Economia

Istat, a settembre l'inflazione schizza al 2,6%: ai massimi da ottobre 2012. Vola anche il dato tedesco: record da 30 anni

(eikon)
I dati preliminari dell'istituto di statistica: lieve calo (-0,1%) su base mensile. Continua la forte crescita dei prezzi dell'energia
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MILANO - Non si arresta a crescita dei prezzi. Secondo i dati preliminari diffusi oggi dall'Istat, l'inflazione segna a settembre un rialzo su base annuale del 2,6%, toccando il massimo da ottobre 2012 mentre i prezzi rallentano invece lievemente rispetto ad agosto (0,1%). La crescita dei prezzi, annota l'istituto, continua ad essere trainata dai beni energetici ma "si registrano accelerazioni della crescita dei prezzi anche in altri comparti merceologici che spingono l’inflazione di fondo sopra il punto percentuale".

Anche i prezzi del carrello della spesa - rileva l'Istat "accelerano nuovamente, registrando un aumento che rimane però inferiore alla metà di quello riferito all’intero paniere". Nel dettaglio il rialzo dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona - quello che viene definito il paniere del "carrello della spesa" - salgono passa +0,6% a +1,2% e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto da +2,4% a +2,8%.

L'inflazione anche nel mese di settembre continua a essere sostenuta in larga parte dalla crescita dei prezzi dei Beni energetici (da +19,8% di agosto a +20,2%) - spiega l'Istat - sia di quelli della componente regolamentata (da +34,4% a +34,3%) sia dei prezzi di quella non regolamentata (da +12,8% a +13,3%). Questi ultimi contribuiscono all'accelerazione rispetto ad agosto, che si deve in misura ancora più ampia ai prezzi dei Beni alimentari (da +0,7% a +1,2%), a quelli dei Beni durevoli (da +0,5% a +1,0%) e a quelli dei Servizi relativi ai trasporti (che invertono la tendenza da -0,4% a +2,0%). Un contributo all'accelerazione dell'inflazione viene anche dai prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,5% a +1,8%).

La fiammata dei prezzi non è questione soltanto italiana. Oggi si registra anche il balzo del dato tedesco, con i prezzi saliti su base annua del 4,1% (contro il 4% atteso) segnando il livello più alto in circa trent'anni.