TORINO. E’ morta Maria Teresa Lavazza, vedova di Emilio e nipote di Luigi, fondatore del marchio di caffè famoso in tutto il mondo. La signora era la madre di Giuseppe e Francesca, che oggi ricoprono ruoli importanti nella holding di famiglia.
Una donna forte
Maria Teresa, nata Rey, faceva parte di una importante famiglia piemontese, e aveva 82 anni. Donna forte e risoluta, oltre che molto bella, parlava diverse lingue, ed era un’esperta d’arte. Ma soprattutto era una donna che sapeva trasformare le sue passioni e i suoi impegni in vere e proprie imprese.
La passione per il bridge
Colta e curiosa, si era appassionata al gioco del bridge intorno a trent’anni. In breve tempo diventò così brava da conquistare prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali e da dar vita nel 1980 al famoso Team Lavazza, che diventerà una delle più forti squadre di bridge a livello internazionale.
L’impegno nel sociale
Negli ultimi due decenni aveva rivolto il suo impegno all’Adisco, l’Associazione Donatrici Italiane del Sangue del Cordone Ombelicale, di cui era la presidente piemontese. Per sostenere la causa organizzava eventi benefici e aveva anche creato una vera e propria piccola azienda, aprendo in via Lagrange uno store per le vendite natalizie e pasquali il cui ricavato era destinato ai progetti dell’Associazione.
Era orgogliosa di questa piccola azienda che portava avanti grazie all’aiuto di numerose volontarie e volontari. Ma lei ne era il motore. Lavorava tutto l’anno e viaggiava in continuazione, partecipando a fiere (Francoforte per gli addobbi natalizi, Parigi e Milano per l’abbigliamento e le curiosità) per proporre oggetti sempre nuovi e raffinati con i quali invogliare i torinesi a fare acquisti. E i torinesi hanno sempre risposto con entusiasmo a questo invito. Tra questi, anche Giorgina, la compagna di Ronaldo, che due anni fa acquistò orsi giganti e addobbi meravigliosi per il Natale dei suoi figli.
Il ricordo di Alberto Cirio
Il pensiero del presidente della Regione: «È un giorno triste per il Piemonte. La nostra regione e l’Italia perdono una donna speciale, a cui dobbiamo molto. Perché quando una intera famiglia è così presente per il proprio territorio significa che sono le radici ad averglielo insegnato, fin da bambini. Mi torna in mente il giorno dell’autunno scorso in cui ho incontrato la signora Maria Teresa all’Ospedale Regina Margherita. Inauguravamo il nuovo reparto di Oncoematologia pediatrica, realizzato grazie al supporto dell’Associazione Adisco, di cui proprio lei era presidente. Solo uno dei tanti gesti d’amore per il nostro Piemonte. Come i 10 milioni di euro donati da Lavazza al nostro territorio nel pieno dell’emergenza per aiutarci ad affrontare la battaglia contro il Covid. Sono le donne e gli uomini a fare la differenza. Dalla famiglia Lavazza ci siamo sentiti abbracciati e sostenuti in tanti momenti difficili. Oggi invece è il Piemonte che desidera stringersi a Giuseppe, Francesca e alla loro famiglia. Con gratitudine e affetto».

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