TORINO. Quattro parole per chiudere una polemica lunga una notte. Ma che ha fatto passare quasi in secondo piano la gemma di Dybala, il controsorpasso all'Inter, l'ennesima vittoria della Juventus. Potere di Cristiano Ronaldo, capace di catalizzare su di sé attenzioni e riflettori, nel bene e nel male. L'immediato silenzio sui social, per una star abituata a raccontarsi tanto sul campo quanto in rete, ha fatto più rumore della reazione nervosa che ha accompagnato la sua uscita dal terreno di gioco, con tanto di imprecazione rivolta al tecnico in panchina e ingresso filato nel tunnel degli spogliatoi, senza voltarsi indietro. «Gara difficile, vittoria importante», il pensiero affidato a Instagram nel day after, attorno a ora di pranzo, quasi a spegnere sul nascere il primo caso che l'ha coinvolto dal suo sbarco a Torino.

Juventus, il misterioso labiale di Ronaldo al momento della sostituzione

Mentre CR7 volava verso il Portogallo, per rispondere alla chiamata della nazionale, tutto il mondo intorno a lui si esprimeva sulle prime ruggini con Maurizio Sarri, il tecnico 'che lo sostituì due volte'. Di fila, per lo più. Con Allegri ci era voluto un anno intero. «Sarri ha grande personalità e capacità di gestire la situazione - ha evidenziato il numero uno dell'area tecnica dell'Udinese Pierpaolo Marino - L'allenatore è il responsabile di fronte a un gruppo, che studia molto bene quali sono gli atteggiamenti degli allenatori in queste situazioni. E' difficile gestire Cristiano Ronaldo ma credo che Sarri sia sulla strada giusta, quella della meritocrazia». Meno diplomatico Roberto Mancini, che di primedonne in carriera, dai tempi dell'Inter passando per l'esperienza al Manchester City, ne ha incontrate parecchie. «I calciatori devono avere sempre rispetto per allenatore e compagni di squadra - ha sottolineato in conferenza stampa dal ritiro della nazionale - In certe situazioni per l'adrenalina della partita può capitare una reazione sbagliata. Dopo queste situazioni si chiede scusa e si riparte».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Alberto Zaccheroni. «Ronaldo vive un momento di non particolare brillantezza, la Juventus ha altri campioni a disposizione in panchina, giustamente Sarri è il leader della squadra - ha evidenziato l'ex tecnico di Inter, Juve e Milan - Penso che la multa non serva, ma la situazione va chiarita, magari individualmente tra giocatore e allenatore».

Non a caso alla Continassa hanno deciso di archiviare in fretta la questione: CR7, che ha lasciato lo Stadium domenica sera prima ancora del fischio finale del match, non riceverà alcuna sanzione disciplinare. Sarà il tempo - e l'affetto del 'suo' Portogallo - a guarire quel fastidio al ginocchio che lo limita in campo e a placarne i bollenti spiriti fuori. Almeno fino al prossimo cambio. 

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