È il 232° giorno della guerra in Ucraina. Mosca si aspetta che Erdogan faccia a Putin una proposta di mediazione sul conflitto nel loro incontro di oggi in Kazakistan. Sul rifiuto del presidente Zelensky di parlare con il leader russo, «Mai dire mai» chiosa il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov. Quanto al possibile incontro tra Putin e Biden al G20, «siamo disponibili, ma non per forza», sottolinea. Sul terreno, si registra un attacco russo in un mercato nel Donetsk con 7 civili uccisi. Mosca accusa il capo degli 007 ucraini di essere la mente dell’attacco al ponte tra Crimea e Russia, per cui sarebbero stati usati 22.770 kg di esplosivo.

Sul fronte energia, invece, Putin definisce il price cap  «un imbroglio» e minacca chi lo applicherà: «Non forniremo energia». Gazprom avverte: «Non ci sono garanzie che l’Europa sopravviva a questo inverno con le attuali riserve di gas». Ma Berlino replica che «Mosca non è più affidabile». La proposta della Commissione sull’energia sarà presentata il 18 ottobre e potrebbe essere preceduta da un’altra riunione straordinaria dei ministri dell'Energia. «Vedremo nel fine settimana come procedere con il tetto del gas per la produzione di energia elettrica», dice la commissaria Ue all’Energia Kadri Simson, secondo cui meglio del price cap sarebbe «negoziare il prezzo con i fornitori». Fonti ucraine delle Ukrainska Pravda riportano che gli episodi di disobbedienza agli ordini delle nuove truppe russe giunte al fronte nell’est del paese hanno costretto Mosca a fermare l’offensiva nel Donetsk. Contemporaneamente però i separatisti della regione affermano su Telegram di essere arrivati alle porte della città di Bakhmout.

Tank russo passa sulle mine (ben visibili) e salta in aria. L'accusa degli ucraini: "Stanno disertando"

Il reportage – Le lacrime di Kiev: “I Russi ridono quando vedono i nostri morti”

Il retroscena – I servizi russi, l’inchiesta fallata del Fsb e il mistero dei due camion esplosivi (che non coincidono) sul ponte di Crimea
Il caso – Politico tedesco di estrema destra “balla” sul monumento all’Olocausto. L’ambasciata israeliana: “Goditi il tuo vergognoso minuto di fama”

Cos’è successo nella giornata di ieri 12 ottobre

Il mistero del bombardamento a Belgorod, in Russia. Mosca accusa Kiev che nega: "Missile diretto a Kharkiv"

Aggiornamenti ora per ora

23.16 – Zelensky: “Domani celebriamo il Giorno dei difensori dell'Ucraina”
«Domani celebreremo – ognuno al suo posto – uno dei nostri giorni più importanti, la Giornata dei difensori dell'Ucraina. La festa di tutti i nostri soldati - dai tempi antichi ai giorni nostri, dai cosacchi ai ribelli, fino ai combattenti dell'esercito moderno». Lo ha ricordato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo video-messaggio della sera alla nazione. «Domani sarà il 233esimo giorno della nostra difesa su vasta scala, e di nuovi passi che avvicineranno l'Ucraina alla pace e alla vittoria. Non ci rilasseremo, colpiremo il nemico, seguendo le norme di sicurezza e daremo ascolto ai segnali di allarme aereo, soprattutto domani», ha aggiunto

22.33 – Draghi da Macron, focus su Ucraina, energia e economia
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato questa sera a Parigi il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. «Una visita personale, molto cordiale e calorosa, espressione dell'amicizia tra i due leader», informa palazzo Chigi. «Durante l'incontro, che si è prolungato per oltre due ore e mezza, il Presidente Draghi e il Presidente Macron hanno avuto modo di discutere di vari temi, in particolare quelli in agenda al prossimo Consiglio europeo, tra cui l'Ucraina, l'energia e l'andamento del quadro economico», aggiunge palazzo Chigi

22.07 – Ucraina: nuovo pacchetto di aiuti dai Baltici
Lituania ed Estonia sono pronte a inviare nuovi pacchetti di aiuti all'Ucraina. Ne dà notizia la stampa quotidiana dei due Paesi. La Lituania ha in programma di cedere all'Ucraina dei macchinari automatici per lo sminamento, dei veicoli corrazzati, nonché termovisori, droni e «materiale di altro tipo». Il ministro della Difesa lituano Arvydas Anušauskas ha inoltre annunciato che il suo Paese continuerà fino a Natale la formazione di 400 specialisti ucraini. Dalle istituzioni estoni verranno invece inviati in Ucraina più di 2000 uniformi invernali, pezzi di artiglieria, munizioni anticarro e mortai. Sempre dall'Estonia arriveranno ulteriori 2029 uniformi invernali acquistate grazie a una pubblica sottoscrizione organizzata dalla ONG Slava Ukraini e dal quotidiano Postimees.

21.17 – Esplosioni a Belgorod salta deposito di munizioni
Un'esplosione ha scosso questa sera la città russa di Belgorod, vicino al confine con l'Ucraina. Il governatore dell'oblast, Vyacheslav Gladkov, ha dichiarato che è saltato in aria un deposito di munizioni, aggiungendo che si è trattato di un attacco delle forze armate ucraine. Gladkov ha detto che non vi sono morti o feriti. Lo riporta Ukrainska pravda. Anche il centro per le comunicazioni strategiche delle forze armate russe ha riferito che a Belgorod è saltato in aria un deposito di munizioni. Media russi affermano inoltre che è scoppiato un incendio in una fabbrica di zucchero a Oktyabrskoye, un villaggio a sud ovest di Belgorod.

21.06 – Attacco missilistico russo a Kharkiv
Nuovo attacco missilistico russo questa sera a Kharkiv. Il sindaco, Ihor Terekhov ha detto su Telegram che la città è stata colpita da almeno due missili, riferisce Ukrainska Pravda. In alcune parti della città vi sono problemi alla distribuzione di energia elettrica.

20.58 – Cremlino: “Arrestati sospetti che proteggevano sabotaggio Turkstream”
Diversi sabotatori che avrebbero preparato un sabotaggio contro il gasdotto TurkStream sono stati arrestati e presi in custodia. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, come riferisce l'agenzia russa Tass. «Hanno cercato di attaccare anche il TurkStream. I sabotatori sono stati catturati: diverse persone sono state arrestate mentre cercavano di far saltare in aria la nostra struttura sul nostro territorio», ha detto

20.55 – Grossi (Aiea): “Progressi verso zona protezione Zaporizhzia”
Il direttore dell'agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, annuncia progressi verso la creazione di una zona di protezione attorno alla centrale di Zaporizhzhia (Znpp). «Sono in bunker a Kiev con il ministro ucraino degli Esteri Dmytro Kuleba, stiamo facendo progressi verso la creazione di una zona di sicurezza nucleare e protezione attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia», ha twittato Grossi, accludendo foto dell'incontro. «Ho incontrato Rafael Grossi in un rifugio anti bomba a Kiev mentre i terroristi russi continuano a sparare missili in Ucraina. Ho ribadito che la Russia deve ritirarsi dalla Znpp per assicurare la sua sicurezza nucleare, e deve immediatamente cessare rapimenti e intimidazioni del personale ucraino», ha twittato dal canto suo Kuleba. Grossi si sta impegnando per creare una zona di sicurezza attorno alla Znpp, la più grande centrale nucleare d'Europa, su territorio ucraino occupato dalle forze russe. Dopo l'annessione illegale da parte russa della regione, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto per inserire la centrale nelle proprietà federali di Mosca. Grossi è arrivato a Kiev dopo aver incontrato Putin a San Pietroburgo

20.12 – Posizioni filorusse partito tedesco Die Linke perde centinaia di iscritti
Centinaia di iscritti al partito tedesco della sinistra radicale Die Linke hanno restituito la tessera dopo le controverse affermazioni filorusse di una sua nota deputata, Sahra Wagenknecht. «Non ci sono mai state così tante dimissioni», ha detto l'ufficio stampa del partito all'emittente Ard, dopo che 809 persone hanno abbandonato il partito fra l'8 settembre e il 10 ottobre. L'8 settembre, Wagenknecht è intervenuta in parlamento scagliandosi contro quella che ha definito «la guerra economica» contro la Russia. Le sue parole, mentre continua l'invasione russa dell'Ucraina, hanno provocato forti polemiche. Fra i primi ad andarsene Ulrich Schneider, personaggio di spicco del partito e leader di un'importante associazione per il welfare. Formato nel 2007, il partito unisce i discendenti del partito comunista della defunta Germania est e la sinistra radicale. Radicato inizialmente soprattutto in Germania orientale, ha però perso molti consensi e ha faticato ad entrare al Bundestag alle ultime elezioni. A giugno contava 57.320 iscritti, dopo averne persi 3.578 nei primi sei mesi

