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MONDO

La classifica

Classifica Transparency sulla percezione della corruzione: Italia al 51esimo posto nel mondo

Il nostro Paese guadagna un voto e due posizioni rispetto all'anno scorso, appaiata ad Arabia Saudita e Ruanda, e un gradino sotto a Malta. Restano in cima alla classifica dell'indice di percezione della corruzione Danimarca e Nuova Zelanda. Risultati immutati dal 2018 anche per quanto riguarda il fondo del ranking con Somalia e Sud Sudan

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Il nostro Paese ha guadagnato ben 12 punti dal 2012 ad oggi, ma l'ultimo anno segna una "decisa frenata": l'Italia ha un solo voto in più rispetto al 2018 nella classifica 2019 relativa all'indice di percezione della corruzione (Cpi) pubblicata oggi da Transparency International. La classifica ci vede al 51esimo posto nel mondo con un punteggio di 53 punti su 100, migliore di un punto rispetto all'anno precedente: l'Italia, dunque, pur segnando un lieve miglioramento, rallenta la sua scalata.

Rispetto al 2018 è salita di due posizioni, dalla 53esima alla 51esima, ma con un solo punto in più (da 52 a 53 su 100): un punteggio ancora a metà classifica (da 0 a 9 punti si parla di 'altamente corrotto', da 90 a 100 'senza corruzione') di certo migliore rispetto al 2012, prima dell'approvazione della legge Severino, quando l'Italia si trovava in 72esima posizione, con 42 punti.

Un 'trend' di crescita andato avanti negli ultimi anni in modo pressoché costante, con picchi positivi tra il 2014 (anno di istituzione dell'Anac) e il 2015, quando il nostro Paese scalò la classifica con 8 posizioni in più (dalla 69esima alla 61esima), e tra il 2016 e il 2017, quando l'Italia balzò dal 60esimo al 54esimo posto nella classifica dell'indice di percezione. 

In cima alla classifica la Danimarca, la Somalia la peggiore
Restano al top della classifica dell'indice di percezione della corruzione Danimarca e Nuova Zelanda. Risultati immutati dal 2018 anche per quanto riguarda il fondo del ranking, dove troviamo ancora Somalia e Sud Sudan. Sono questi i risultati della classifica 2019 resa oggi pubblica da Transparency International: in Europa, oltre alla Danimarca fanno bella figura anche Finlandia e Svezia, mentre Bulgaria, Romania e Ungheria occupano le ultime tre posizioni della classifica continentale.

A livello globale, spiccano la caduta di Canada (-4 punti), Francia e Regno Unito (-3) mentre colpiscono in positivo la Spagna (+4) e la Grecia (+3). Tra i Paesi del G20 rimangono stabili Germania e Russia (rispettivamente con un voto di 80 e di 28 come nel 2018) mentre perdono due punti gli Usa (69 contro i 71 precedenti).

"In Italia problemi ancora irrisolti"
"Siamo lieti di vedere un ulteriore miglioramento, ma sinceramente speravamo in qualcosa di più. Il rallentamento è dovuto a diversi problemi che il nostro Paese si trascina da sempre senza riuscire a risolverli", ha dichiarato Virginio Carnevali, presidente di Transparency International Italia, commentando i risultati della classifica 2019 sull'indice di percezione della corruzione.

In particolare, rileva Transparency, "come dimostrano i recenti fatti di cronaca, da Foggia alle Madonie, da Reggio Calabria a Reggio Emilia, la criminalita' organizzata ancora spadroneggia nel nostro Paese, preferendo spesso l'arma della corruzione che oggi ha assunto forme nuove, sempre piu' difficili da identificare e contrastare efficacemente".Altra questione rilevante resta la regolamentazione del lobbying e dei conflitti di interesse: "Da anni - osserva Transparency - sentiamo parlare di leggi che dovrebbero finalmente porre un freno e delle regole a due questioni fondamentali nella lotta alla corruzione, ma ancora il Parlamento tace. Solo tante promesse e audizioni che ancora non si sono trasformate in atti concreti".

Inoltre, secondo l'associazione, "non è certo un buon esempio di trasparenza la recente abolizione degli obblighi di comunicazione dei redditi e dei patrimoni dei dirigenti pubblici attuata dall'ultima legge finanziaria" e importante è anche "il tema degli appalti pubblici, oggetto di attenzione di funzionari e imprenditori corrotti: un codice più semplice ed efficace e un maggior coinvolgimento della societa' civile nelle attività di monitoraggio non potrebbero che giovare alle finanze pubbliche".

I dati relativi alla classifica saranno commentati l'11 febbraio prossimo, a partire dalle ore 16, presso la sede dell'Anac, dal presidente Carnevali e dal presidente facente funzioni dell'Autorità nazionale anticorruzione, Francesco Merloni.