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Vendita Milan, il procuratore Greco: "Nessun procedimento penale sulla compravendita del club"

Silvio Berlusconi con Mister Li (ansa)
Secca smentita della procura di Milano sulle indiscrezioni uscite oggi sul quotidiano La Stampa a proposito di un'indagine sulla cessione della società a un prezzo gonfiato e il successivo rientro di una "cifra sostanziosa"
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"Allo stato non esistono procedimenti penali relativi alla compravendita dell'AC Milan", così il procuratore capo di Milano, Francesco Greco, ex del pool Mani Pulite, ha smentito la notizia comparsa oggi su alcuni quotidiani su un'indagine della procura milanese sulla cessione della società a un prezzo gonfiato e il successivo rientro di una "cifra sostanziosa". "Ipotizzato il reato di riciclaggio. Nuova tegola giudiziaria sulla campagna di Berlusconi", si legge sul quotidiano La Stampa. La società rossonera è passata ad aprile 2017 dalle mani del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi all'imprenditore cinese Yonghong Li.

"Non c'è un fascicolo, nemmeno a modello 45" prosegue Greco con una smentita su tutta la linea e aggiungendo: "Se un fascicolo esistesse lo avrei assegnato al nuovo dipartimento del dottor De Pasquale e ne sarei quindi informato".

Secondo i quotidiani La Stampa e il Secolo XIX, la Procura di Milano avrebbe avviato l'indagine dopo aver constatato che la vendita del Milan era avvenuta ad un prezzo di almeno 300 milioni di euro (su 720) superiore al reale valore della società. Da lì erano partite una serie di verifiche per accertare il percorso dei flussi finanziari. Infine, "in gran segreto, nei giorni scorsi, i pm - si legge sui quotidiani - hanno avviato un'inchiesta che tra le varie ipotesi comporta anche verifiche sul reato di riciclaggio".

A coordinare l'inchiesta, secondo La Stampa smentita dalla procura, sarebbe il pm Fabio De Pasquale, lo stesso che in passato aveva indagato Berlusconi per la frode fiscale sui diritti tv ma che lo aveva anche difeso nella vicenda della scalata ostile di Vivendi a Mediaset.

Nel confermare di avere incontrato più volte nei mesi scorsi Niccolò Ghedini "anche per la vicenda Vivendi", il procuratore di Milano Francesco Greco ha sottolineato che "nessun deposito di atti è avvenuto" sulla vendita del Milan da parte dello storico legale di Fininvest e di Silvio Berlusconi. "Noi interveniamo se c'e' una denuncia, qualcosa", ha aggiunto il capo della Procura. Greco ha spiegato poi che Ghedini gli aveva illustrato "step by step" i passaggi della trattativa per la compravendita del Milan e che "veniva per dire che loro si rimettevano alla valutazione degli organi istituzionali sulla legittimità o meno di questa vendita". Anche Ghedini, in questa ricostruzione di Greco, aveva delle perplessità sull'identita' degli acquirenti ma poi l'Uif (Unita' di Informazione Finanziaria) aveva dato il via libera all'operazione dopo avere analizzato le carte consegnate dagli intermediari.

Intanto l'avvocato Ghedini annuncia in una nota provvedimenti contro il quotidiano di Torino che ha dato la notizia per la "pervicace volontà diffamatoria" nei confronti di Silvio Berlusconi allo scopo di interferire nella campagna elettorale. "Saranno ovviamente esperite tutte le azioni del caso" conclude. La testata tuttavia conferma la veridicità della notizia in una nota della direzione dove si legge: "Dopo aver svolto opportuni controlli circa l'esistenza di un'indagine sull'operazione, di cui siamo venuti a conoscenza da due fonti distinte, confermiamo quanto scritto"

Anche Marina Belusconi è intervenuta sulla vicenda con una nota diffusa dalla Finivest: "Il tempo sembra passare invano per certi metodi di intendere lo scontro politico e per chi di questi metodi da vent'anni è ostinato protagonista. La falsificazione di cui stamane si sono resi responsabili due quotidiani controllati dal gruppo De Benedetti, "La Stampa" e "Il Secolo XIX", lascia indignati ed esterrefatti per la sua gravità".