19.53 – Sanchez-Marin: “Serve Ue forte, Putin non ci dividerà”
«La pandemia di coronavirus, l'incertezza economica, la guerra della Russia contro l'Ucraina, la crisi energetica: l'Europa sta attualmente affrontando una serie di grandi sfide ed eventi turbolenti. Le sfide globali come il cambiamento climatico richiedono un'azione globale e hanno bisogno di leadership per affrontarle. Tuttavia, i regimi autoritari non solo cercano di sconvolgere l'ordine multilaterale, ma cercano anche di minare la democrazia e i nostri valori comuni a livello globale. E' chiaro di cosa hanno bisogno i nostri cittadini e su cosa devono poter contare: un'Europa forte». Lo scrivono sul quotidiano El Paìs il premier spagnolo Pedro Sanchez, la premier finlandese Sanna Marin e il co-presidente della Spd tedesca Lars Klingbeil. Secondo i tre leader il presidente russo Vladimir Putin «vuole distruggere l'Ucraina e dividere l'Europa», «questa guerra rappresenta una sfida per la stabilità e la coesione sociale di tutta l'Europa. L'obiettivo di Putin è dividere l'Europa, rafforzare i gruppi populisti ed estremisti e porre fine alla democrazia che tanto disprezza. Tuttavia, non raggiungerà il suo obiettivo», affermano, «ora, l'Unione europea è più forte e più unita di quanto non lo sia stata da molto tempo. L'unità con cui ha imposto importanti sanzioni alla Russia e la velocità delle misure adottate sono senza precedenti»

19.50 – Calenda: “Non andrò alla manifestazione di novembre”
«Non ci penso proprio ad andare alla manifestazione di novembre anzi ne organizzeremo un'altra, in sostegno agli ucraini. La resa sulle spalle degli Ucraina non esiste e non capisco perché Letta ci vada». Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda al sit in a sostegno del popolo ucraino in corso a Roma nei pressi dell'ambasciata russa. «Su questo siamo certamente siamo uniti – ha aggiunto parlando proprio del sit in contro l'aggressione russa – speriamo lo saremo anche su altro»

19.39 – Bonino: Putin da trasferire all’Aia 
«Credo che Putin prima o poi debba essere trasferito all'Aia. Io prendo una parte so dove sto e con chi sto. Tocca prendere una posizione, non è tutto grigio, c'è un aggredito e un aggressore. Io sto con gli ucraini». Lo ha detto Emma Bonino al Sit in organizzato a Castro Pretorio contro la guerra in Ucraina. Bonino ha poi ricordato che ci sono tanti problemi come la crisi economica e le bollette ma che anche «la libertà è importante»

19.23 – Ucraina: c.sinistra in piazza a Roma. Letta: “no equidistanza"
Circa cinquecento persone, fra le quali molti parlamentari reduci dall'esordio della nuova legislatura, stanno manifestando a Roma, in via del Castro Pretorio, a poche centinaia di metri dall'ambasciata russa. Fra i leader di partito sono presenti Enrico Letta, Carlo Calenda, Angelo Bonelli, Emma Bonino, Benedetto Della Vedova. «Sono qui perchè partecipiamo a tutte le manifestazioni che vogliono la pace, che non vogliono la guerra e che non siano equidistanti», ha sottolineato Letta: «Siamo qui oggi come saremo i tutte le manifestazioni che vanno in questa direzione senza voler mettere il cappello su manifestazioni che sono di tutti perchè la Russia cessi questa invasione», ha aggiunto il segretario dem che, alla domanda se partecipera' alla manifestazione con il M5S ha risposto: «Non so se c'è una manifestazione di Conte. So che è stata indetta da associazioni come Arci e Acli e ci interessa stare dentro quel messaggio pace». Per Bonino «Putin deve essere trasferito all'Aja, come accade per Milosevic e i massacratori della guerra in Jogoslavia. Per Saddam Hussein inventammo l'esilio. Non possiamo essere capaci solo di bombardare qualcuno per poi fuggire», ha aggiunto l'esponente di Più Europa. Folta la delegazione Pd: sono presenti fra gli altri il vice segretario Peppe Provenzano, Simona Malpezzi, capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, Gianni Cuperlo, Stefano Vaccari, Graziano Delrio, Matteo Orfini, Marianna Madia, Sandra Zampa, Walter Verini, Andrea Casu, Michela De Biase, Anna Ascani

19.21 – Spagna invierà quattro sistemi di difesa aerea
La Spagna fornirà quattro sistemi di difesa aerea "Hawk" all'Ucraina per proteggerla dai missili russi. Lo ha annunciato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. I sistemi terra-aria "Hawk" a medio raggio forniti da Madrid si aggiungeranno agli armamenti forniti da Germania, Francia e Stati Uniti. «Ringraziamo la Spagna per la loro risposta molto, molto rapida», ha detto il segretario americano alla Difesa, Lloyd Austin. «Incoraggiamo i nostri altri alleati a esaminare le loro scorte per fornire ulteriori capacita' di difesa aerea», ha aggiunto

19.04 – Sanchèz: “Putin non dà segnali per pace imminente Il premier spagnolo: ultime azioni non facilitano il dialogo”
Il presidente russo Vladimir Putin non «sta dando segnali di voler dialogare e di volere la pace in modo imminente, se non con la condizione di accettare le sue esigenze»: lo ha affermato il premier spagnolo, Pedro Sánchez, facendo riferimento a fatti recenti come «i sabotaggi di Nord Stream 1 e 2» o «annessioni illegali con referendum illegali» di parte del territorio ucraino. Il primo ministro ha affrontato il discorso rispondendo in Parlamento ad alcuni deputati, come la portavoce di Eh Bildu Mertxe Aizpurua o quello di Unidas Podemos, Pablo Echenique. Quest'ultimo aveva osservato che, nel corso dell'ultimo Consiglio europeo informale di Praga, «non si è parlato di diplomazia, di tregua né di accordi di pace». «Speriamo di ottenere la pace, ma sarà d'accordo con me sul fatto che promuovere referendum illegali in territorio ucraino per annettere unilateralmente il 15% della nazione ucraina non è il miglior modo di faciitare un processo di dialogo diplomatico», gli ha risposto Sánchez. Un fatto «così grave», ha aggiunto, «invita più al pessimismo che all'ottimismo sulla possibilità che si aprano queste conversazioni di pace»

19.03 – Nuovi raid russi su Leopoli e Ternopil
Nuovi raid russi su diverse città dell'Ucraina occidentale. Il capo dell'amministrazione militare regionale di Leopoli, Maksym Kozytskyi, ha riferito che «la difesa aerea ha funzionato», ma ha invitato la popolazione «a restare nei rifugi, il pericolo continua». Kozytskyi ha detto che i russi «hanno colpito una delle strutture militari nella regione di Leopoli», già colpita di recente, «è stata distrutta, non ci sono vittime... tre missili, due hanno centrato l'obiettivo, uno è stato abbattuto dalle nostre forze di difesa aerea». Esplosioni sono state registrate anche nelle città di Chortkiv e Ternopil, hanno riferito i residenti.

18.47 – Aeronautica Kiev abbatte 4 missili russi Kalibr
L'Aeronautica ucraina ha rivendicato di aver abbattuto quattro missili da crociera russi Kalibr. Il Comando aereo occidentale dell'Ucraina ha dichiarato su Telegram che i russi «continuano ad attaccare i civili e a lanciare missili contro le infrastrutture critiche». I russi hanno preso di mira «strutture nella regione occidentale dal Mar Nero con missili da crociera Kalibr – ha riferito il Comando – Quattro missili da crociera sono stati distrutti».

18.42 – Putin spinge per strada terzomondista e spinge su “aiuto ai poveri”
Vladimir Putin gioca la carta terzomondista, come usava fare Mosca ai tempi dell'Urss. Nel suo colloquio di oggi ad Astana con Recep Tayyip Erdogan, il Presidente russo ha denunciato che solo una piccola parte del grano esportato dall'Ucraina, grazie agli accordi raggiunti fra Kiev e Mosca mediati da Ankara, va ancora ai Paesi «più poveri». «Sfortunatamente è una parte minima quella destinata ai Programmi delle Nazioni Unite per i Paesi in via di sviluppo. Ma è quello che c'è ed è regolato dall'Onu», ha affermato. In seguito il Cremlino ha reso noto che Putin ed Erdogan hanno discusso della possibile cooperazione per istituire un elenco dei Paesi con maggiori problemi per l'approvvigionamento alimentare. Dopo lo smacco del voto dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla risoluzione contro le annessioni delle quattro regioni ucraine, in cui la posizione di Mosca è stata difesa solo da quattro Paesi (Siria, Bielorussia, Nicaragua e Corea del Nord), la Russia cerca di uscire dall'isolamento, facendo leva fra i Paesi in via di sviluppo che si sono astenuti (un totale di 35, oltre a Cina e India, il Pakistan e la maggioranza dei Paesi africani).

