Giovedì 9 Maggio 2024
ANDREA MARTINI
Cinema e Serie Tv

Festival del Cinema di Venezia, le pagelle dei film

Favorito Lanthimos con la straordinaria Emma Stone, femmina folle e liberata. Ma hanno colpito molto anche i rifugiati della Holland

Matteo Garrone e il cast di 'Io capitano'

Matteo Garrone e il cast di 'Io capitano'

Gran finale della 80ª Mostra del Cinema di Venezia. La cerimonia dei Leoni 2023 sarà trasmessa in diretta oggi su Rai Movie (18.45). Favoriti alla vittoria, decretata dalla giuria presieduta dal regista 38enne americano Damien Chazelle, Yorgos Lanthimos (cinema d’intelligenza e humor su una donna liberata) e Agnieszka Holland (denuncia). Sorpresa Hamaguchi. Le pagelle dei film.

Nikolaj Arcel

5

“Bastarden“

XVIII secolo. Impervio tentativo di fondare una colonia nell’inabitabile brughiera nel cuore dello Jutland. Il sovrano crudele non ci sta. Mikkelsen non salva un dramma insapore.

Luc Besson

“Dogman"

Droug è un disadattato, semi-paraplegico, drag queen al venerdì, che vive con i cani ammaestrati. Besson, vecchia volpe, racconta una vicenda che in mani altrui sarebbe ridicola.

Bertrand Bonello

8

“La Bête“

L’amore fa vivere ma la paura rende umani. Dramma sentimentale straniante e barocco: sulla base di James, un abbagliante racconto multistrati. Film ambizioso che fa centro.

Stéphane Brizé

7

“Hors-saison“

Attore in panne si rifugia in una spa dell’Atlantico e là incontra un vecchio amore. Sottilissimo confronto di anime, dai dialoghi esatti. Brizé scuote lo spettatore.

Pietro Castellitto

“Enea“

Rampollo della borghesia romana con volontà di potenza e senza etica, Enea incarna l’ultima irriverente vitalità della città eterna. Castellitto jr. avanza per intuizioni, spariglia, recupera la forza del sarcasmo.

Bradley Cooper

“Maestro“

Brillante, ambizioso, riuscito ritratto del direttore d’orchestra e compositore Leonard Bernstein. Genialità creativa e intimità familiare vagliate con precisione. Convincente prova d’interprete e d’autore.

Sofia Coppola

6

“Priscilla“

Priscilla e Elvis. La giovane studentessa intrappolata a Graceland sa rivendicare i diritti di donna e di moglie. Il re del rock infantile e paranoico messo in

ombra. Ricostruzione corretta.

Saverio Costanzo

6

“Finalmente l’alba“

Candida sedicenne irretita dal mondo magico di Cinecittà, trascinata in un’odissea notturna irta di pericoli. Gli incubi muoiono all’alba. Dopo il caso Montesi, prima della Dolce Vita

Edoardo De Angelis

“Comandante“

Il caso del comandante di sommergibili che nel ’40 salvò i naufraghi del mercantile appena fatto affondare. Episodio di ieri, ammonimento per oggi. Neo-retorico.

Giorgio Diritti

5

Lubo“

Svizzera ‘39. Epopea del nomade Lubo alla ricerca dei figli ingiustamente sottrattigli. Disertore, assassino, seduttore seriale, ladro, ma indomito nel suo obiettivo. 181 minuti? Troppi.

Ava DuVernay

5

“Origin“

La violenza collettiva nel mondo tra razzismo e oppressione sociale. Dieci anni di vita e di studio di Isabel Wilkerson (1° Pulitzer afroamericana) in immagini. Austero cinema di idee.

David Fincher

“The Killer“

Sicario ascetico e filosofo fallisce il bersaglio. Anticipare l’ira dei committenti è l’unica garanzia di sopravvivenza. Essenziale anche se da algido il rigore Fincher si fa funereo.

Michel Franco

6

“Memory“

Due ex compagni di liceo, differentemente offesi dalla vita, s’incontrano all’insegna del dolore. Si riaprono le porte del passato. Chastain e Sarsgaard ravvivano un déjà vu.

Matteo Garrone

8

“Io capitano“

Sognare l’Europa per sete d’avventura. Due sedicenni senegalesi lasciano casa e s’uniscono ai più disperati: li attendono dolore, violenza. Garrone scopre l’incanto dell’Africa.

Ryusuke Hamaguchi

9

“Il male non esiste“

Eco-parabola di denunzia ambientale, dramma potente e misterioso in cui è celata un’inquietante riflessione sul rapporto tra uomo e natura. Vette cinematografiche inarrivabili.

Agnieszka Holland

6

“Zielona granica“ (Il confine verde)

Difficile sopravvivenza di rifugiati afghani siriani sul confine tra Polonia e Bielorussia. Grande intensità emotiva. Scuotere le coscienze europee (e polacche) è arduo, ma lei ci prova.

Timm Kröger

4

“Die Theorie von Allem“

Pretenzioso esercizio di stile con atmosfera espressionista e suspence hitchcockiana. In piena guerra fredda un fisico scova nelle Alpi misteriosi anfratti. Manierato e compiaciuto.

Yorgos Lanthimos

8

“Poor Things“ (Povere creature!)

Bella, rinata grazie a un anatomista vittoriano, alla scoperta di sé e del mondo. Formazione al femminile tra filosofia e humor. L’esilarante Emma Stone premia l’audacia di Lanthimos.

Pablo Larraín

7

“El Conde“

Pinochet è un vampiro. Si nutre di cuori congelati in attesa di reincarnarsi e volare dove c’è da reprimere. Esilarante macabro divertissement che è monito allegorico.

Michael Mann

7

“Ferrari“

Il re del cavallino come piace a Hollywood: egoista, cinico, vincente. A Mann basta la mano sinistra per raccontare le Mille Miglia. Adam Driver perfetto: al diavolo se non è italiano.

Stefano Sollima

5

“Adagio“

Roma fuori mura: sporca, violenta, infernale. Sullo sfondo di una grande bruttezza si consumano i destini dei pochi sopravvissuti della Magliana. Sollima troppo compiaciuto, graziato da Favino e Servillo.

M. Szumowska e M. Englert

5

“Kobieta Z...“ (Woman Of)

Buon marito e ottimo padre, Adam si sente a disagio nel proprio corpo che non riflette la sua identità. La condizione di trans in una cittadina di provincia della Polonia comunista, poi capitalista. Volenteroso.

Frien Troch

3

“Holly“

Quindicenne silenziosa tenuta a distanza dalle compagne prevede l’incendio della scuola che fa dieci morti. Strega? All’indomani consola gli afflitti. Santa? Solo protagonista di un piatto film da

teenager.

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