pubblico"

(ansa)
Il direttore di Rai 1 rassicura sui protocolli sanitari. Il ministro, dopo la lettera dei discografici, ha chiesto al Comitato tecnico scientifico di stilare le regole per la sicurezza degli artisti, ribadendo il 'no' agli spettatori all'Ariston
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La parola più usata è “sicurezza”. Ma le polemiche e i dubbi sul Festival di Sanremo (2-6 marzo) in piena pandemia non si placano. Il direttore di Rai 1 Stefano Coletta ribadisce che andrà in onda uno show protocollato come ogni evento televisivo. “Facciamo questa operazione pensando al pubblico, rispettando i protocolli, lo stiamo realizzando in grande sicurezza tenendo in considerazione la salute di tutti, che è al primo posto. Il Festival potrà essere meno rischioso che immaginarlo post-Dpcm" dice Coletta rispondendo a una domanda sul protocollo sanitario, durante la presentazione dello show Il cantante mascherato, “Sanremo è il 'continuum' fisiologico di tutto l'intrattenimento che siamo stati capaci di realizzare quest'anno nonostante la pandemia. Il Festival è in linea con tutto quanto Rai 1 ha realizzato quest'anno. Sarà un programma televisivo, seriale ma condensato in cinque serate, fatto all'interno dell'Ariston invece che negli studi di Roma o di Milano, con protocolli di sicurezza utilizzati per tutte le altre trasmissioni”. Ma il caso Sanremo approda sul tavolo del Comitato tecnico scientifico, mentre cresce il numero dei contagi e il Festival di Cannes ufficializza lo slittamento, da maggio a luglio.

I discografici avevano scritto una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere un protocollo di sicurezza per i cantanti che si esibiranno al Festival. E Speranza l’ha inviata al Comitato tecnico scientifico. Il Cts non ha ancora fissato la data della riunione né ha al momento ricevuto richiesta di pareri per l'organizzazione dell'evento. Su questo fronte, in ogni caso, l'orientamento degli esperti è quello di non consentire la presenza del pubblico in sala, come ribadito più volte per eventi di questo tipo. Per gli spettacoli "che si svolgono nelle sale teatrali" valgono le norme previste dal Dpcm attualmente in vigore "che consente lo svolgimento di spettacoli in assenza di pubblico". Lo scrive il ministro della Salute nella nota con cui ha inviato al Comitato tecnico scientifico la richiesta delle case discografiche affinché gli esperti intervengano per "predisporre un protocollo di sicurezza degli artisti" che si esibiranno a Sanremo. Al Cts il ministro chiede di fornire "in tempo utile le necessarie indicazioni", tenendo conto di quanto previsto dal Dpcm.

Per la riunione, ancora da fissare, gli esperti attendono probabilmente il testo del protocollo sanitario e organizzativo che la Rai sta mettendo a punto  e che dovrebbe essere pronto all'inizio della prossima settimana. Intanto il Festival di Sanremo finisce all'ordine del giorno del Cda previsto venerdì 28 gennaio.

La Rai – ma anche Fiorello, ospite a Che tempo che fa con Amadeus – hanno spiegato che l’Ariston diventa per Sanremo “studio televisivo”. Ma è un teatro, e il suo utilizzo con il pubblico (anche se con figuranti contrattualizzati) aveva scatenato la reazione di registi e attori.

"E' difficile fare oggi previsioni che abbiano senso su come si svolgerà il Festival di Sanremo, abbiamo pochi elementi scientifici. Dovremo vedere a marzo quale sarà la condizione epidemiologica della città, della regione e del paese". Così il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, nel punto stampa di fine giornata sull'andamento della pandemia, rispondendo a una domanda. "E' chiaro che la scelta di fare o meno il festival dipende dalla Rai e si farà con le regole in vigore in quel momento, secondo la nuova legislazione nazionale anti covid che avremo dopo la metà di febbraio - sottolinea Toti - si sta lavorando a tutte le ipotesi possibili e, per quanto ci riguarda, abbiamo messo a disposizione della Rai tutta la nostra task force epidemiologica e la Asl 1 imperiese. Certamente non sarà il festival che abbiamo conosciuto finora. Comunque vada ci saranno delle restrizioni, ma cercheremo di farlo al meglio".