18.30 – Fissata a Roma per il 5 novembre la manifestazione per la pace
Si terrà a Roma il 5 novembre la manifestazione per la pace promossa dai sindacati e un vasto cartello di movimenti e associazioni tra i quali Arci e Acli

18.27 – Cartabia: “Giustizia per vittime guerra aggressione”
«Questa guerra di aggressione grida giustizia e giustizia innanzitutto è accertamento delle responsabilità. Questo chiedono le vittime». Lo ha detto la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, oggi a Lussemburgo per il vertice dei ministri del Consiglio d'Europa. Cartabia ha ricordato «la grandissima capacità di azione coordinata» mostrata dall'Ue sin dal 4 marzo, «quando prontamente sono state messe in campo una serie di misure a cui l'Italia ha aderito convintamente». E poi gli interventi in atto a livello nazionale, per dare supporto alla Corte penale internazionale «con aiuti materiali e risorse umane e con l'invio di due magistrati italiani nella missione Euam Ukraina». All'assemblea dei titolari della Giustizia europei, la ministra Cartabia ha anche citato il testo di legge elaborato nei mesi scorsi, per «completare la piena attuazione dello Statuto di Roma con un codice dei crimini internazionali: non è potuto arrivare a compimento – ha detto – per l'interruzione della legislatura»

18.21 – Usa: “Alleati vadano oltre il 2% del Pil per spese difesa”
«Vediamo che le cose si sviluppano, vorremmo incoraggiare i paesi a superare quel 2% perché dovremo investire di più nell'espansione delle basi industriali e assicurarci di sostituire ciò che forniamo all'Ucraina». Lo ha affermato il segretario della Difesa degli Stati Uniti, Lloyd J. Austin III, nella conferenza stampa al termine della riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza atlantica a Bruxelles.

18.06 – Austin: “Nato non cerca scontro con la Russia”
La «retorica irresponsabile» della Russia sul possibile uso di armi nucleari «è pericolosa» e il «tintinnar di sciabole atomico non è molto utile. La Nato non costituisce una minaccia per la Russia». Lo dice il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, in conferenza stampa a Bruxelles al termine della Ministeriale Nato. La Russia «può scegliere di procedere alla de-escalation», dato che la guerra in Ucraina è stata «una scelta», aggiunge

18.00 – Austin: “Non ho mai visto la Nato unita come oggi”
«Ho iniziato a lavorare alla Nato nel 1975 quando ero un giovane tenente e non ho mai visto la Nato unita come oggi. I Paesi dell'Alleanza hanno condannato tutti assieme l'invasione illegale da parte della Russia» che «va avanti da otto mesi». Lo ha dichiarato Lloyd J. Austin, segretario della Difesa Usa, al termine della riunione dei ministri della Difesa della Nato.

17.59 – Mosca: “L’Occidente vuole spaccare l’Assemblea Onu”
La Russia accusa i Paesi occidentali di voler spaccare l'Assemblea generale delle Nazioni Unite dopo il voto che ha approvato la risoluzione di condanna dell'annessione delle quattro regioni ucraine, in cui si chiede ai Paesi di non riconoscere il provvedimento, con 143 voti a favore, 35 astensioni, fra cui Cina, India, Pakistan e Cuba, e solo cinque contrari (Bielorussia, Nicaragua, Siria, Corea del Nord e Russia). L'Occidente non vuole una soluzione pacifica della crisi ma piuttosto vuole prolungare il conflitto in Ucraina, ha denunciato il ministero degli Esteri a Mosca in una nota. «L'Occidente sta cercando, prima di tutto, di risolvere i propri problemi geopolitici nei confronti della Russia, di mantenere un monopolio degli affari mondiali, di dividere i vari Stati membri dell'Assemblea Generale», prosegue il comunicato in cui si ribadisce la richiesta del voto segreto, che consente, secondo Mosca, «a qualsiasi Paese di esprimere la sua posizione reale senza temere delle conseguenze delle sue decisioni sbagliate». La Russia accusa anche gli Stati Uniti, disposti «a usare la forza per proteggere Taiwan», contro l'integrità della Cina. E cita anche il Kosovo, difeso dagli occidentali nonostante «l'assenza di reali minacce per la popolazione civile». «Le dichiarazioni di impegno per il diritto internazionale da parte degli Stati Uniti e di altri paesi della Nato non sono altro che la prova di doppi standard», ha affermato il ministero degli Esteri russo in un comunicato raccolto dall'agenzia di stampa Tass

17.56 – Ucraina: Consiglio Ue includerà violazione sanzioni tra crimini europei
Il 24 ottobre il Consiglio dell'Ue dovrebbe adottare una decisione che estende l'elenco dei «crimini dell'Ue» per includere la violazione delle misure restrittive adottate dall'Ue. La Commissione potrà quindi presentare una proposta per armonizzare la legislazione nazionale in materia. E' quanto deciso dal Consiglio Ue Giustizia a Lussemburgo. «Per garantire la piena attuazione delle sanzioni adottate, la Commissione europea ha creato una task force 'congela e blocca' dei beni delle persone sanzionate per facilitare il coordinamento», si legge in una nota del Consiglio

17.46 – Ambasciata svedese: “Sabotaggio Nord Stream costituisce pericolo”
«Il sabotaggio del gasdotto Nord Stream è un ulteriore elemento di pericolo» che si aggiunge a quello della vicinanza geografica della Svezia «alla Russia e all'ex-Unione Sovietica». Lo ha detto l'ambasciatore svedese in Italia, Jan Bjoerklund, nel corso dell'inaugurazione del nuovo consolato onorario di Svezia a Trieste. «È un tema per la sicurezza europea in senso lato, anche dal punto di vista della sicurezza energetica. Visto che l'Europa non compra più vaste quantità di gas dalla Russia, il flusso di gas sta diminuendo drasticamente, quindi forse non c'è stato un effetto pesante sull'approvvigionamento di gas. È chiaro però che se è facile sabotare questo gasdotto, tutti i gasdotti possono essere sabotati. E' importante quindi che tutti noi pensiamo alla sicurezza di questi gasdotti subacquei». Per Bjoerklund, infine, l'aggressione russa «è un vero pericolo per l'Europa dal punto di vista della sicurezza e questo è il motivo per cui ora abbiamo presentato la domanda di accesso alla Nato», ha concluso

17.36 – Santa Sede a Onu: “Porre fine a follia della guerra”
La Santa Sede chiede di porre fine alla "follia" del conflitto in Ucraina, «che ogni ora in più si prende vite innocenti e approfondisce le ferite tra le persone, distruggendo la fiducia reciproca dalla quale dipende l'ordine internazionale». L'Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, l'arcivescovo Gabriele Giordano Caccia, ha lanciato questo appello intervenendo al Palazzo di Vetro di New York prima del voto con cui l'Assemblea generale ha approvato la risoluzione di condanna dell'annessione russa delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Ricordando i reiterati inviti di Papa Francesco al «senso di umanità che dimora in ogni uomo» affinchè si arrivi «a un immediato cessate il fuoco», il rappresentante della Santa Sede all'Onu ha menzionato anche gli "appelli diretti" per la fine della guerra rivolti da Francesco ai presidenti di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, nonchè a tutti i protagonisti della vita internazionale e ai leader politici delle nazioni. In questo senso, secondo monsignor Caccia, riferisce l'Osservatore Romano, la risoluzione dell'Assemblea generale deve servire ad «affermare i principi del diritto internazionale e della Carta dell'Onu», in modo da «aprire una strada verso una soluzione giusta e pacifica», non per aggravare un conflitto «che ha già creato troppe vittime»

17.34 – Disegno di legge russo: “Perdono o riduzione pena per detenuti che si arruolano”
Due senatori russi, Andrey Klichas e Olga Kovitidi, hanno preparato un disegno di legge che contempla il perdono o una riduzione della pena, per le persone condannate per reati penali per premiare il «coraggio ed eroismo» dimostrato in combattimento, quindi per i condannati che accettano di arruolarsi per andare a combattere in Ucraina. Kovitidi ha precisato su Telegram che di tale provvedimento potrebbero beneficiare persone condannate per «reati non gravi o di media gravità». Chi è condannato per proteste, diffusione di notizie false sulle forze militare, o discreditarle, per aver chiesto sanzioni contro la Russia non può beneficiare della legge

