Politica

Meloni: "Salvini in Russia? L'importante è non aprire crepe nell'Occidente"

La leader di Fratelli d'Italia: "La possibilità di un' intesa con Letta è una ipotesi inventata di sana pianta. Le idee della sinistra non le condivido"
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"Salvini in Russia? L'importante è che non ci siano crepe con l'Occidente". Mentre va in scena il vado-non vado - del leader della Lega a Mosca Giorgia Meloni, parla a tutto campo di politica interna e internazionale. Dalla Puglia, la leader di Fratelli d'Itaia manda a dire che dell'eventuale viaggio di Salvini "non conosco i contenuti, dovrei capirne i contorni, immagino che se fa una scelta del genere ne abbia parlato con il governo del quale fa parte. L'unica cosa sulla quale bisogna fare molta attenzione è non dare segnali di crepe nel fronte: abbiamo in questa fase bisogno di una postura solida dell'Occidente. L'unico errore che non dobbiamo fare è dare l'impressione nell'altra metà campo che ci si può infilare in alcune crepe di solidità. Credo che l'interesse italiano sia dimostrarsi un alleato solido e affidabile e aiutare la comunità della quale facciamo parte a fare quello che si può fare, anche per un fatto di interesse economico".

 Camicia bianca, treccia di capelli, ai piedi sandali dorati a la Valentino, Meloni parla alla platea di "Forum in Masseria" a Manduria, terra di "Primitivo", intervistata da Bruno Vespa che di quel vino è un ottimo produttore. E al conduttore di 'Porta a Porta' ribadisce che tre mesi di guerra non le hanno fatto sorgere dubbi nè tentennamenti sull'invio di armi in Ucraina: "Penso che gli ucraini vadano difesi con tutti gli strumenti con cui si possono difendere. Anche su questo ho una visione diversa dagli altri: non è che se lasci gli ucraini da soli è più facile ottenere la pace, è più facile ottenere l'invasione".  E torna su un vecchio cavallo di battaglia delle destre: "É lo stesso concetto della legittima difesa: perchè è giusto che una persona che viene aggredita in casa sua si difenda. E perchè se tu sei il vicino di casa di quella persona probabilmente sei disposto a dargli una mano. Anche perchè, se diventa facile aggredire qualcuno in casa, domani il quartiere sarà molto meno sicuro".

Poi risponde sul futuro dell'alleanza di centrodestra: "Se Lega e Forza Italia decidessero di unirsi -  assicura la leader di FdI - sarebbe un elemento di chiarificazione all'interno della coalizione, non c'è da parte nostra alcun problema, sono scelte loro, io pongo il problema dei rapporti con noi e con il resto del mondo. Si vuol vincere con Fratelli d'Italia e andare al governo o si vuole non vincere? Credo che la coalizione, come dimostrano le amministrative, stia insieme perché ha una visione comune. I problemi si sono creati quando qualcuno ha fatto accordi con gli altri. Io chiedo regole che valgano per tutti, chiarezza su scelte future. Quello che è accaduto in questa legislatura è una parentesi o no?". Poi è lei a rilanciare interrogativi al conduttore di 'Porta a porta': "Su un nuovo governo Draghi lo chieda agli alleati. Se non c'è chiarezza, è un'ipotesi reale".

Poi Meloni passa a parlare del Pd. "Una intesa con Letta?", controbatte divertita la leader del partito rimasto fuori dalla coalizione di governo e che gli ultimi sondaggi danno in pole position nelle preferenze degli italiani. "E' un'ipotesi inventata di sana pianta, ipotesi mai realmente considerata da nessuno, almeno da me", risponde. Perché? "Posso avere molti difetti, e tra questi c'è rigidità di posizioni e scelte, ma non credo si possa fare un governo con la sinistra e che con la sinistra si possano fare cose utili. Io sono alternativa alla sinistra. E sono infastidita che in Italia per essere presentabili bisogna andare con la sinistra. Le idee della sinistra non le condivido, spero che gli italiani diano la maggioranza al centro destra, senza Pd e meglio ancora senza M5S".  Nel caso di una vittoria alle politiche del '23, in molti già vedono Meloni premier, la prima donna nella storia della Repubblica. "Voglio un governo di centrodestra  e quando andrò al governo non voglio fare figuracce. L'Italia merita la democrazia dell'alternanza, visioni chiare e contrapposte, una parte vince e una perde, e dopo cinque anni vengono giudicate dagli italiani". E quanto al confronto con Letta, con cui Meloni ha preso parte a molti eventi pubblici ("Siamo Sandra e Raimondo della politica", ha detto scherzando una volta) afferma sia "normale che i leader dei due principali partiti si confrontino, nel rispetto dei ruoli, ma non c'è niente di dietrologico. Poi questo è un Paese dove si passa dalla criminalizzazione all'inciucio".

 

 

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