23 gennaio 2019 - 07:43

Milano, furto in casa di Pisapia,l’ex sindaco: razziati gioielli per 300 mila euro

Rubati orologi e preziosi. Preso di mira nel fine settimana anche l’appartamento della moglie di Fabrizio De André, Dori Ghezzi

di Gianni Santucci

Cinzia Sasso, moglie di Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano (Ansa) Cinzia Sasso, moglie di Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano (Ansa)
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Quando toccò a Giuseppe Sala, il 27 maggio 2018, al rientro da un fine settimana in Liguria, dopo l’iniziale e comprensibile fastidio l’attuale sindaco di Milano commentò con autoironia: «Sono stato un po’ pirla», disse qualche giorno dopo, con un sorriso. «Nella fretta di prendere il treno, non ho messo l’antifurto». Da primo cittadino, però, con l’intento di comunicare messaggi corretti sulle strategie di sicurezza, concluse: «Chi ha un allarme, lo utilizzi». Ecco, a distanza di pochi mesi, quel suggerimento non è stato recepito proprio da chi ha preceduto Sala nella stessa carica pubblica, Giuliano Pisapia. Nel primo pomeriggio di domenica 20 gennaio, rientrando con la moglie dopo un paio di giorni fuori città, l’ex sindaco di Milano ha scoperto che la porta del suo appartamento, al quinto piano di un palazzo signorile a pochi metri dal Tribunale, era stata forzata. I ladri hanno trovato la cassaforte e sono riusciti ad aprirla. Furto pesante. Hanno rubato gioielli e orologi. Valore totale, intorno ai 300 mila euro. Anche in questo caso, l’allarme non era inserito. «Purtroppo l’abbiamo dimenticato».


E così il nome dell’ex sindaco allunga la lista delle personalità pubbliche coinvolte o colpite da furti in appartamento nell’ultimo anno a Milano, dai genitori del ministro Matteo Salvini (i ladri sono stati poi arrestati - erano una banda di georgiani - come le tre rom che hanno rubato in casa Sala), alla storica portavoce di Roberto Maroni, Isabella Votino, fino a un palazzo della famiglia Mondadori vicino all’Università Statale. E proprio nell’ultimo fine settimana i ladri sono entrati anche in casa di Dori Ghezzi. L’appartamento milanese della moglie di Fabrizio De André si trova in zona piazzale Lotto, ma in questo caso una vicina ha sentito rumori strani, ha chiamato il 112 e i ladri sono scappati, senza portar via nulla, prima che arrivassero i carabinieri del Nucleo radiomobile.


In casa di Pisapia hanno lavorato invece fino a tarda sera i poliziotti delle Volanti della questura e gli uomini della polizia Scientifica, per la ricerca di impronte e l’analisi delle telecamere dello stabile e della zona (tracce che furono fondamentali per rintracciare la banda di ragazze rom che entrarono dal sindaco Sala e rubarono borse di lusso e un Rolex antico). Il furto in casa Pisapia risale con tutta probabilità alla notte tra sabato e domenica. Per entrare, i ladri hanno forzato la serratura di un portone d’ingresso secondario e, dall’esame della scena, appare evidente che hanno avuto tutta la calma e il tempo per scandagliare l’appartamento, fino a che hanno trovato la cassaforte dietro gli abiti dentro una cabina armadio e sono riusciti ad aprirla.


A Milano si muovono bande di ladri georgiani che si spostano in mezza Europa, probabilmente i migliori professionisti al mondo nello scassinare le serrature, e gruppi rom di origine slava (uomini e donne), anche questi molto mobili ma con forti appoggi e canali di ricettazione nei campi nomadi della città. È possibile che anche il furto da Pisapia possa essere collegato a questi ambienti criminali.
Come venne poi accertato dalle indagini in casa di Sala (zona Brera), e ancor più in questo caso, è certo che i ladri non abbiano idea di aver attaccato un obiettivo in qualche modo «sensibile». Nell’appartamento del sindaco non toccarono computer o documenti, e anche Pisapia ha verificato con i poliziotti che non è stato trafugato nulla che abbia a che fare col suo ruolo politico o la sua professione di avvocato.

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