17.30 – Merkel sostiene politica energetica verso la Russia 
L'ex cancelliera tedesca Angela Merkel difende la politica energetica perseguita nei 16 anni in cui e' stata alla guida della Germania e che, in particolare, vedeva la Russia come uno dei piu' importanti fornitori di gas del Paese. «Non ho assolutamente rimpianti sulle decisioni prese», ha detto Merkel, spiegando che «nella prospettiva di allora, era molto comprensibile e razionale acquistare gas di rete, anche dalla Russia, perchè era più economico del Gnl proveniente da altre parti del mondo». Parlando da Lisbona l'ex cancelliera ha detto che «anche durante la Guerra Fredda la Russia è stato un fornitore di energia affidabile». Merkel, spiegando di non avere cambiato idea sull'abbandono del nucleare, ha ammesso che la guerra in Ucraina ha cambiato le carte in tavola sul fronte energetico: «Questo attacco brutale della Russia ha provocato un cambiamento, è una rottura. Il nuovo governo deve ovviamente occuparsene e lo sta facendo», ha detto. Dopo l'invasione russa dell'Ucraina, a febbraio, l'ex cancelliera è stata accusata di avere fatto aumentare la dipendenza dell'Europa dall'energia russa, in particolare promuovendo la costruzione del gasdotto Nord Stream 2, nonostante le riserve dei suoi partner europei e americani

17.27 – Mosca aiuterà residenti Kherson a evacuare
Il governo della Russia ha deciso di organizzare l'assistenza per la partenza dei residenti della regione di Kherson verso altre regioni del Paese. Lo ha affermato il vice primo ministro Marat Khusnullin. Lo riporta Ria Novosti. «In connessione con l'appello del capo della regione di Kherson della Federazione Russa, Vladimir Vasilyevich Saldo, il governo ha deciso di organizzare l'assistenza per la partenza dei residenti della regione verso altre regioni del Paese», ha dichiarato.

17.07 – Zelensky: “L’uso del nucleare di Mosca dipende da risposta dell’Occidente”
In merito all'uso di armi nucleari «c'è un rischio», ma Putin le metterà in campo «solo se sa benissimo che non ci saranno conseguenze per lui dopo l'uso». Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista alla Zdf.

17.05 – Mosca: “Pronti a uscire da accordo export su grano”
La Russia non esclude di uscire dall'accordo sull'export di grano dal Mar Nero, se non verranno soddisfatte le sue richieste. Lo ha detto il rappresentante permanente russo a Ginevra, Ghennady Gatilov, riferendo che Mosca ha consegnato al segretario generale delle Nazioni Unite una lettera, in cui esprimere la sua preoccupazione sull'attuazione dell'intesa che ha sbloccato l'invio di prodotti cerealicoli dai porti ucraini. Lo riporta l'agenzia Reuters. Nell'ambito dell'accordo, Mosca aveva ottenuto garanzie per le proprie esportazioni di grano e fertilizzanti, che però a suo dire non sono rispettate; più volte, di recente, il Cremlino ha lamentato di incontrare difficoltà a vendere i suoi prodotti. «Se non succederà nulla per quanto riguarda la parte russa dell'accordo, allora scusateci ma dovremo guardarla in modo diverso», ha detto il diplomatico. Alla domanda se la Russia, il mese prossimo, sosterrà il rinnovo dell'intesa, nonostante le sue preoccupazioni, Gatilov ha risposto: «C'è una possibilità, non siamo contrari alle forniture di grano ma questo accordo deve essere equo e attuato da tutte le parti»

17.04 – Borrell: “Se Russia usa nucleare verrà annientata”
«C'è la minaccia nucleare e Putin dice che non sta bluffando. Beh, non può permettersi di bluffare. E deve essere chiaro che le persone che sostengono l'Ucraina, l'Unione europea e gli Stati membri, gli Stati Uniti e la Nato nemmeno loro stanno bluffando. Qualsiasi attacco nucleare contro l'Ucraina creerà una risposta, non una risposta nucleare, ma una risposta cosi' potente da parte militare che l'esercito russo sarà annientato». Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo discorso di inaugurazione dell'Accademia diplomatica di Bruge

17.00 – Svezia espelle direttore d’orchestra Gergiev
Il celebre direttore d'orchestra moscovita Valery Gergiev, 69 anni, è stato espulso dall'Accademia reale di musica svedese per la sua vicinanza al presidente russo Vladimir Putin. Lo ha reso noto la presidente dell'Accademia, Susanna Ryden. Membro della prestigiosa istituzione dal 2011, Gergiev era socio estero onorario ed era già stato dichiarato 'persona non grata', dopo l'invasione russa dell'Ucraina, da diversi enti artistici occidentali tra cui i Wiener Philharmoniker e l'Orchestra filarmonica di Monaco. Anche il Teatro alla Scala, a seguito del rifiuto del direttore d'orchestra di prendere una netta posizione contro l'aggressione dell'Ucraina, escluse Gergiev dalla conduzione della "Regina di picche" di Cajkovskij

16.58 – Stoltenberg: “Alleati intensifichino supporto a Kiev”
«L'Ucraina sta facendo buoni progressi, respingendo le forze d'invasione a Est e a Sud. Gli alleati della Nato stanno fornendo sistemi avanzati tra cui artiglieria, difesa aerea e veicoli corazzati». Lo ha affermato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa al termine della riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza atlantica a Bruxelles. «Accolgo con favore l'annuncio di oggi della Spagna che fornirà lanciatori per rafforzare le difese aeree dell'Ucraina. Ringrazio tutti i nostri alleati per i contributi significativi e li esorto a continuare a intensificare»

16.56 – Stoltenberg: “Uso armi nucleari cambierebbe natura guerra”
È «importante continuare a coordinarci» tra alleati nella Nato. «Prendiamo seriamente le minacce» della Russia riguardanti il possibile uso di armi nucleari. «Non ci faremo intimidire. Ogni uso di armi atomiche cambierebbe in maniera radicale la natura del conflitto» in Ucraina. Lo ribadisce il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Bruxelles al termine della Ministeriale Difesa.

16.55 – Zelensky: “Europa si liberi dalla paura della Russia”
Il presidente ucraino Volodimir Zelensky ha esortato i Paesi europei ad accantonare la paura della Russia, sollecitando l'adozione di altre misure perché Vladimir Putin sia sempre più isolato. «L'Europa non si è ancora liberata dalla paura della Russia», ha detto Zelensky in una intervista alla rete televisiva ZDF, in cui ha anche riconosciuto che, sebbene vi sia il rischio che Mosca utilizzi armi nucleari, Putin lo farà solo se sarà certo «che non ci saranno conseguenze per lui». Così, Zelensky ha consigliato alle potenze europee di non farsi ricattare dalle minacce russe e di cercare di mettere sempre più alle strette Putin, in modo che la società russa comprenda di aver votato Presidente un leader che minaccia il pianeta con l'uso di armi nucleari

16.53 – Kiev: “Venti nostri militari liberati”
Dopo l'annuncio di Mosca, arriva anche quello di Kiev sul nuovo scambio di prigionieri tra i due Paesi in guerra. Andrii Yermak, a capo dell'ufficio della presidenza ucraina, ha twittato che «i nostri stanno tornando a casa», postato anche la foto dei 20 militari ucraini liberati – lo stesso numero dei soldati russi rilasciati nello scambio - a bordo dell'autobis che li sta riportando in patria

16.51 – Ue: “Lavoro su 3.200 crimini guerra,riferiti 37mila”
Sui possibili crimini di guerra in Ucraina «per il momento 37.000 casi sono stati riportati e si sta lavorando su 3.200 crimini. Ci sono 176 persone coinvolte come sospettate e ci sono vari processi in corso. Per il momento ci sono già 9 condanne». Lo ha detto il Commissario Ue alla Giustizia Didier Reydners nella conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri della giustizia a Lussemburgo. «14 Stati membri hanno iniziato indagini, ma non il procedimento, quindi non so quante persone siano coinvolte in tali processi. Sono 14 gli Stati membri che stanno portando avanti le indagini in funzione della giurisdizione universale»

16.47 – Reynders: “Congelati 17,4 mld russi; 90% da 7 Paesi”
«Abbiamo parlato di molti temi dedicati all'Ucraina. Per prima cosa, del modo di applicazione delle sanzioni. Con la task force "freeze and seize" è stato possibile congelare finora 17,4 miliardi di euro in Europa. E' una somma importante, ma il 90% di questo e' dovuto a sette Stati membri. Quindi e' importante che tutti gli Stati membri applichino correttamente le sanzioni e riportino alla Commissione le somme corrette che e' stato possibile congelare». Lo ha dichiarato il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, in conferenza stampa dopo il Consiglio Giustizia e Affari interni dell'Ue

16.43 – Stoltenberg: “Uso nucleare Nato estremamente remoto”
«Le circostanze in cui la Nato potrebbe dover usare le armi nucleari sono estremamente remote» ma «la Russia sa che se usa armi nucleari in Ucraina ciò avrà severe conseguenze». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione dei ministri della Difesa della Nato.

