ROMA. La Lega a via delle Botteghe oscure? Normale, perché «i valori di una certa sinistra che fu, quella di Berlinguer, adesso sono stati raccolti da noi». Matteo Salvini non si scompone quando durante la trasmissione “L’aria che tira” gli ricordano il suo trascorso giovanile da «comunista padano» e, anzi, il leader della Lega osa l’impossibile, andando addirittura a rivendicare l’eredità del leader più amato della sinistra e facendo, ovviamente, infuriare il Pd.

Il conduttore della trasmissione prova a mettere in imbarazzo l’ex ministro, quando si parla della nuova sede romana della Lega che verrà aperta proprio di fronte al palazzo dove il Pci ha avuto la sua sede storica dal 1946 fino al 2000, quando ormai era diventato Ds. «In fondo lei era un comunista padano...», la butta lì il giornalista. Salvini non si scompone, sorride e rilancia: «Valori di una certa sinistra, quella di Berlinguer, degli operai e degli insegnanti ora sono stati raccolti dalla Lega. Se chiude il Pd e apre la Lega per me è un bel segnale».

Sono lontani i tempi in cui Massimo D’Alema definiva il Carroccio «una costola della sinistra». Per il Pd le parole di Salvini sono un affronto e si infuria anche chi non viene dalla tradizione comunista, come il capogruppo in Senato Andrea Marcucci, di formazione liberale. «Non sono mai stato un militante del Pci ma pensare che Salvini paragoni la Lega al partito di Berlinguer mi fa indignare». Attacca anche Emanuele Fiano: «Devono proprio andare male a Salvini i sondaggi per cercare di paragonarsi a Berlinguer. Quel paragone che ha fatto oggi, per via delle sede in Botteghe Oscure, fa veramente orrore e pietà». Emanuele Macaluso, che a Botteghe oscure ci ha passato tanto tempo, è drastico: «Salvini si vergogni».

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