Il re emerito di Spagna, Juan Carlos I, che ha lasciato il Paese martedì scorso, abdicando sotto il peso di accuse di corruzione, si è rifugiato ad Abu Dhabi. Esce allo scoperto la località del «dorato esilio» del monarca emerito, dopo che si sono rincorse molte illazioni. Ha scelto di soggiornare nel lussuosissimo Hotel Emirates Palace. A rivelare l’indiscrezione è il quotidiano spagnolo Abc, smentendo la fuga in Portogallo o a Santo Domingo. Il giornale ricostruisce il viaggio con dovizia di dettagli, in jet privato da Vigo in Galizia fino all’aeroporto di Al Bateen, scalo utilizzato esclusivamente dai voli privati che atterrano nella capitale degli Emirati, in sette ore e 13 minuti.

Da lì si è mosso in elicottero fino all’Emirates Palace, uno fra gli alberghi più cari al mondo: 850mila metri quadrati di lusso con spiaggia privata. Juan Carlos alloggerebbe in una delle sei suite presidenziali - da 11mila euro a notte - da dove non si sarebbe mai mosso, date le temperature elevate. Non è la prima volta che il monarca alloggia lì, la scelta non è casuale dato l’altissimo livello di riservatezza che il luogo garantisce. È una vera e propria fortezza a prova di paparazzi, ad Abu Dhabi le leggi in merito sono particolarmente restrittive. Ma Juan Carlos potrebbe anche usufruire di sicurezza privata, grazie alla personale amicizia con il principe ereditario degli Emirati, Mohammed bin Zayed Al Nahyan.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Juan Carlos che fugge dalla Spagna. Elisabetta che resiste in Gran Bretagna. Gli scandinavi che si eclissano. I giovani che rinunciano ai privilegi: pagano le tasse e prendono da soli il cibo in frigorifero. Stili diversi e un’unico destino: perdere potere come unica via per sopravvivere]]

L’ultima volta che è stato ad Abu Dhabi è stato lo sorso novembre, in occasione del Gran Premio di Formula Uno. Ma i viaggi del sovrano nella zona emergono soprattutto dai verbali nelle inchieste che lo hanno messo alle strette, nei racconti della sua amante, Corinna Zu Sayn-Wittgenstein, la stessa che fu intercettata a parlare di commissioni ricevute dal sovrano per un contratto di 6,7 miliardi di euro per la costruzione di un treno ad alta velocità tra La Mecca e Medina verso un consorzio di compagnie spagnole. Juan Carlos riportava con sé denaro ogni volta che rientrava da un Gran Premio in un Paese arabo: una valigetta da cinque milioni di euro.

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