16.42 – Nato: “Forniremo sistemi di disturbo anti-drone”
«Forniremo a Kiev anche dei dispositivi di disturbo per contrastare i droni». Lo ha annunciato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione dei ministri della Difesa.

16.40 – Nato: “Più soldati nella parte orientale”
«Stiamo aumentando il numero di truppe ad alta preparazione e ora abbiamo più soldati nella parte orientale della nostra alleanza compresi otto battlegroup Nato dal Baltico al Mar Nero». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione dei ministri della Difesa della Nato

16.38 – Nato: “Non siamo parte del conflitto ma continueremo a garantire sostegno”
«La Nato non è parte del conflitto ma continuera' a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione dei ministri della Difesa della Nato. «L'Ucraina sta facendo buoni progressi sul campo di battaglia», ha detto Stoltenberg che ha "accolto con favore" gli annunci di nuovi aiuti militari da parte degli alleati

16.33 – Spagna: “Utilizzo del nucleare da parte di Putin è sul tavolo”
«È uno scenario sul tavolo. È uno scenario che ovviamente speriamo non si realizzi. Ma in ogni caso, Putin deve sapere che non accetteremo alcun tipo di minaccia». Lo ha dichiarato la ministra spagnola della Difesa, Margarita Robles, a margine della riunione ministriale della Nato a Bruxelles. «Spero che questo scenario non si realizzi», ha insistito Robles. «Se ci fosse un qualche tipo di attacco nucleare, che ovviamente nessuno esclude, sarebbe terribile per tutti e quindi è uno scenario che non dovremmo considerare», ha evidenziato. Il ministro spagnolo ha però assicurato che «tutti i Paesi alleati» hanno dichiarato oggi che «non cederemo un istante alle minacce della Russia»

16.22 – Peskov: “Aperti a negoziati per raggiungere obiettivi operazioni”
L'operazione militare speciale «lanciata dalla Russia in Ucraina continua e i suoi obiettivi non sono cambiati. Ma quegli obiettivi ''possono essere raggiunti attraverso i negoziati». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov spiegando che «l'operazione militare speciale continua fino a quando non saranno raggiunti i nostri obiettivi. Tuttavia abbiamo più volte ribadito che restiamo aperti ai negoziati per raggiungere i nostri obiettivi»

16.21 – Kiev, raid russi nell'ovest dell'Ucraina. Bombe su Leopoli e Ternopil: “La difesa aerea  ha funzionato”
Diverse esplosioni si sono verificate questo pomeriggio in alucne regioni dell'Ucraina occidentale, tra cui Leopoli e Ternopil. Lo riporta Unian, citando le autorità locali. Durante l'attacco alla regione di Leopoli, gli occupanti russi hanno nuovamente colpito una struttura militare nel distretto di Zolochiv. Lo ha annunciato il capo della regione Maksym Kozytskyi. «La proprietà militare è stata distrutta, non ci sono state vittime. L'oggetto si trova nel distretto di Zolochiv. Sono stati sparati 3 missili, ma un missile è stato abbattuto dalle nostre forze di difesa aerea», ha spiegato.

16.20 – Lavrov: “Se segnali da Usa pronti a prenderli in considerazione”
In merito a un eventuale dialogo fra Russia e Ucraina «non correremo dietro a nessuno, se ci sono proposte serie e concrete, siamo pronti a prenderle in considerazione». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, in un'intervista a Izvestiya riportata dalla Tass. Per quanto riguarda esplicitamente gli Stati Uniti, «non so quale potrebbe essere un segnale, ma quando ci sarà saremo pronti a prenderlo in considerazione», ha aggiunto

16.19 – Repubblica ceca vieta ingresso a turisti russi con visti Schengen. «Segnale dopo l’attacco ai civili a Kiev"
A partire dal 25 ottobre, la Repubblica ceca non consentirà più l'ingresso nel suo territorio a turisti, sportivi e artisti russi in possesso di un visto che dia accesso all'area di libera circolazione Schengen all'interno dell'Ue. La decisione è stata presa dal governo ceco sull'esempio di Finlandia, Polonia e paesi Baltici. Per ll capo della diplomazia, la decisione è anche una reazione ai bombardamenti russi di lunedì e martedì su obiettivi civili in Ucraina «per inviare un chiaro messaggio ai cittadini della Federazione Russa». Secondo il ministro degli Esteri, Jan Lipavsky, la misura riguarderà principalmente chi arriva all'aeroporto di Praga. Secondo i dati a disposizione del ministero, allo scalo di Vaclav Havel attualmente arrivano fino a 200 cittadini russi al giorno.

15.59 – «Condominio colpito da ucraini nella città russa di Belgorod». Lo riferisce il sindaco. Sentite otto esplosioni
Un condominio è stato colpito da un attacco ucraino a Belgorod, città della Russia occidentale, vicina al confine con l'Ucraina. Lo ha riferito il sindaco Anton Ivanov, citato da Ria Novosti. Secondo l'agenzia di stampa statale russa si sarebbero sentite 8 esplosioni. 

15.48 – Cremlino a Zelensky: «Sulle infrastrutture la Russia non si spara sui piedi»
«La Russia non ha l'abitudine di spararsi sui piedi», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in risposta a chi gli chiedeva di commentare la dichiarazione di Volodymyr Zelensky secondo cui la Federazione russa potrebbe colpire la sua stessa infrastruttura del gas e incolpare poi l'Ucraina. Lo riporta la Tass.

15.44 – Morto cittadino statunitense in Donbass
Il dipartimento di Stato Usa ha confermato il decesso di un cittadino americano nella regione ucraina del Donbass, senza indicare però le generalità né il modo in cui è morto. «Siamo in contatti con la famiglia e stiamo fornendo tutta l'assistenza necessaria», ha riferito un portavoce del ministero.

15.41 – Erdogan invita Lukashenko in Turchia
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un incontro con il leader della Bielorussia Alexander Lukashenko ad Astana. Al termine del bilaterale non c'è stata conferenza stampa, ma il portavoce della presidenza bielorussa ha spiegato che Erdogan ha invitato Lukashenko a recarsi in visita ufficiale in Turchia.

15.37 – Zelensky: «La Russia rifiuta il dialogo, parla solo la lingua del terrore»
La Russia «rifiuta deliberatamente qualsiasi dialogo reale con noi e vuole parlare solo la lingua del terrore. Questo fatto deve essere riconosciuto a tutti i livelli: politico, legale e sul campo di battaglia in Ucraina, sostenendo le nostre capacità di difesa», scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. «L'Ucraina ha offerto la sua via alla pace - ha aggiunto -, questa è la via europea, quella del dialogo e dei principi. È molto più breve di quanto sembri. Ma solo a condizione che il dialogo fine a se stesso sia onesto, tra tutti coloro che veramente apprezzano la libertà, e che la parola “dialogo” non mascheri il desiderio di chiudere un occhio sulla guerra».

15.27 – Appello di una sopravvissuta a Nagasaki: «Eliminate le armi nucleari» 
«La situazione della guerra tra Russia e Ucraina peggiora sempre di più. Cosa vuole ottenere il presidente Putin? Di quante vite preziose, di questi due Paesi, ha bisogno per realizzare la sua egoistica ambizione? Cosa può fare il mondo per fermare la guerra? La decisione di un solo uomo ha dato inizio alla guerra, ma ora non la finirà più. Sono le voci delle persone, della società civile di entrambe le parti coinvolte e del mondo intero a dover porre fine a questa guerra ingiustificata. Penso che ciò che Putin teme di più sia essere chiamato criminale di guerra», afferma Wada Masako, hibakusha (termine giapponese che indica i sopravvissuti al bombardamento atomico) di Nagasaki, commenta il rischio di escalation nucleare che sta accompagnando il conflitto in corso. E lancia un «appello alla coscienza e alla saggezza di ciascuno» perché si attui «'l'impegno inequivocabile di eliminare gli arsenali nucleari'». Wanda Masako era solo una bambina di un anno e 10 mesi quando Nagasaki fu devastata dalla bomba atomica. Oggi l'età media degli hibakusha è di 85 anni e, sottolinea lei, '«ogni anno muoiono circa 9000 Hibakusha. Presto non ci saranno sopravvissuti alla bomba atomica. Ma prima di allora»', aggiunge sottolineando che '«l'intera razza umana è sull'orlo di una guerra nucleare'», il rischio è che «con l'uso di una terza arma nucleare, il mondo possa avere nuovi Hibakusha, che sperimenteranno la stessa sofferenza che abbiamo subito noi»

15.21 – Washington Post: «Elite russa non condivide la gioia di Kadyrov e Prigozhin, inizia fase rivoluzionaria»
Mentre i due “mastini” della guerra Ramzan Kadyrov e Evgheny Prigozhin hanno esultato per il nuovo corso impresso all'operazione militare contro l'Ucraina lunedì, diversi esponenti dell'élite politica ed economica in Russia manifestano emozioni più fosche in interviste, a identità nascosta, con il Washington Post. I raid contro le città ucraine vengono considerati come una escalation militare in parte organizzata per nascondere i problemi dell'operazione con un impatto che tuttavia sarà solo temporaneo. Perché «è chiaro che una vittoria militare o anche solo politica non è possibile». D'altronde, spiega un funzionario pubblico, «non lo è neanche una sconfitta. La situazione si sta trasformando in quella che negli scacchi si chiama zugzwang». «Abbiamo iniziato a entrare in una situazione rivoluzionaria. Tutti aspettano qualcosa di diverso di quello che accade ora: una leadershp diversa, una guerra diversa. I falchi vogliono azioni più decise. Le colombe non vogliono la guerra. Sta maturando il tempo per un cambiamento del sistema politico. Ma come accadrà, non lo so», ha aggiunto.

