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Live-Non è la D'Urso, Barbara D'Urso: "Il caso Pamela Prati è giudiziario", il bimbo che faceva la chemio

Maria Pezzi
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Live - Non è la D'Urso ha chiuso una stagione di successi. E la padrona di casa non nasconde la soddisfazione. "Rischiare di fare una prima serata lunga, solo di parlato, era rischioso. Ci speravamo, ma non mi aspettavo tutto questo successo", racconta Barbara D'Urso a Circo Massimo, su Radio Capital. "L'azienda mi ha chiesto di portare a casa parecchie puntate facendo una media del 12%, che è tanto". Uno degli argomenti principali della stagione è stata la vicenda del finto matrimonio di Pamela Prati: perché è diventata così importante per gli italiani? "Perché non è più una storia di gossip, ma una cosa giudiziaria", risponde la conduttrice, "tutto è partito da Dagospia, poi sono uscite cose assurde. Probabilmente dietro ci sono delle truffe. E c'è un universo gravissimo. Da anni mi preoccupo di truffe amorose, ma questa cosa è diventata ancora più pesante quando una signora ha riconosciuto il suo bambino quale Sebastian, finto figlio di Mark Caltagirone. Sono rimasta scioccata. Ho visto i video di questo bambino che dice sono malato, sto facendo la chemio... cose di una gravità assurda. Quindi ho affondato la lama". Leggi anche: Pamela Prati massacrata dall'ex fidanzato La D'Urso rigetta le accuse di fare tv trash e tv del dolore: "Cosa significa televisione trash? È trash quello che sto facendo con Pamela Prati? Allora sono diverse trasmissioni a essere trash. È trash il Grande Fratello? Allora tanti reality lo sono. Allora tutta la televisione del mondo è trash. Tv del dolore? Le accuse non mi toccano. Io faccio una trasmissione sotto testata giornalistica, mi occupo dei fatti del giorno. E se c'è una donna che viene uccisa da suo marito e la madre, cercata da tutte le televisioni, decide di venire in trasmissione e fare un appello, piangendo, con Barbara D'Urso, cosa faccio? Dico no? Io sono ben felice di accogliere quella mamma che piange in diretta da me e avere l'occasione di dire alle donne 'chi ti picchia non ti ama', come faccio da 12 anni. Se la chiamano televisione del dolore, chi se ne frega. Io sto cavalcando una mia battaglia". 

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