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Tsai, lo scontro armato Taiwan-Cina 'non è un'opzione'

Tsai, lo scontro armato Taiwan-Cina 'non è un'opzione'
(afp)
Discorso del presidente di Taipei per i 111 anni della fondazione della Repubblica di Cina: "Nessun margine di compromesso su libertà e democrazia"
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PECHINO - “Il confronto armato con la Cina non è assolutamente un’opzione”, dice la presidente taiwanese Tsai-Ing wen nel suo discorso all’esterno del palazzo presidenziale a Taipei nel giorno della festa nazionale del “doppio dieci” dell’isola. La leader democratica ribadisce la sua disponibilità a parlare con Pechino e al tempo stesso di potenziare le difese dell'isola, ma mette in guardia che non c’è “nessuno spazio per il compromesso su libertà e democrazia. Solo rispettando l'impegno del popolo taiwanese nei confronti della nostra sovranità, della democrazia e della libertà, si possono creare le basi per riprendere un'interazione costruttiva attraverso lo Stretto di Taiwan”.

Un messaggio alla leadership di Pechino, a pochi giorni dall’inizio del ventesimo Congresso del Partito comunista dove l’approccio nei confronti “dell’isola ribelle” sarà uno dei temi principali che verranno affrontati. In questi giorni di preparazione al conclave rosso Xi e compagni stanno tenendo un basso profilo per quanto riguarda la questione taiwanese: una reazione alle parole di Tsai di questa mattina non è ancora arrivata.

Le tensioni militari di quest’estate dopo la visita sull’isola della speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi hanno sollevato preoccupazioni, soprattutto negli Stati Uniti, per la sorte della produzione di chip a Taiwan, fiore all’occhiello dell’industria nazionale. "Voglio sottolineare in modo particolare un punto ai miei concittadini e alla comunità internazionale, ovvero che la concentrazione del settore dei semiconduttori a Taiwan non è a rischio", ha dichiarato Tsai. "Continueremo a mantenere i vantaggi e la capacità di Taiwan nei processi di produzione dei semiconduttori all'avanguardia e contribuiremo a ottimizzare la ristrutturazione della catena di approvvigionamento dei semiconduttori a livello mondiale, dando alle nostre aziende di semiconduttori un ruolo globale ancora più importante", ha aggiunto.

Oggi è l’anniversario della Rivoluzione Xinhai del 1911 - quella che rovesciò la dinastia dei Qing, cacciando l’ultimo imperatore, il sovrano bambino Aisin Gioro Puyi, e che fece nascere l’anno successivo la Repubblica di Cina di Sun Yat-sen, considerato ancora oggi il “padre della patria” su entrambe le sponde dello Stretto di Formosa. Sun fu il fondatore del Kuomintang, il partito nazionalista che finirà poi nelle mani di Chiang Kai-shek, che nel 1949 dopo la sconfitta contro i comunisti di Mao si rifugiò sull’isola di Taiwan, il cui nome formale è ancora oggi, appunto, Repubblica di Cina. Per ragioni opposte, Pechino e Taipei celebrano questa giornata: Xi per affermare l’inevitabilità della riunificazione dell’isola nella Repubblica Popolare. Tsai per ribadire che non accetterà questa sorte.