15.12 – Kherson, i filorussi chiedono l’evacuazione dei civili
Il governatore di Kherson insediato da Mosca esorta i residenti a evacuare. «Abbiamo suggerito a tutte le persone della regione di Kherson, se lo desiderano, di partire per altre regioni per proteggersi dai missili», ha detto in un video su telegram il capo dell'amministrazione locale. Vladimir Saldo ha affermato che la regione è stata colpita da una quantità crescente di attacchi missilistici che hanno portato «gravi danni», a dimostrazione del fatto che la controffensiva ucraina continua a fare progressi. Per effettuare questa operazione il governatore ha chiesto aiuto alla Russia.

15.09 – Cremlino: «Arrestati sabotatori del gasdotto Turkish Stream»
Le autorità russe hanno arrestato alcune persone accusate di aver tentato di sabotare il gasdotto Turkish Stream. Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un incontro con i giornalisti ad Astana, dove si trova con il presidente Vladimir Putin. «I sabotatori sono stati presi, diverse persone sono state arrestate, volevano far saltare in aria la nostra struttura sul nostro territorio», ha detto Peskov. Lunedì, in una riunione operativa con i membri del Consiglio di sicurezza, Vladimir Putin ha detto che Kiev ha cercato di far saltare in aria una delle sezioni del Turkish Stream. Oggi ne ha parlato anche in un incontro con il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan.

15.02 – Domani conferenza stampa di Putin ad Astana
Il presidente russo Vladimir Putin terrà domani una conferenza stampa ad Astana, a conclusione del vertice Cica in Kazakistan ed all'indomani dell'incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Lo rende noto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

14.58 – Venti militari russi rilasciati da Kiev
In seguito a negoziati «20 soldati russi sono stati rimpatriati dal territorio dell'Ucraina controllato dal regime di Kiev», ha riferito il ministero della Difesa di Mosca.

14.51 – Borrell: «Subito missione di addestramento Ue per l’esercito ucraino»
«Informerò anche gli alleati Nato della creazione di una missione militare Ue di addestramento per supportare l'esercito ucraino», ha affermato l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza atlantica a Bruxelles. «In questo momento in cui Putin continua l'escalation, dobbiamo continuare a supportare l'Ucraina per quanto serve e per tutto il tempo che serve», ha aggiunto.

14.27 – Ucraina: Kiev, 1000 militari russi di stanza in Bielorussia
Il comandante delle forze armate ucraine, Serhiy Naev, ha detto che circa mille militari russi sono «costantemente di stanza sul territorio della Bielorussia». Lo riporta Ukrainska Pravda.

14.06 – Mosca, Putin-Erdogan non hanno discusso soluzione conflitto
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha affermato che la questione di una possibile risoluzione al conflitto in Ucraina non è stata discussa dai presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, durante il loro incontro oggi a Astana. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti.

13.50 – Il Consiglio d’Europa a Strasburgo: la Russia sia definita regime terrorista
L’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa chiede a tutti gli Stati membri di «dichiarare l’attuale regime russo come regime terrorista”. La richiesta, passata quasi all’unanimità, con il voto favorevole degli italiani, Manuel Vescovi (Lega), Marina Berlinghieri (Pd) e Maurizio Buccarella (Gruppo misto), è contenuta in un rapporto in cui l’assemblea chiede anche alle capitali di non riconoscere in alcun modo l’annessione di territorio ucraino da parte della Russia, e neppure i referendum imposti da Mosca. L’assemblea di Strasburgo chiede inoltre che «i negoziati di pace possano aver luogo solo alle condizioni dell’Ucraina».

13.47 – Ucraina: Podolyak, “I russi hanno lanciato il missile per colpire Kharkiv, ma è caduto a Belgorod”
Kiev contesta le accuse dei russi di aver lanciato un missile su Belgorod, città al confine con l’Ucraina. In un tweet il consigliere del presidente ucraino scrive: «La Russia ha lanciato un missile verso Kharkiv, ma qualcosa è andato storto e ha colpito un edificio residenziale a Belgorod, in Russia. Ci sarà un’indagine? O punizione? No, a Putin non interessa chi uccidere: ucraini o russi. I propagandisti troveranno rapidamente una falsa spiegazione».

13.42 – Ucraina: Zelensky, no diplomazia finché parlano armi, richiama Francia e Italia
La diplomazia è uno strumento «importante ma non ci può essere finché le armi parlano». Lo ha detto il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky intervenendo all'assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Il leader ucraino ha anche chiesto aiuti militari a Francia e Italia. «Ci aspettiamo passi importanti dall'Italia e dalla Francia» perché sulla difesa aerea «sinceramente abbiamo il 10% di quanto ci serve per difenderci».

13.23 – Concluso l’incontro Putin-Erdogan, è durato un'ora e mezza
Si è concluso il colloquio ad Astana tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader turco Erdogan: l'incontro è durato un'ora e mezza. Lo riferisce Ria Novosti. Il Cremlino sostiene: il presidente turco ha valutato positivamente l'idea di Vladimir Putin di un hub del gas in Turchia. Lo fa sapere il portavoce del Cremlino Peskov dopo l'incontro tra i due leader ad Astana.

12.51 – Usa: per Biden la Cina sfida geopolitica maggiore, Russia profondamente pericolosa
Dopo quasi otto mesi di guerra in Ucraina, e le ripetute minacce di utilizzo di armi nucleari da parte di Vladimir Putin, l’America di Joe Biden considera ancora la Cina la principale sfida geopolitica, mentre il contenimento di «una Russia profondamente pericolosa» rimane l’obiettivo chiave per gli Stati Uniti. È questo il senso della nuova Strategia di Sicurezza Nazionale, che arriva con mesi di ritardo perché era «imprudente» pubblicarla quando «non era chiaro esattamente in che direzione sarebbe andata la guerra» in Ucraina, ha spiegato il Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan. «La Cina e Russia stanno sempre più allineandosi, ma le sfide che costituiscono sono, in modo importante, distinte – si legge nel documento di 48 pagine diffuso ieri dalla Casa Bianca – Noi avremo come priorità il mantenimento di un vantaggio competitivo duraturo con la Cina mentre continuiamo a limitare un'ancora profondamente pericolosa Russia».

12.33 – “Condominio colpito da ucraini nella città russa Belgorod”. Lo riferisce il sindaco. Avvertite otto esplosioni
Un condominio è stato colpito da un attacco ucraino a Belgorod, città della Russia occidentale, vicina al confine con l’Ucraina. Lo ha riferito il sindaco Anton Ivanov, citato da Ria Novosti. Secondo l’agenzia di stampa statale russa si sarebbero sentite 8 esplosioni.

12.19 – Ucraina: militari Kiev, pronti per eventuale attacco da Bielorussia
«Le truppe ucraine sono pronte per un possibile attacco nemico dalla Bielorussia e, se necessario, possono aumentare le loro forze al confine settentrionale». Lo ha detto il comandante delle forze armate ucraine, Serhiy Naev. Lo riporta Unian.

12.00 – Kazakistan: iniziato incontro tra Putin e il presidente Turco Erdogan ad Astana
È iniziato ad Astana, in Kazakistan, a margine del vertice Cica, l'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin ed il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per parlare della guerra in Ucraina. Lo riferiscono i media turchi.

