25 aprile 2019 - 11:19

Manifestazione a Milano, in 70 mila per il 25 Aprile. Sala: «Milano sempre in prima fila»

La ricorrenza della Liberazione. In piazza Duomo il ritrovo con gli interventi. Slogan e bandiere, ma anche insulti alla Brigata Ebraica dai gruppi pro Palestina. Stoccata di Landini a Salvini: «La lotta alla mafia non è solo oggi»

di Redazione Milano online

Manifestazione a Milano, in 70 mila per il 25 Aprile.  Sala: «Milano sempre in prima fila»
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In 70 mila. In corteo per le vie e piazze della città tra bandiere e slogan, applausi e canzoni. Così Milano ha celebrato, sotto la pioggia, l’anniversario della Liberazione. Una sentita partecipazione e un entusiasmo fin dalla partenza, quando si è unito il sindaco Giuseppe Sala in fascia tricolore con al fianco la compagna Chiara Bazoli. I partecipanti al corteo del 25 Aprile hanno sfilato fino a piazza Duomo, dove si sono tenuti gli interventi. Tra ex partigiani e gente comune, famiglie ed esponenti dei centri sociali c’erano anche tutti e tre i leader sindacali: Maurizio Landini, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo. Appena partita la manifestazione, la banda del Comune di Milano ha intonato `Bella Ciao´ e il corteo si è mosso da Porta Venezia verso San Babila tra un nutrito spiegamento di forze dell’ordine prima, dopo e nei pressi della Brigata Ebraica oggetto ogni anno di contestazioni da parte dei gruppi pro Palestina. E anche quest’anno infatti il passaggio della Brigata è stata accompagnata - con una contestazione tutto sommato contenuta e solo verbale in piazza San babila - da insulti e slogan antisionisti da parte dei sostenitori della causa palestinese. Gli stessi gruppi che hanno invece applaudito il passaggio dei reduci dai lager, riuniti sotto i cartelli dei vari campi: «Siamo tutti antifascisti» hanno gridato i pro Palestina.

Mentre il lungo corteo faceva il suo ingresso in piazza Duomo, sul palco davanti alla cattedrale si sono avuti gli interventi delle autorità. «Milano fa e farà sempre sua parte: oggi più che mai tutti ci guardano e noi siamo sempre chiamati a essere la città più antifascista d’Italia», ha detto il sindaco Sala. Per poi aggiungere: «È importante rilanciare impegno per far tornar a crescere la comune patria europea. Dobbiamo farne innamorare i giovani e far riprendere slancio all’Europa. Oggi il processo unitario sembra inceppato. Preoccupa la mediocrità del ceto politico che non riesce a eguagliare la statura padri europei». A chiudere i vari interventi dal palco è stato il presidente dell’Anpi di Milano e provincia, Roberto Cenati: «Siamo oltre 70mila. C’è uno spezzone del corteo ancora in via Palestro. Milano ha saputo dare una grande risposta».

Anche il sottosegretario agli Affari regionali del Movimento 5 Stelle, Stefano Buffagni, ha partecipato al corteo, unico esponente del governo però non in veste istituzionale. «Io sono qui, quindi il governo è presente - ha detto ai cronisti a margine del corteo, dove ha sfilato con alcuni militanti del Movimento -. Mi sembra un segnale abbastanza chiaro, poi la festa è di tutti e non vogliamo che qualcuno se ne appropri perché sarebbe una strumentalizzazione che in questo momento non è utile». Prima della partenza del corteo c’è stata qualche piccolo momento di tensione tra un militante grillino e un esponente dei centri sociali che gli avrebbe strappato dalle mani lo striscione perché non voleva che il Movimento sfilasse vicino a loro. «La violenza per me va sempre condannata, sia i fascismi di destra che quelli di sinistra sono sempre un problema - ha commentato Buffagni -. Questa è una giornata di tutti gli italiani ed è importante manifestare liberamente per la Liberazione».

Una festa, ma anche qualche polemica. «La lotta alla mafia non bisogna ricordarla solo il 25 Aprile, sarebbe utile che il governo se la ricordasse tutti i giorni», ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al suo arrivo a Porta Venezia rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto cosa pensa del fatto che il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, abbia deciso di passare il 25 Aprile a Corleone in Sicilia. «Vorrei ricordare a tutti che la mafia c’è da 150 anni e si era messa pienamente d’accordo anche con il fascismo. Credo che sia stupido mettere sullo stesso piano fascismo e comunismo - ha concluso -, il fascismo è stato combattuto anche dal comunismo insieme a tutte le altre culture e se siamo liberi è perché c’è stata libertà». Quindi Landini è intervenuto anche sullo striscione degli ultrà neonazisti: «Credo sia assolutamente necessario che lo Stato e il governo reagiscano, queste cose non vanno permesse. Anzi bisogna sciogliere quelle forze che si rifanno al fascismo e che sono nate in questo periodo, non ci vuole nessuna indulgenza. È importante la risposta che c’è stata in questi giorni, oggi qui a Milano, ieri sono stato a Cuneo e Alessandria, e anche oggi a Roma e in tutte le città: non siamo semplicemente di fronte al 25 Aprile come a una festa, ma siamo di fronte a una giornata di mobilitazione, di impegno militante antifascista».

Le commemorazioni a Milano per il 74° anniversario della Liberazione sono cominciate giovedì intorno alle 9. Come di consueto, infatti, la mattinata è stata caratterizzata da una serie di deposizioni di corone istituzionali e nelle varie circoscrizioni. In piazza Tricolore il sindaco Sala e le istituzioni cittadine hanno deposto una corona al monumento della Gdf, a cui hanno fatto seguito deposizioni a Palazzo Isimbardi e in Comune; alle 10 in largo Caduti milanesi per la Patria, nei pressi della basilica di S.Ambrogio, dove si trova il Sacrario dei caduti di tutte le guerre, con la partecipazione ancora una volta del primo cittadino e di tutte le principali istituzioni. A seguire deposizioni al Campo Giuriati e in piazzale Loreto (dove mercoledì un gruppo di ultrà ha srotolato uno striscione di stampo neofascista) al Monumento in ricordo dei Quindici martiri. Infine al Cimitero inglese di Trenno. Per tutta la mattina inoltre si sono svolte commemorazioni in vari punti della città da parte dell’Anpi.

Secondo il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, «quest’anno il 25 Aprile è più importante che mai», ha sottolineato a margine della deposizione delle corone di fronte a Palazzo Marino, sede del Comune. «Ci sono queste continue polemiche e la sollecitazione al fatto che non deve essere una festa di parte: io sono d’accordo però non è nemmeno di tutti - ha aggiunto -, è di tutti coloro che credono nella democrazia e nella libertà come elementi di civiltà. In questi giorno vediamo manifestazioni che sono ormai oltre il limite, mi riferisco a quello che è successo mercoledì vicino a piazzale Loreto - ha concluso -. Per questo dico che quest’anno il 25 aprile è ancora più importante». E in merito al blitz neofascista di mercoledì Sala ha aggiunto: «Ora mi aspetto dal mondo del calcio una presa di posizione chiara. Non ho sentito finora chissà quali condanne. Se il calcio è sacro, per così dire, c’è qualcosa che lo è molto di più».

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