Coronavirus, dietrofront sui treni: Speranza firma l’ordinanza che riporta il distanziamento a bordo

Il ministro ha accolto le critiche di scienziati e amministratori locali sul pericolo del contagio

Coronavirus, dietrofront sui treni: Speranza firma l’ordinanza che riporta il distanziamento a bordo

ROMA. Il via libera del ministero dei Trasporti ai treni a pieno carico avevano fatto insorgere i virologi e alcuni enti locali locali, come l’assessorato laziale alla Sanità. E così oggi stesso il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un'ordinanza che ribadisce l'obbligo del distanziamento sui convogli.

Dopo le polemiche arriva lo stop alla decisione del Governo di eliminare l'obbligo di distanziamento sui treni ad altà velocità. È Roberto Speranza a suonare l'alt, firmando un'ordinanza in materia. "È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela", accogliendo di fatto le critiche arrivate da scienziati e amministratori locali.

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E' un'idea "sbagliata", era stato il giudizio severo di Walter Ricciardi, consulente di Speranza al ministero alla Salute. "Proprio il distanziamento contribuisce alla sicurezza di questo mezzo di trasporto, che altrimenti - aveva avvertito - diventerebbe insicuro".

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Anche l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato aveva messo in dubbio la scelta: "Mentre aumentano i contagi e le regioni con valore RT superiore a 1 siamo sicuri che è una buona idea eliminare distanziamento sui treni? Questa decisione si accompagni ai test rapidi a viaggiatori su treni e i voli. Si dà un messaggio sbagliato - l'attacco - l'Italia è accerchiata da Paesi in cui la curva sale e qui si dice stop al distanziamento. Ricordo che Roma è la principale destinazione dei treni ad Alta velocità del Paese".

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Con l'aumento, sia pur contenuto, dei contagi - poi - si riaffacciano anche le polemiche politiche. Nicola Zingaretti, pur senza citarlo, attacca il negazionista Matteo Salvini, che solo alcuni giorni fa, partecipando ad un convegno in Senato, aveva rifiutato di indossare la mascherina. "Il tema oggi è non far rialzare la curva. E quindi continuare a dire a tutti, contro gli scellerati che per farsi pubblicità si tolgono la mascherina, che ci sono tre cose semplici che bisogna fare: mascherina, distanza di sicurezza e igiene delle mani", insiste il segretario dem. "Zingaretti farebbe bene a non fare battute sulle mascherine - la secca replica del leader leghista - Ci sono scellerati che usano soldi pubblici per comprare mascherine fantasma e infatti sono in fondo alle classifiche di gradimento dei cittadini...". 

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