11.25 – Nato: 14 alleati e Finlandia svilupperanno sistema di scudo aereo

Oggi i ministri della Difesa di 14 alleati della Nato (Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Ungheria, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Slovacchia, Slovenia, Romania, Regno Unito) e della Finlandia si sono riuniti a Bruxelles per firmare una lettera di intenti per lo sviluppo di una European Sky Shield Initiative. Guidata dalla Germania, l’iniziativa mira a creare un sistema europeo di difesa aerea e missilistica attraverso l'acquisizione comune di apparecchiature di difesa aerea e missili da parte delle nazioni europee. Ciò rafforzerà la difesa aerea e missilistica integrata della Nato. L’iniziativa consentirà a tutte le nazioni partecipanti di sviluppare congiuntamente un sistema di difesa aerea utilizzando soluzioni interoperabili pronte all’uso. Questo approccio multinazionale e sfaccettato offre alle nazioni un modo flessibile e scalabile per rafforzare la loro deterrenza e difesa in modo efficiente ed economico. «Questo impegno è ancora più cruciale oggi, poiché assistiamo agli attacchi missilistici spietati e indiscriminati della Russia in Ucraina, che uccidono civili e distruggono infrastrutture critiche. In questo contesto, accolgo con favore la leadership tedesca nel lancio dell'iniziativa European Sky Shield», commenta il vice segretario generale della Nato Mircea Geoana.

10.50 – Strasburgo: Zelensky, “bene strumenti difesa aerea giunti da Berlino. Germania tra 5 Paesi con rifornimenti adatti a chiudere cieli”
«Sono contento che I primi rifornimenti per la difesa aerea siano arrivati ieri dalla Germania, che è uno dei soli 5 paesi che producono quanto ci serve per difendere i nostri cieli». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel corso del suo intervento in video al Consiglio d’Europa, dopo che un parlamentare britannico conservatore, Ian Liddell-Grainger, gli aveva chiesto di denunciare apertamente gli Stati he non stanno aiutando l’Ucraina, e aveva puntato il dito contro Berlino.

10.40 – Strasburgo: Zelensky al CdE, gli ucraini si chiedono ‘a quando la pace?’”. Il presidente interviene all’assemblea del Consiglio d’Europa
«Quando saremo in grado di essere di nuovo in pace?». È la domanda che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha posto erga omnes intervenendo in video conferenza all'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. «L’Ucraina si sveglia ogni mattina domandandosi quali saranno prossimi bersagli? E non parlo solo di questi ultimi giorni, parlo degli ultimi oltre 200 giorni dall’invasione e prima di quello della Guerra in Donbass», ha detto Zelensky. «Quando smetteremo di chiedercelo, quando tornerà la pace?», ha incalzato il Presidente ucraino.

10.27 – Ucraina: Lavrov, “sì al dialogo ma nessuno offre iniziative sane”
La Russia non rifiuta e non ha mai rifiutato alcuna seria proposta di contatti o negoziati sull’Ucraina: il problema è che «nessuno offre iniziative sane». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in un’intervista televisiva con Pavel Zarubin, ripresa da Ria Novosti.

10.25 – Kiev, “soldati russi portano tank su mine per non combattere”. In video carrarmato centra deliberatamente ordigno ben visibile

«I militari russi passano deliberatamente sopra le mine con i loro carrarmati, in particolare veicoli corazzati da combattimento, per danneggiarli e smettere di combattere»: lo afferma la Guardia nazionale ucraina spiegando così il video pubblicato dai media nazionali e internazionali in cui si vede un carrarmato russo che passa su una mina ed esplode nonostante gli ordigni fossero ben visibili. Lo riporta Espreso tv. «I russi guidano portando i loro tank sulle mine per farli esplodere e non combattere più. Nel video le immagini mostrano che c’erano tre file di mine. Anche a Irpin e Bucha i soldati russi hanno scaricato il carburante, lasciato l'equipaggiamento per non combattere», ha detto Yaroslav Lysenko, della Guardia nazionale ucraina. «Penso che anche loro dovrebbe avere la possibilità di arrendersi. Il nostro programma sta funzionando, ho sentito che più di 150 uomini si sono già arresi a Donetsk. Con il passaparola, le informazioni si diffonderanno rapidamente e cominceranno ad arrendersi in massa», ha aggiunto.

10.10 – Ucraina, Zelensky: “Ci servono 57 miliardi di dollari”
«
L’Ucraina ha bisogno di 57 miliardi di dollari per coprire il deficit di bilancio l’anno prossimo e per ricostruire infrastrutture cruciali ed energetiche» distrutte nella guerra con la Russia. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo in video collegamento alle riunioni di Fmi e Banca Mondiale. Zelensky ha anche chiesto un limite di credito di cinque miliardi per l’acquisto di gas e carbone.

10.05 – Un morto nel bombardamento russo su Mykolaiv
Sale il bilancio delle vittime: una persona ha perso la vita nell’attacco russo avvenuto durante la notte scorsa contro la città di Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’Amministrazione militare regionale, Vitalii Kim, come riporta la Ukrainska Pravda. Il numero dei dispersi per il momento è fermo a sette.

9.57 – Ucraina: separatisti, le forse russe sono alle porte di Bakhmout
Le forze russe sono alle porte di Bakhmout dopo aver catturato due villaggi vicino alla città dell’Ucraina orientale. Lo hanno detto le forze separatiste filo-russe nella regione. Secondo il canale Telegram dei combattenti separatisti di Donetsk, le armate di Mosca hanno preso il controllo dei villaggi di Opytne e Ivangrad, direttamente a sud di Bakhmout, una città che stanno cercando di conquistare da agosto e l’unica parte del fronte dove si trovano le truppe di Mosca che avanza in questo momento.

9.46 – Regno unito: i russi arretrati di 20 km nel Kherson, cercano di consolidare nuova linea del fronte a sud
Dopo essersi ritirate di circa 20 km nel nord del settore di Kherson, nell’Ucraina meridionale, all'inizio di ottobre, le forze russe stanno probabilmente cercando di consolidare una nuova linea del fronte a ovest del villaggio di Mylove: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione in Ucraina. Pesanti combattimenti continuano lungo questa linea, soprattutto all’estremità occidentale, dove a causa dei progressi ucraini il fianco della Russia non è più protetto dal fiume Inhulets, si legge nel rapporto pubblicato oggi dal ministero della Difesa di Londra. «Negli ultimi giorni, le autorità di occupazione russe hanno probabilmente ordinato la preparazione per l'evacuazione di alcuni civili da Kherson», aggiunge il rapporto. «È probabile che prevedano che i combattimenti si estendano alla stessa città di Kherson».

9.40 – Ucraina: militari Iran insegnano uso droni ai russi. Istruttori in Crimea, a Zhelezny Port e Gladovtsy

I russi avrebbero schierato militari iraniani associati al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche nei territori occupati dell'Ucraina per insegnare all'esercito russo come usare i droni Shahed-136. Lo sostiene l'Istituto americano per lo studio della guerra (Isw). Isw, citando il Center for National Resistance, ha riferito che le truppe russe hanno portato un numero imprecisato di istruttori iraniani a Dzhankoy in Crimea, a Zhelezny Port e Gladovtsy nella regione di Kherson per addestrare le truppe russe all'uso dei droni d'attacco. Il centro ha affermato che gli istruttori iraniani controllano direttamente il lancio di Shaheds su obiettivi civili in Ucraina, comprese le regioni di Mykolaiv e Odessa.

9.30 – Kiev, soldati disertano, stop di Mosca a offensiva Donetsk. Stato Maggiore, nuove reclute si rifiutano di eseguire ordini
Le forze russe hanno iniziato a ricevere dai vertici militari l’ordine di sospendere le operazioni offensive su diversi fronti, in particolare nella regione di Donetsk (est): lo ha reso noto su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina spiegando che la decisione è legata al basso morale dei rinforzi recentemente arrivati, ai numerosi atti di diserzione da parte delle nuove reclute e al loro rifiuto di eseguire gli ordini. Lo riporta la Ukrainska Pravda.

9.20 – Putin: “Esiste una minaccia per la fame del mondo dovuta alla volatilità dei prezzi dell’energia”
Vladimir Putin, ha avvertito dell’esistenza di una «vera minaccia della fame» nel mondo a causa della volatilità dei prezzi di energia e cibo dovuta alla guerra in Ucraina. Durante la Conferenza sulle misure di interazione e di rafforzamento della fiducia in Asia (Cica) nella capitale del Kazakistan Astana, il presidente russo ha affermato che c’è «un aumento della volatilità» dei prezzi che «porta al deterioramento della qualità della vita sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo». «C’è una reale minaccia di fame e sconvolgimenti sociali su larga scala, soprattutto nei paesi più poveri», ha detto Putin, ripreso dall’agenzia di stampa russa Interfax, chiedendo «l’eliminazione di tutte le barriere artificiali e illegittime che impediscono il ripristino del normale funzionamento delle catene globali di approvvigionamento». Ciò consentirebbe di «risolvere problemi urgenti nel campo della sicurezza alimentare e la Russia sta facendo tutto il possibile per consegnare prodotti ai paesi bisognosi».

