Economia

Ribaltone Benetton, la famiglia si affida al negoziatore Laghi

Enrico Laghi, ex commissario di Alitalia 
L’ex commissario Ilva e Alitalia nuovo presidente di Edizione Tratterà su Autostrade
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MILANO - Edizione straordinaria. Con un consiglio di amministrazione convocato d’urgenza ieri in serata la holding della famiglia Benetton ha accettato le dimissioni di Gianni Mion nominando al suo posto, con l’incarico di presidente esecutivo il professor Enrico Laghi. La famiglia veneta fa quadrato sulla scelta di Laghi che riceve il mandato di «supportare il cda nella prosecuzione e consolidamento di un percorso di rinnovamento e rafforzamento della strategia sociale».
Per mesi i Benetton avevano cercato un manager, ma nonostante avessero vagliato profili diversi e di primo livello, per vari motivi non erano riusciti a trovare una sintesi. Con la soluzione del caso Autostrade sempre più difficile, anche alla luce delle nuove intercettazioni emerse, Laghi è apparso la scelta migliore. Dovrà gestire da azionista di peso la partita che si gioca a due piani di distanza in Aspi, controllata all’88% da Atlantia, a sua volta controllata dalle Edizione dei Benetton al 30,2%.
«Si tratta di una scelta di chiara matrice tecnica - spiegano da Edizione - a favore di un professionista con uno spiccato approccio istituzionale, che gode della piena fiducia di tutti i componenti della famiglia e del cda, anche funzionale alla futura individuazione di una figura manageriale che possa accompagnare la società in un cammino di lungo periodo».
Laghi è stato uno dei commissari straordinari di Ilva e Alitalia, dove spesso si è incrociato con i Benetton, azionisti sia della compagnia di bandiera che degli Aeroporti di Roma. Professore romano molto stimato nei palazzi della politica, presso le istituzioni, ma anche in grandi aziende private come Banca Intesa e Esselunga, dove ha presieduto l’arbitrato fra i due rami della famiglia Caprotti. Ma Laghi non è un manager. Adesso Edizione ha un nuovo presidente: per scegliere l’amministratore delegato, carica ancora vacante, bisognerà prima stabilire qual è il destino di Aspi, che è una parte preponderante del valore di Atlantia, la quale a sua volta - prima del crollo del Ponte Morandi e degli effetti della pandemia su pedaggi e aeroporti - rappresentava il 60% delle attività dei Benetton.
Quello di Mion è un addio al vertice, che sarà perfezionato a giorni con il passaggio di consegne a Laghi e l’assemblea che si terrà entro il 30 novembre. Anche per questo la scadenza della trattativa con la Cdp per formulare un’offerta su Aspi di fine mese, pare destinata a slittare ancora. Viceversa Aspi ha rimandato al governo una nuova proposta concordata con sul Pef; chissà se questa verrà approvata in modo da fissare le tariffe future del gruppo, un passaggio determinante per stabilire il valore della concessione. Infine ieri Mion ha concordato una consulenza con i Benetton, che lo terrà ancora legato alla famiglia veneta. A lui «va un particolare ringraziamento per una lunga collaborazione iniziata nel 1986 - si legge in una nota di Edizione - continuerà a supportare la società fornendo il proprio apporto in relazione a specifiche attività della società di volta in volta concordate».