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TECH

Malgrado le pressioni degli Usa

Via libera da Gb a Huawei per 5G ma con "ruolo limitato". La società cinese: "Siamo rassicurati"

Gli Usa avevano spinto per un bando totale della holding cinese. "Siamo rassicurati dalla conferma che continueremo a lavorare con i nostri clienti per andare avanti sulla strada della realizzazione del 5G", il commento di Victor Zhang, numero uno di Huawei

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La Gran Bretagna continuerà a servirsi di componenti fornite dal colosso cinese Huawei per la realizzazione del nuovo sistema di telecomunicazioni 5G nel Regno. Lo ha annunciato il governo di Boris Johnson al termine di una riunione decisiva del Consiglio di sicurezza nazionale, precisando però che Huawei sarà esclusa da qualunque ruolo nella fornitura di "parti sensibili" della rete. Gli Usa avevano spinto per un bando totale della holding cinese, che Washington accusa di legami con l'intelligence di Pechino.

Fra le limitazioni imposte da Londra alla partecipazione del gigante cinese - oltre al divieto di coinvolgimento nella componentistica dei server - viene indicato un tetto massimo del 35% delle forniture totali del progetto 5G e il divieto per i cinesi di operare vicino a basi militari o siti nucleari britannici. 

La prima reazione di Huawei è comunque positiva, a dispetto delle restrizioni aggiuntive fissate dal governo Johnson rispetto alle indicazioni iniziali di alcuni mesi fa del governo di Theresa May. Su Johnson pesano tuttavia le critiche delle opposizioni e di una parte di parlamentari del suo stesso partito conservatore, ma soprattutto le attese reazioni degli Usa dell''amico' Donald Trump, sponda importante in vista della Brexit.

Il premier britannico ha dovuto del resto barcamenarsi, secondo la Bbc, fra la minaccia di contraccolpi nelle relazioni con l'alleato americano (anche in materia di cooperazione d'intelligence nell'ambito dei Paesi anglofoni del gruppo Five Eyes); e quella di Pechino, partner economico in crescita, di ritorsioni commerciali laddove Huawei fosse stata tagliata fuori del tutto.  L'azienda cinese da parte sua nega qualunque sospetto di complicità in attività spionistiche. 

"Siamo rassicurati dalla conferma che continueremo a lavorare con i nostri clienti per andare avanti sulla strada della realizzazione del 5G".  È il commento a caldo di Victor Zhang, numero uno di Huawei Uk, alla decisione presa da Londra. "È una decisione che offre al Regno Unito l'accesso a una tecnologia leader a livello mondiale e garantisce la concorrenza del mercato", ha aggiunto in una nota.

La "delusione" della Casa Bianca
La Casa Bianca è "delusa" dalla decisione del governo di Boris Johnson di consentire l'ingresso della cinese Huawei nello sviluppo delle reti 5G nel Regno Unito. È quanto riportano vari media Usa, citando un funzionario "senior' dell'amministrazione Trump.

"Non ci sono opzioni sicure nel far controllare a fornitori non affidabili qualsiasi porzione di una rete 5G", afferma la Casa Bianca, aggiungendo che Washington intende "lavorare col Regno Unito per escludere fornitori non affidabili dalle reti 5G". Gli Usa, inoltre, "continuano ad invitare tutti i Paesi a valutare attentamente l'impatto a lungo termine sulla sicurezza nazionale e e quello economico nel consentire l'accesso di fornitori non affidabili all'importante infrastruttura della rete 5G".

La campagna Huawei in Europa
A metà ottobre i vertici di Huawei si sono impegnati in un tour europeo per lanciare la controffensiva all'ostilità Usa al 5G made in China. Un messaggio che si puo' sintetizzare in uno slogan: meno Trump e piu' Europa, meno conflitti e piu' mani tese. Da Strasburgo a Zurigo passando per Berlino, Huawei ha chiesto agli Stati Ue di collaborare, forte anche della frattura nel fronte americano che ha portato, ad esempio, Microsoft a schierarsi con Huawei e a fare lobbying fino a ottenere di poter installare Windows sui portatili della casa cinese.

Ma il quadro e' ancora liquido. Se il mercato statunitense è precluso a 5G e smartphone, la leadership in Cina non si discute. In mezzo c'e' l'Europa. Trump, nonostante i suoi sforzi, non e' riuscito a portare dalla propria parte gli alleati atlantici. 

In ogni caso e' difficile frenare Huawei, gia' incastonato in diversi Paesi e sarebbe complicato minarlo: secondo gli ultimi dati rivelati da Shenzhen, ci sono 3.700 società europee nella catena di fornitura globale del gruppo ed è europea circa la meta' degli oltre 60 contratti commerciali 5G chiusi fino a ora.

Da queste parti, il gruppo cinese c'e' sia nel mercato dei dispositivi che in quello delle infrastrutture di rete. E al momento di bandi non c'e' traccia. Per questo il gruppo sta portando avanti una politica di distensione con l'Europa sempre piu' chiara e piena.