9.05 – Il ministro degli Esteri estone: “In gioco il futuro e l’architettura di sicurezza europea”
«Nonostante il coraggio e la determinazione inimmaginabili degli ucraini nel difendere il proprio Paese, non possono farcela senza ulteriori forniture dell’Occidente. Dobbiamo rimanere uniti e mostrare al regime di Putin il nostro incrollabile sostegno alla vittoria Ucraina». Lo dice al Sole 24 Ore il ministro degli Esteri dell’Estonia, Urmas Reinsalu, secondo il quale bisogna fornire «più armi pesanti», mantenere «alto il livello delle sanzioni, creando una struttura per chiamare a rendere conto legalmente i leader russi, in uniforme o meno, responsabili dell’aggressione» e «pensare a una rinnovata architettura di sicurezza europea dopo la guerra». Secondo il ministro, «sul piano morale e della sicurezza c’è un grande punto interrogativo relativo ai Paesi occidentali», ovvero se si sia «fatto abbastanza in termini di deterrenza per fermare questa guerra».

8.50 – Usa, difenderemo ogni centimetro del territorio Nato
«Gli Stati Uniti sono assolutamente impegnati nell’attuazione dell’articolo 5 e sono impegnati nella difesa di ogni centimetro del territorio della Nato se e quando sarà necessario». Lo ha dichiarato il segretario alla Difesa americano, Llyod Austin, in un punto stampa con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, prima dell’avvio dei lavori della ministeriale in corso a Bruxelles. Austin ha riaffermato l’impegno a «sostenere l’Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario» e si è detto «orgoglioso del lavoro che gli alleati hanno fatto in questi mesi di sostegno all’Ucraina».

8.40 – Ucraina: Stoltenberg, da voto Onu chiara condanna annessioni illegali
«Accolgo con favore il messaggio molto forte che arriva dalla comunità internazionale. Il voto di ieri all’Onu è stata una chiara condanna dell’annessione illegale dei territori ucraini e un chiaro invito al presidente russo Putin a revocare queste decisioni e a rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina». Lo ha affermato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza atlantica a Bruxelles.

8.30 – Ucraina: Zelensky, estratto vivo bimbo sotto macerie a Mykolaiv
Un bambino di 11 anni è stato estratto vivo dalle macerie dopo il bombardamento della notte a Mykolaiv. Lo riferisce su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Il bambino ha trascorso 6 ore sotto le macerie. Il bambino riceve assistenza medica».

8.25 – Mosca, “Kiev nella Nato può portare terza guerra mondiale”. Venediktov: “Alleanza capisce natura suicida di questo passo”
«L’adesione dell'Ucraina alla Nato può portare alla Terza guerra mondiale e la stessa Alleanza atlantica lo capisce», ha dichiarato il vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo Alexander Venediktov in un’intervista alla Tass. «Con l’adesione dell’Ucraina alla Nato entrerà in vigore il quinto articolo (sulla difesa collettiva)», ha aggiunto: «La stessa Nato comprende la natura suicida di questo passo». «L’adesione dell’Ucraina alla Nato è per noi inaccettabile», ha detto: «L’Occidente deve capire che le parole di Zelensky sulla necessità di attacchi preventivi contro la Russia sono un invito alla terza guerra mondiale».

8.18 – Ucraina: Erdogan, arrivare alla pace attraverso diplomazia. Leader turco, “bagno di sangue finisca il prima possibile”
«Una pace giusta può essere ottenuta attraverso la diplomazia, non ci possono essere vincitori in una guerra e perdenti nella pace». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, parlando del conflitto tra Mosca e Kiev durante il vertice della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia in Kazakhstan. «Il nostro obiettivo è che il bagno di sangue finisca il prima possibile», ha aggiunto il presidente turco.

8.05 – Regno Unito e Francia forniranno sistemi di difesa aerea all’Ucraina
Regno unito e Francia forniranno sistemi di difesa aerea all’Ucraina. A riportarlo è il Kiyv Indipendent, che riprende dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron rilasciate durante un’intervista televisiva a France 2, e quelle di Ben Wallace, segretario per la Difesa britannico. I sistemi di difesa saranno composti principalmente da missili e radar. Macron ha confermato di aver negoziato la consegna di sei obici Caesar (un camion attrezzato con un cannone di ultima generazione). «Queste armi –ha detto Wallace, citato dal Guardian – aiuteranno l’Ucraina a difendere i suoi cieli dagli attacchi e rafforzeranno la loro difesa missilistica generale insieme ai Nasams statunitensi».

7.55 – Mosca favorevole a una soluzione diplomatica ma non a spese sicurezza. Vice segretario Consiglio di sicurezza: “non vogliamo fare a pezzi nessuno”
La Russia è favorevole a una rapida soluzione diplomatica della questione ucraina, non cerca di «fare a pezzi nessuno» e vuole coesistere pacificamente con l’Ucraina e con tutta l’Europa, anche se non a spese della sua sicurezza: lo ha detto il vice segretario del Consiglio di sicurezza russo, Alexander Venediktov, in un’intervista alla Tass.

7.52 – Putin, mondo multipolare, i centri potere si rafforzano in Asia
Il mondo sta diventando multipolare, con nuovi centri di potere che si rafforzano in Asia: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, come riporta la Tass

7.45 – Russia: Duma, se Kiev continuerà atti terrore risposta Mosca più dura
Se Kiev continuerà i suoi attacchi terroristici, la risposta della Russia sarà più dura: lo ha detto il presidente della Duma Vjačeslav Volodin, la Camera bassa del Parlamento russo, come riporta la Tass.

7.35 – Massicci bombardamenti su Mykolaiv e Nikopol
La città di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, è stata «bombardata massicciamente» durante la notte. Lo ha detto il sindaco della città Oleksandr Senkevych su Telegram, precisando che «un edificio residenziale di cinque piani è stato colpito. Due dei suoi piani superiori sono stati completamente distrutti e il resto è coperto di macerie». Il sindaco ha aggiunto che i soccorritori stanno lavorando sulla scena, senza aggiungere se ci sono feriti o morti. Anche un’altra città del sud, Nikopol, è stata colpita da bombardamenti durante la notte. Lo ha scritto su Telegram il membro del parlamento ucraino Oleksiy Goncharenko, aggiungendo che un uomo di 59 anni è stato ferito e circa 30 grattacieli e case private sono stati danneggiati, lasciando circa 2000 famiglie senza elettricità.

6.45 – L’area ucraina di Kiev colpita da droni kamikaze di fabbricazione iraniana

La regione della capitale dell'Ucraina è stata colpita da droni kamikaze di fabbricazione iraniana, facendo accorrere i soccorritori sulla scena, mentre i residenti si sono svegliati con le sirene dei raid aerei per la quarta mattina consecutiva dopo il massiccio e mortale attacco della Russia in tutto il Paese lunedì. Il governatore regionale di Kiev, Oleksiy Kuleba, ha dichiarato che l'attacco è avvenuto giovedì mattina presto nell'area intorno alla capitale. Non è ancora chiaro se ci siano state vittime. Nella città meridionale di Mykolaiv, un bombardamento notturno ha distrutto un edificio di cinque piani mentre i combattimenti continuavano lungo il fronte meridionale dell'Ucraina. Il sindaco di Mykolaiv, Oleksandr Sienkovych, ha dichiarato che gli ultimi due piani dell'edificio sono stati completamente distrutti in un unico colpo e il resto dell'edificio è stato lasciato in macerie. Non è stato immediatamente chiaro se ci siano state vittime.

2.15 – Ucraina: Biden, Russia non può cancellarla da mappe
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha affermato che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha inviato un «messaggio chiaro» a Mosca condannando le annessioni di territori ucraini alla Russia. Lo riferisce la Casa Bianca. «La posta in gioco di questo conflitto è chiara a tutti e il mondo ha inviato un chiaro messaggio in risposta: la Russia non può cancellare uno Stato sovrano dalla mappa», ha affermato Biden.

00.24 – Onu, Usa: “La stragrande maggioranza delle nazioni è con l’Ucraina”
«Quella di oggi dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite è una votazione eccezionale e un potente messaggio che ci ricorda come la stragrande maggioranza delle nazioni stia con l'Ucraina». È il commento del segretario di Stato americano, Antony Blinken, all'approvazione della risoluzione Onu di condanna dell'invasione russa in Ucraina. «Gli Stati Uniti - ha aggiunto - sono orgogliosi di aver votato a favore. Con pochissime nazioni a favore della Russia, è chiaro come l'unità internazionale su questo tema sia indissolubile».

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