Cronaca

Civitanova Marche, 30enne accoltellato e ucciso sul lungomare. Fermato il cugino della vittima

Civitanova Marche, 30enne accoltellato e ucciso sul lungomare. Fermato il cugino della vittima
Il cittadino tunisino è morto durante il trasporto in ospedale. Tutto è partito da una rissa in strada. Ferita almeno un'altra persona
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Civitanova Marche di nuovo al centro delle cronache. Un 30enne tunisino è stato accoltellato e ucciso durante una rissa sul lungomare sud della cittadina in provincia di Macerata, poco dopo le 22. Si tratterebbe del cugino, un tunisino incensurato, rintracciato e portato nelle prime ore di oggi in caserma, fermato con l'accusa di omicidio volontario. Sarebbe lui, secondo i carabinieri, ad aver accoltellato e ucciso la notte scorsa sul lungomare Rachid Amri - solo uno degli alias della vittima -, suo connazionale e già noto alla giustizia per diversi reati di lieve entità.
 

Ad appena dieci giorni dall'omicidio di Alika Ogorchuckwu, il 39enne venditore ambulante nigeriano ucciso il 29 luglio in strada con percosse e 'schiacciato' a terra, dopo aver chiesto l'elemosina, dal 32enne Filippo Ferlazzo ora in carcere.

La rissa è scoppiata, secondo le prime ricostruzioni, tra più persone di origine straniera. La segnalazione è arrivata alle forze dell'ordine alle 22.30, ma la polizia - arrivata sul posto - non ha trovato nessuno. Il ferito era già stato portato da qualcuno in ospedale, dove è morto. Ed è ancora caccia all'aggressore. Mentre è stato ritrovato il coltello nella zona di un parco giochi.

Nella rissa anche un'altra persona è rimasta ferita, sempre a coltellate. Non si sa cosa abbia scatenato la lite, si parla di una rissa forse scoppiata per regolare conti in sospeso. La pista prevalente seguita dagli investigatori è quella di un delitto maturato nell'ambiente del traffico di droga. La rissa è avvenuta in una delle zone più trafficate della città, all'ora della movida estiva, tanto che decine di curiosi sono rimasti fino a notte sul posto a seguire il lavoro degli investigatori. 

La certezza è che vittima e aggressore erano entrambi irregolari in Italia. Saidi Haithem lo hanno preso all'interno di un sottoscala di una palazzina di Porto Sant'Elpidio, dove vive un parente, costretto agli arresti domiciliari, e dove si era nascosto "nel tentativo - ha spiegato Massimo Amicucci, che comanda i carabinieri di Civitanova Marche - di sottrarsi alle ricerche, evidentemente perchè era consapevole delle sue responsabilità". In conferenza stampa, il procuratore di Macerata, Claudio Rastrelli, ha sottolineato che "durante le operazioni del fermo e di accompagnamento in caserma, l'indagato ha ammesso gli addebiti e indicato i luoghi dove si era disfatto degli indumenti che indossava al momento del delitto".