La premier Giorgia Meloni ha avuto un lungo e cordiale colloquio questa mattina al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un confronto a 360 gradi su tutti i temi più caldi in agenda. Il protrarsi dell'incontro ha fatto sì che l'agenda di Meloni variasse: non sarà più a Udine per la chiusura della campagna elettorale del centrodestra per le regionali in Friuli Venezia Giulia, ma sarà collegata per dare il proprio sostegno a Massimiliano Fedriga.

La colazione al Quirinale tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto come oggetto i provvedimenti sul tappeto, in particolar modo il nuovo codice degli appalti e il tema dell’attuazione del Pnrr. Secondo quanto si apprende, il capo dello Stato e il premier hanno affrontato anche i temi dell’emergenza migranti e il nuovo decreto bollette.


Meloni: presto altre riforme e presidenzialismo entro fine legislatura
«Nelle prossime settimane arriveranno in Consiglio dei ministri, in Parlamento le altre riforme fondamentali per i prossimi decenni»: è quanto ha assicurato Giorgia Meloni in collegamento con il comizio di Udine. Meloni ha poi auspicato che, parallelamente al progetto di autonomia differenziata, si approvi la riforma del «presidenzialismo entro la fine della legislatura».

Meloni: "Varata la prima riforma del fisco da 50 anni, l'obiettivo è abbassare tasse per tutti"


Meloni: noi compatti e uniti, altri mi paiono nervosetti
«Noi come sempre ci presentiamo compatti e uniti» a questa tornata elettorale «come a livello nazionale con buona pace per quelli che ogni giorno raccontano di liti» ha aggiunto la presidente del Consiglio in collegamento con il comizio di Udine. «Ma questa è una buona notizia: quando si ha bisogno di mentire per attaccarti significa che di motivi veri per farlo ce ne sono pochi», ha continuato. «Mi pare siano altri ad a essere un po' nervosetti. Dov'è il disastro che il governo di centrodestra avrebbe portato, l'isolamento internazionale, dov'è il nervosismo dei mercati?», ha chiesto.

Gli appunti della premier
In precedenza la premier, in una diretta social, ha parlato del lavoro che il governo ha effettuato in questi primi mesi di governo. Partendo dal Fisco e dalle tasse. «Alla fine di questo lavoro avremo un fisco nuovo, dopo 50 anni, l'ultima riforma è stata fatta prima che io nascessi». Così Giorgia Meloni, in una diretta social per 'gli appunti di Giorgia'. «Il primo obiettivo è quello di abbassare le tasse», aggiunge. E sempre sulla questione Fisco, la premier ha precisato che nel decreto bollette «c'è anche una norma che adegua alla nostra tregua fiscale le norme penali, si è fatta molta confusione, l'opposizione dice che abbiamo introdotto un condono tributario penale, è falso, noi condoni non ne facciamo». Spiegando che «con la tregua fiscale è prevista la rateizzazione e adeguiamo questa norma stabilendo che il processo rimane sospeso fino a quando l'agenzia delle entrate non dice che le rate le stai pagando regolarmente».
L’altro tema caldo che sta agitando la discussione politica è quello relativo agli appalti, soprattutto dopo il botta e risposta tra la Lega e il presidente Anac Giuseppe Busia: «Sarà istituita banca dati degli appalti, che sostituisce l'infinità dei documenti. Ora basta con i no, quando un ente dice no dovrà dire quale è la soluzione» spiega la premier. Nella diretta social sempre sul nuovo codice degli appalti spiega che  «la soglia degli affidamenti a 150mila euro è del governo Conte e poi confermata da Draghi, noi abbiamo semplicemente resa stabile questa norma», ricorda il premier. Insomma, per Meloni «la finalità ora è fare le opere in tempi brevi». 

I 100mila posti di lavoro
Uno degli altri punti toccati dalla presidente del Consiglio è stato quello relativo all’occupazione. E, nel suo discorso, ha sottolineato che «sono stati creati oltre 100mila posti di lavoro» spiegando che  «è un ottimo segnale di fiducia, effetto del lavoro fatto per combattere il caro-energia» ha detto Meloni. E, a proposito di costi dell’energia e bollette ha sottolineato che «le tariffe dell'energia sono scesi del 55%, e noi abbiamo ora confermato la riduzione dell'Iva e il bonus sociale per le famiglie con i redditi più bassi».

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La tutela dei santitari
Nell’ultimo decreto il governo ha riservato grande attenzione al personale sanitario, medico e infermieristico in particolare. Sia sul fronte economico, sia su quello della tutela e della sicurezza. E, infatti, nel suo intervento via social, la premier ha spiegato che «il governo ha stanziato oltre un miliardo di euro per limitare l'impatto del payback e per rafforzare i pronto soccorso». Il motivo? «Scene di degrado, abbandono, confusione che a volte vediamo non sono tollerabili, abbiamo deciso di aumentare gli stipendi e gli straordinari per i medici del pronto soccorso».

Il riordino del Fisco
Un capitolo importante è stato destinato, nel suo discorso, al Fisco. Vogliamo «mettere ordine a quella giungla di detrazioni, deduzioni, esenzioni, crediti d'imposta che costano allo stato italiano ogni anno circa centoventicinque miliardi di euro» ha detto Meloni e  «vogliamo incentivare il lavoro e sostenere i salari che spesso come sappiamo sono troppo bassi - aggiunge – . Quindi immaginiamo da una parte l'introduzione anche per i dipendenti sul modello di quello che abbiamo già fatto con la legge di bilancio sui lavoratori autonomi, di una tassa piatta sugli incrementi di salario rispetto all'anno o agli anni precedenti». E ancora: «Abbiamo immaginato, immaginiamo di abbassare gradualmente l'Ires cioè l'imposta sul reddito delle società, a una condizione, a patto che quello che le società pagheranno di meno con una riduzione dell'Ires venga investito soprattutto in nuove assunzioni a tempo indeterminato». «È in buona sostanza l'applicazione del famoso principio più assumi meno tasse paghi. Più è alta l'incidenza di manodopera che hai in rapporto al tuo fatturato meno tasse dovrai allo Stato». E chiosa: «Vogliamo infine costruire un rapporto completamente diverso tra il fisco e il contribuente, perché il contribuente deve tornare a essere trattato come un cittadino e non più come un suddito». 

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