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ITALIA

Operazione della Guardia di Finanza

Sentenze pilotate tra Avellino e Salerno, tra arrestati anche autore tv Casimiro Lieto

Avevano trovato il modo di dar ragione al contribuente nei procedimenti tributari, in cambio di denaro. Arrestati giudici tributari, imprenditori e l'autore televisivo Lieto. La Rai ha avviato l'iter per la risoluzione del suo contratto

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La Procura della Repubblica di Salerno

C'è anche Casimiro Lieto tra gli arresti di questa mattina messi a segno dalla Guardia di Finanza di Salerno nell'ambito dell'inchiesta ''Ground Zero 2''. L'autore televisivo Rai, avellinese, è finito in manette insieme a giudici tributari e a imprenditori del salernitano e dell'avellinese. Riferimento con la Rai per fortunate trasmissioni tra cui ''La Prova del Cuoco'', condotta all'epoca da Elisa Isoardi, e la ''Vita in Diretta'', è stato in pole position per la direzione dei programmi di Rai2. Nel passato ad Avellino era stato socio di una delle emittenti storiche della città irpina.

Anzaldi: "La Rai che vuole fare?"
"L'arresto di uno dei principali dirigenti dell'informazione di Rai1, riferimento prima dei programmi della mattina e poi dei contenitori del pomeriggio, oltre che di tante altre produzioni, non può lasciare indifferente l'azienda. Giusto essere garantisti fino al terzo grado di giudizio, ma è evidente che le notizie che arrivano dalla Procura di Salerno hanno conseguenze pesanti sulla programmazione del principale canale Rai. L'azienda dica subito come intende agire". Così il segretario della Commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi (Italia Viva), commenta la notizia dell'arresto dell'autore televisivo attualmente impegnato nel programma sportivo "La Domenica Ventura" su Rai2.

La Rai avvia iter risoluzione contratto
La Rai ha avviato l'iter per la risoluzione del contratto di collaborazione di Casimiro Lieto. E' quanto fa sapere viale Mazzini in una nota.

L'inchiesta
Sentenze tributarie pilotate. Le indagini avevano portato lo scorso 15 maggio all'arresto di 14 persone. I nuovi arresti di oggi sono stati eseguiti dalla guardia di finanza di Salerno su ordine della procura salernitana. In manette pubblici ufficiali e imprenditori. Fondamentali le informazioni ricevute da chi, già in arresto, durante gli interrogatori avrebbe ammesso le proprie responsabilità in relazione ad alcuni episodi di corruzione e avrebbe fornito notizie su altri indagati e su analoghi episodi. I riscontri avrebbero così permesso di risalire ad altre 10 sentenze di secondo grado della commissione tributaria regionale sezione distaccata di Salerno che sarebbero state pilotate a favore di privati in cambio di denaro. Grazie alle nuove indagini salirebbe dunque a 20 il numero di provvedimenti di secondo grado “fasulli” a partire dal 2016 al maggio di quest'anno. L'operazione era condotta per vincere il ricorso al contribuente in cambio di soldi. Tra i capi di accusa provvisori per i quali il Gip ha ravvisato la presenza dei gravi indizi di colpevolezza, vi sono la cancellazione di un debito con l’Erario di oltre 35 milioni di euro ottenuto da una società di Sarno; per un’altra società di Angri l’indebito vantaggio ottenuto supererebbe i 5 milioni di euro; per una terza società, di Avellino, la somma contestata dal Fisco e annullata dai giudici raggiungerebbe quasi il milione di euro. Tra gli indagati un professionista di Avellino che, dopo aver ricoperto per anni l’incarico di giudice tributario a Salerno, da settembre del 2018 fa parte del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, il massimo organismo di autogoverno dei giudici tributari a livello nazionale. Gli viene contestato il concorso in cinque episodi di corruzione in atti giudiziari, reati che avrebbe commesso non nella qualità di giudice tributario, né di quella di Consigliere, ma come intermediario che agiva avvalendosi della conoscenza diretta del personale amministrativo e dei giudici tributari di Salerno. Tra gli arrestati vi sono anche un giudice tributario non togato, un segretario della Commissione tributaria provinciale,  altri quattro tra imprenditori e commercialisti della provincia, oltre al produttore televisivo avellinese.