Ilaria Salis, la lettera dal carcere (in cui cita anche Zerocalcare): «So di stare dalla parte giusta della storia»

diFederico Berni

La militante antifascista detenuta a Budapest cita il fumetto che l’artista romano Zerocalcare le ha dedicato. La prossima udienza giovedì. Il padre Roberto Salis: «Chiederemo i domiciliari in Ungheria, sono un mezzo per ottenere che sconti la pena in Italia, come concesso da leggi europee»

Stare dalla «parte giusta della storia». La consapevolezza trasmessa via lettera da Ilaria Salis, la militante 39enne antifascista detenuta a Budapest con l’accusa di aver aggredito due neonazisti a febbraio 2023, a margine di un raduno di estremisti tenuto nella capitale ungherese. Giovedì è fissata una nuova udienza del processo nel quale i suoi legali, come anticipato dal padre Roberto Salis, cittadino monzese, chiederanno l’applicazione dei domiciliari in Ungheria. «Solo un mezzo per ottenere gli arresti domiciliari in Italia, come concesso dalla normativa europea», ha dichiarato l’uomo. In un passaggio della nuova lettera anticipata dal Tg3, l'insegnante 39enne cita il fumetto che l’artista romano Zerocalcare le ha dedicato, dal titolo «In fondo al pozzo».

Ilaria Salis, la lettera dal carcere (in cui cita anche Zerocalcare): «So di stare dalla parte giusta della storia»

Un «bellissimo fumetto dedicato alle mie vicende», lo definisce. Si sente caduta infatti in un «pozzo profondissimo», dalle «pareti scivolose». Un baratro nel quale si chiede «se esista davvero un’uscita». Ma la forza gliela dà, in un mondo in guerra che ripropone gli «scempi del secolo scorso», la «consapevolezza profonda, che dimora in fondo al cuore, di sapere quale sia la parte giusta della storia»

Ilaria Salis, la lettera dal carcere (in cui cita anche Zerocalcare): «So di stare dalla parte giusta della storia»

Giovedì 28 marzo la vicenda giudiziaria si sdoppia su due fronti. A Budapest, appunto, il processo a Ilaria Salis, a Milano l'udienza in Corte d’Appello per decidere sull’estradizione chiesta dalle autorità ungheresi per il 23enne Gabriele Marchesi, attualmente agli arresti domiciliari, raggiunto da mandato d'arresto europeo con l'accusa di aver agito in concorso con Salis nell’aggressione ai neonazisiti. La decisione, alla scorsa udienza di febbraio, è stata sospesa, per decisione dei giudici d’appello, in attesa che le autorità magiare fornissero indicazioni circa la possibilità di «applicare una misura alternativa alla detenzione in carcere, come per esempio quella degli arresti domiciliari in Italia in virtù della normativa europea del 2009», come spiegato dagli avvocati del giovane milanese, che difendono anche l’antifascista detenuta in Ungheria e che anche per lei chiedono «la stessa soluzione». 

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25 marzo 2024 ( modifica il 25 marzo 2024 | 20:24)