Seconda giornata di audizioni in procura a Torino nell'ambito dell'inchiesta Prisma che vede indagati i vertici della società bianconera. Sabato scorso era toccato a Stefano Cherubini, direttore sportivo che ha risposto per otto ore e mezzo alle domande dei magistrati titolari dell'inchiesta Marco Gianoglio, Ciro Santoriello e Mario Bendoni.

Oggi pomeriggio, 29 novembre, è arrivato Maurizio Arrivabene, dal 30 giugno scorso nuovo amministratore delegato dei bianconeri. Gli inquirenti lo ascolteranno nella veste di persona informata sui fatti e quindi testimone. Già team principal della scuderia Ferrari, Arrivabene è considerato uno dei testimoni potenzialmente più importanti nella ricostruzione di alcune strategie contabili della società pur ricoprendo il ruolo di vertice da pochissimo tempo.

L'inchiesta della procura ha messo nel mirino plusvalenze - soprattutto di giovani calciatori - per 282 milioni di euro che i vertici societari della Juve - questa è l'ipotesi d'accusa - avrebbero utilizzato in maniera distorta per abbattere le perdite d'esercizio nel triennio 2019-2021 «così rappresentando una situazione finanziaria e patrimoniale non veritiera» si legge agli atti dell’inchiesta.

Le ipotesi di reato contestate ai manager sono falso in bilancio e false fatturazioni.

In queste ore La Stampa ha appurato l’insussistenza della voce, circolata ieri con insistenza, di un summit che sarebbe stato convocato da John Elkann con un pool di legali per affrontare il tema sulla difesa della società bianconera dalle contestazioni mosse dai pm.

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