Sparatoria a San Siro, condannato a 2 anni e 3 mesi il rapper «24K». Otto anni a Carlo Testa

di Redazione Milano

Stando alle indagini, sarebbe stato il 51enne pregiudicato a ferire gravemente un 26enne egiziano che rischiò di morire, ma il vero obiettivo doveva essere il rapper. In precedenza c’era stata un’escalation di violenze

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È stato condannato a 2 anni e 3 mesi Islam Abdel Karim, il rapper 32enne noto come Kappa 24K», arrestato il 4 febbraio e accusato di «detenzione e porto sulla pubblica via di arma da sparo ed esplosione in aria di più colpi» in «luogo pubblico affollato» per aver preso parte alla sparatoria dell’8 gennaio in piazza Monte Falterona, quartiere San Siro a Milano. Lo ha deciso il gup milanese Tiziana Gueli, che nel processo con rito abbreviato ha anche condannato a 8 anni di reclusione il pregiudicato per fatti di droga Carlo Testa, 51 anni e finito in carcere per tentato omicidio. Entrambi gli imputati sono ancora detenuti ed erano presenti in aula.

Sarebbe stato Testa, stando alle indagini della Squadra mobile e del pm Stefano Civardi, a ferire gravemente un 26enne egiziano (il ragazzo rischiò di morire, con due pallottole rimaste nel corpo all’altezza dell’arteria femorale), ma il vero obiettivo doveva essere proprio «24K». Per Testa, difeso dal legale Niccolò Vecchioni, la Procura aveva chiesto 10 anni, ma il giudice ha escluso l’aggravante dei futili motivi. E per «24K», difeso dall’avvocato Robert Ranieli, il pm aveva chiesto 2 anni e 8 mesi. Le difese hanno annunciato che ricorreranno in appello (le motivazioni del verdetto tra 90 giorni). La sparatoria era seguita ad un’escalation di violenze che avevano visto contrapposti due gruppi di rapper, quelli di San Siro e quelli di piazza Prealpi. Tra i motivi della lite gli sfottò tra le due crew sul web, il cosiddetto dissing (gara d’insulti), ma anche, pare, la spartizione dei compensi dalle case discografiche.

Testa, secondo le indagini, avrebbe cambiato fronte passando al gruppo antagonista di piazza Prealpi (diverso da quello di «24K» e altri), di cui farebbero parte anche i rapper Rondo da Sosa, Simba la Rue e Keta, anche loro noti alle cronache. Un testimone aveva messo a verbale che poco prima della sparatoria uno dei rapper in una videochiamata aveva detto: «Venite qui, siamo in piazza Falterona, vi sparo in faccia». Intercettato l’11 gennaio scorso, «24K» diceva: «Se lo becco io prima che lo trovano le forze dell’ordine (riferendosi a Testa, ndr) lo mando in coma (...) a me viene a fare questo (...) mi fai l’agguato con trenta persone, figlio di p..., infame».

La difesa chiedeva che il rapper venisse assolto «per non aver commesso il fatto», perché avrebbe usato una «pistola ad aria compressa, di quelle che usa spesso nei suoi video musicali». Il legale di Testa, dal canto suo, aveva evidenziato che dai filmati acquisiti delle telecamere puntate sulla piazza si vedeva che quella sera Testa scese dalla macchina e fu subito accerchiato da «10-15 persone» del gruppo rivale. Almeno tre di queste, secondo la versione dell’imputato, erano «armate», lui riuscì a disarmarne una e sparò tre colpi «per difendersi» e uno di questi colpì l’egiziano, che «faceva parte degli aggressori».

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4 luglio 2022 (modifica il 4 luglio 2022 | 16:29)